Anita Desai, scrittrice e saggista indiana di lingua inglese, è nata da madre tedesca e padre bengalese. È cresciuta e ha studiato a Delhi. Vive tra l'India, gli Stati Uniti e il Messico.
Il padre lascia il Bengala per studiare in Germania, dove si innamora di Toni Nime; torna poi in India alla fine degli anni Venti con la moglie tedesca. In quel periodo la società indiana, profondamente influenzata dal colonialismo inglese, assiste alla rinascita di antiche tradizioni filosofiche e letterature nelle lingue locali e alla formazione del nazionalismo politico guidato dalla classe media colta. La madre di Anita si adatta allo stile di vita indiano, ma a casa si parla tedesco e la famiglia ascolta musica occidentale e legge romanzi europei in misura superiore rispetto agli indiani. I contatti con il mondo esterno avvengono nella lingua hindi. Anita frequenta la scuola della missione anglicana nella vecchia Delhi, per cui l’inglese è stato la sua prima lingua scritta, che da quel momento rappresenta per lei la lingua della letteratura. La scrittrice studia anche la lingua e la letteratura indiana e rivela ben presto una profonda passione per la lettura e la scrittura, favorita dalla ricca biblioteca di famiglia e dall’ambiente intellettuale in cui cresce. Ama i classici della letteratura inglese e autori più moderni come Woolf, Joyce, T. S. Eliot. In seguito legge molto nella lingua del padre, il bengali, in particolare le opere di Tagore, ma scopre anche la letteratura tedesca e gli autori preferiti della madre (Goethe, Schiller), oltre a interessarsi a Rilke e Brecht. Sviluppa una passione per la letteratura russa, soprattutto Dostoevskij, Čechov, Pasternak e Achmatova.
La scrittrice «sente l’India come un’indiana, ma pensa al proprio Paese da outsider». In lei convivono in modo originale le due anime della famiglia d’origine. I suoi romanzi e i suoi racconti sono legati alle tematiche femminili, alle difficoltà derivanti dal matrimonio, all’isolamento delle donne in casa e nella famiglia, alla solitudine degli esseri umani. La sua opera si caratterizza per una visione piuttosto cupa della vita, in cui nessuno ha un ruolo vincente.
Anita Desai si interessa anche molto alla poesia come modello per la scrittura e intende attingere a questo genere letterario per la lingua delle sue opere. In esse si percepiscono le tracce dei diversi idiomi conosciuti (inglese, tedesco, hindi, urdu). L’uso del linguaggio è molto plastico e rispecchia l’inclinazione poetica, che emerge soprattutto nei racconti e in particolare nelle espressioni liriche delle emozioni e nelle descrizioni del paesaggio sia esteriore che interiore.
In biblioteca trovi