Contenuto principale

Nuovo ospedale, sì del Consiglio all’odg contrario al trasferimento anticipato della “Cittadella della salute mentale”

Sanità, scuola, manutenzioni e Fondazione ROF. Questi i temi principali trattati nel Consiglio comunale di oggi.

INTERROGAZIONI 
La prima interrogazione presentata in Consiglio comunale è stata quella a firma del consigliere Andreolli sull'“Eventuale compromissione statica della fontana della Palla di Pomodoro in seguito all’installazione della ruota panoramica”. A rispondere è stata l'assessora alle Attività economiche Francesca Frenquellucci: «Il problema che segnalate non ha nulla a che vedere con l’istallazione della ruota panoramica in piazzale della Libertà. Lo dimostrano studi e relazioni tecniche fatti». 
Il consigliere Andreolli: «La risposta chiarisce ed esclude una causa, ma non risolve il problema. Questa notizia mi è stata segnalata e ho verificato personalmente che la pendenza c’è ed è notevole».

È stato poi il sindaco Andrea Biancani a rispondere all’interrogazione presentata dai consiglieri Marchionni, Lanzi, Bartolomei, Corsini, Dallasta, Canciani, Boresta, Malandrino, Redaelli, Marinucci e Andreolli sul “Nuovo Presidente ROF”. Il sindaco, sul primo punto posto dall’interrogazione, ha detto: «L’attuale presidente del ROF è il vicesindaco del Comune di Pesaro Daniele Vimini». Alla seconda domanda riportate nel documento, Biancani ha risposto: «Il Comune di Pesaro (e non il vicesindaco, attuale presidente del ROF) ha deciso di impugnare la delibera n.119 del 26 marzo 2025 di ANAC perché ritiene di aver agito correttamente, in linea con le prassi nazionali delle fondazioni culturali partecipate dai Comuni». Per Biancani, «l’operato dell’Amministrazione è stato peraltro condiviso del legislatore che, a febbraio 2025, ha abrogato la norma sull’inconferibilità che aveva generato incertezze e incomprensioni». Biancani ha puntualizzato che «è vero, le nomine sono del sindaco che le fa con il supporto di una struttura tecnica che ne legittima correttezza e legittimità». 
Sulla soddisfazione o meno, la consigliera Marchionni: «Grazie all’interrogazione siamo stati informati del fatto che l’Amministrazione comunale ha impugnato la delibera». E poi, «Il presidente del ROF è ancora il vicesindaco Vimini; questo significa che l’Amministrazione comunale ritiene che l’inconferibilità indicata nella delibera Anac non si applichi retroattivamente, quindi che quanto stabilito nella delibera dell’Autorità sia carta straccia».

I consiglieri Marchionni, Andreolli e Redaelli hanno poi interrogato la giunta sul “Campetto viale Trento adiacente ai civici da 190 a 210”. L'assessora alla Viabilità Sara Mengucci ha precisato: «Già dall’anno scorso sono stati effettuati diversi interventi della Polizia locale, a seguito di segnalazioni della cittadinanza che hanno avuto anche esito negativo (non riscontrate). Inoltre, un paio di segnalazioni ricevute, le più recenti, erano riferite alla manutenzione dell’impianto; a queste sono seguiti interventi risolutivi. La regolamentazione dell’accesso e la fruizione dello spazio del campetto competono all’ufficio Sport, con il quale mi sono confrontata in questi giorni, e in alcuni casi l’Amministrazione sceglie di non dare in gestione l’impianto, lasciando lo spazio con libero accesso alla cittadinanza. Ci sono altri impianti che sono lasciati a libera fruizione, come il campo Nike in zona 5 Torri, il campo da basket a Villa San Martino, di recente riqualificazione. In questo caso, il campo in viale Trento è l’unico campo da minibasket gratuito per la comunità, un’opportunità anche per favorire socializzazione e aggregazione sempre nel rispetto delle regole. L’ufficio Sport e l’assessora competente hanno avuto modo di confrontarsi con le proprietà limitrofe per migliorare la gestione del campetto. Come riferito dall’assessorato allo sport, “Con il precedente consiglio di Quartiere si era scelto di trovare dei volontari che aprissero e chiudessero il campo, una decisione concordata anche con i residenti e le attività economiche dell’area. Una modalità che vorremmo ripetere con il nuovo consiglio se lo riterrà opportuno”. Per quanto riguarda il Regolamento di Polizia è possibile, nello specifico, applicare “l'Articolo 9 - Pubblica quiete” negli orari serali/notturni; prevede una sanzione pecuniaria amministrativa».  
La consigliera Marchionni ha replicato: «La settimana scorsa, durante l’ultimo consiglio di Quartiere, è emerso che il presidente dimissionario ha le chiavi di quel campetto e lo apre e chiude, non comunicando ai colleghi questa disponibilità. Si tratta di un bene pubblico, occorre una gestione attinente alle regole».

Si è poi parlato della scuola di Santa Maria dell’Arzilla con l’interrogazione a firma di Marinucci, Bartolomei e Dallasta a cui ha risposto l’assessora alle Manutenzioni Mila Della Dora: «Lo stato critico della pavimentazione esterna è stato preso in carico da subito, da quando lo scorso marzo abbiamo inaugurato gli interventi di riqualificazione energetica del valore di circa 500mila euro. Lo stesso sindaco, presente al taglio del nastro, decise di inserire nella variazione al Bilancio di aprile, delle risorse destinate alla sistemazione del camminamento d’ingresso alla scuola, prevedendo l'inizio degli interventi per i mesi estivi, e cioè a lezioni terminate, per creare meno disagi possibili alle attività didattiche». Sulle infiltrazioni, «un nostro tecnico si è recato personalmente alla scuola di Santa Maria dell'Arzilla anche questa mattina. Non sono state ravvisate infiltrazioni e quindi conseguenti problematiche legate all' esecuzione dei lavori di efficientamento energetico. Dopo l'ultimo temporale ci è stata segnalata l'otturazione di un pluviale. A causa delle forti precipitazioni la capacità di deflusso è stata ridotta, con conseguente ristagno, ma la problematica è già stata risolta». 
Il consigliere ha replicato: «Una buona regola sarebbe fare i lavori una sola volta mantenendo tempi e costi previsti. Regola non spesso applicata dal Comune» ha detto Marinucci nel portare l’esempio dell’Auditorium e del campo di Vismara. «Tornare un’altra volta su quanto fatto è un modo estremamente sbagliato di lavorare».

La parte dedicata, si è conclusa con l’interrogazione sull’“Idoneità dei sacchetti biodegradabili forniti ai cittadini per la raccolta dell'umido” presentata dai consiglieri Bartolomei, Dallasta e Marinucci. L’assessora all’Ambiente Maria Rosa Conti è intervenuta: «Nel Comune di Pesaro la fornitura di sacchetti per le utenze domestiche viene effettuata con 12  distributori automatici installati a partire da giugno 2021 nel territorio comunale. I sacchetti al loro interno vengono inseriti da personale MMS settimanalmente. La distribuzione è impostata ogni 3 mesi in quanto, soprattutto i sacchetti biodegradabili, hanno una vita utile di massimo 12 mesi, dopo dei quali iniziano a perdere le loro caratteristiche meccaniche. A partire dallo scorso dicembre, il gestore ha iniziato una graduale sostituzione dei distributori con un modello nuovo, più performante. La problematica esposta è stata oggetto di 3 segnalazioni scritte nel 2023 pervenute presso i nostri uffici (tramite sportello URP) e inoltrate a MMS. La problematica è emersa nuovamente nei recenti incontri nei Quartieri organizzati da questo Assessorato sul tema della raccolta differenziata. Il gestore nel 2025, in merito ai sacchetti danneggiati, ha registrato 17 segnalazioni. Si aggiungono, per completezza di informazioni, anche alcune segnalazioni (3 scritte dal 2024) per mancata erogazione/malfunzionamento dei distributori. Per quanto concerne le verifiche si riporta quanto comunicato da MMS: “I sacchetti vengono acquistati da MMS a seguito di una gara aggiudicata per la fornitura di sacchetti per tutto il territorio gestito. La fornitura dei sacchetti avviene dai i depositi di MMS ogni 2 mesi circa con lo scopo di non lasciare il materiale fermo per troppo tempo. Ad ogni consegna vengono effettuate prove sulle dimensioni e sul peso dei sacchetti. Se le stesse hanno esito positivo i sacchetti vengono utilizzati per la distribuzione, quando invece non sono idonei vengono respinti e sostituiti con nuove forniture senza ulteriori costi”. Sui provvedimenti e le azioni si condivide quanto comunicato da MMS: “Negli ultimi 12 mesi tutte le forniture sono state accettate e ritenute idonee per la distribuzione; MMS ha distribuito alla cittadinanza nel comune di Pesaro 1,66 milioni di sacchetti, di cui oltre 1 milione della tipologia biodegradabile per la raccolta organico; a fronte delle consegne di cui sopra, sono pervenute ad MMS solo 17 segnalazioni in merito a sacchetti danneggiati, gestite da MMS sempre con una nuova fornitura di sacchetti consegnata a domicilio. La problematica riscontrata da alcuni utenti era spesso riconducibile ad un utilizzo del sacchetto oltre il periodo consigliato. In altri casi i sacchetti erano stati tenuti vicino ad una fonte di calore o erano stati a contatto con liquidi. Viste le numeriche delle consegne di cui al punto 2 e le relative poche segnalazioni ricevute, si suggerisce di verificare sul sacchetto data e “lotto” di produzione, per permettere a MMS eventuali ulteriori verifiche a fronte di sacchetti inidonei prima della naturale “scadenza”».  
Il consigliere Marinucci: «Il problema sollevato dai cittadini è che i sacchetti hanno un ciclo vita di 12 mesi ed è sbagliato acquistarli in grosse quantità per poi consegnarli a pochi mesi dalla loro “scadenza”». «Quello che mi lascia perplesso e amareggiato è che MMS dovrebbe riconsegnare i sacchetti inidonei agli utenti, nonostante la loro tessera sia “bloccata”, o rimborsarli».

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO 
Porta la firma dei consiglieri Mattioli, Bernardi, Tommasoli, Vastante, Fabbri, Lugli e Mariani l’ordine del giorno urgente (approvato con 19 favorevoli e 8 contrari) sul tema “Trasferimento della ‘Cittadella della Salute Mentale’ in assenza della progettazione definitiva del nuovo Ospedale di Muraglia”. La consigliera Mattioli, nel sottolineare l’urgenza del documento, ha detto: «Sappiamo che la demolizione del vecchio ospedale di Muraglia è imminente ma ancora non è pronto il progetto esecutivo di realizzazione». Contrario all’urgenza Dallasta, «non trovo l’urgenza di discutere su fasi di lavorazione tutte già ben programmate». 
L’odg “esprime totale contrarietà allo spostamento anticipato e ingiustificato della ‘Cittadella della salute mentale’ di Muraglia che comporterà, con quasi due anni di anticipo, uno stress psicologico e logistico inutile alle persone prese in carico, alle loro famiglie e agli operatori sanitari di riferimento; ribadisce che non esiste alcuna evidente motivazione nella scelta frettolosa di spostare gli ospiti in una struttura a loro non gradita, mentre con più tempo e più ponderata riflessione si potrebbero valutare soluzioni alternative meno drastiche e più consone alla fragilità delle persone alle quali va data priorità assoluta, rimarcando che si tratta di una evidente privatizzazione della sanità, con lo spostamento di circa 100 posti letto fuori dal Comune di Pesaro, e che questa fretta immotivata e contraria ai bisogni dei pazienti può aprire ad una lettura sulle vere motivazioni, degna di essere attenzionata dalla Magistratura che ne potrà valutare la legittimità delle scelte”. 
Mattioli: «Esprimiamo la più profonda disapprovazione e contrarietà della maggioranza allo spostamento urgente e immotivato della “Cittadella della salute mentale”. Sottolineiamo anche una dura opposizione al trasferimento dei tanti posti letto dal Comune di Pesaro a quello di Vallefoglia con il fatto, ancora più grave, che andranno a essere privatizzati servizi che oggi ricadono nella sanità pubblica».

Gli interventi 
Andreolli: «Chiedo al segretario se si può votare un documento dove c’è una frase ben precisa “e che questa fretta immotivata e contraria ai bisogni dei pazienti può aprire una lettura sulle vere motivazioni degna di essere attenzionata dalla magistratura...” che mette nero su bianco il fatto che ci siano motivazioni che noi non conosciamo, che sono ipotesi di reato. Chiedo se è legittimo votare un’accusa su qualcosa che presume un reato? Quali sono queste vere motivazioni che presuppongono ipotesi di reato?». 
Il segretario Volpini risponde: «Non ci sono estremi per un’illazione, ci sono tutti gli estremi per poter valutare e votare la mozione». 
Boresta: «Questa mozione contiene mere elucubrazioni mentali, delle supposizioni e delle ipotesi prive di qualsivoglia fondamento. Sono lieta di comunicare al Consiglio che proprio ieri la Giunta Acquaroli ha deliberato per le autorizzazioni alla struttura di Casa Roverella di un fabbisogno di 27 posti per ospitare i pazienti della Rsa Tomasello. A dimostrazione che la Regione, anziché uscire sui giornali, si è attivata a rispondere alle esigenze dei pazienti». 
Bernardi: «Non capisco perché il progetto dell’ospedale non sia stato presentato in Consiglio comunale. Oggi siamo costretti a presentare una mozione sul tema perché questo è l’unico momento e modo in cui ci viene permesso di parlare di un progetto che interessa la salute pubblica dei cittadini». «Il dubbio che poniamo è: perché anticipare di quasi 2 anni la demolizione costringendo dei pazienti fragili a spostarsi per un progetto che ancora non sappiamo se e come verrà realizzato?». 
Andreolli: «Trovo che Bernardi faccia un’analisi poco lucida. Una precisione: la scelta di Muraglia aveva come conseguenza tutte le criticità legate al fatto che lì c’era già una struttura operante. Chi ha voluto questa sede non deve venire a fare le pulci sulle criticità legate alla scelta del sito. Ora siamo davanti ad un percorso lineare, con un finanziamento certo, un progetto incanalato in una direzione e per questo si è scelto di accelerare». Poi ha aggiunto: «Nel testo del dispositivo ci sono frasi e affermazioni casuali». 
Il sindaco Andrea Biancani sul nuovo ospedale: «Il Comune lo vuole il prima possibile ma, ad oggi, non è pronto nemmeno il progetto e i lavori inizieranno tra almeno due anni. Demolire gli edifici esistenti non ha senso, crea disagi e ad oggi non è stato approvato neanche lo studio di fattibilità tecnico economica necessario per poter fare la gara per la realizzazione del nuovo ospedale e, considerando i tempi ormai dilatati, ci vorranno almeno altri due anni prima che si inizi effettivamente a costruirlo. Per queste ragioni, chiedo alla Regione Marche di abbandonare le logiche politiche e di potere, mettendo al primo posto le esigenze dei cittadini». Sul trasferimento della RSA Tomasello a Casa Roverella: «Bene, lo chiediamo da mesi ed era previsto anche nell’accordo del 2022 che, finalmente, almeno per questo, viene rispettato ma non è compatibile con i tempi immediati della demolizione che viene proclamata da mesi a questa parte - e il cui trasferimento è stato annunciato con un fabbisogno ulteriore di 27 posti letto -. Ci sono i margini anche per spostare la SRR - Struttura Residenziale Riabilitativa a Galantara che può contenere almeno altri 18 posti letto e che attualmente ha un piano completamente vuoto. Inoltre – aggiunge Biancani -, nel 2026 ci saranno altri 700mq all’ex manicomio che il Comune sta rimettendo in sesto e che dovrà cedere alla Regione. Ribadiamo, infine, la disponibilità di un edificio a Villa Fastiggi per il trasferimento del centro Il Gabbiano, nel quale potrebbe essere realizzato anche il Centro per l’autismo. Il Comune, cosa deve fare di più?».  
Marinucci: «Un tema importante e delicato, le mozioni d’urgenza su questi argomenti vanno anticipati». 
Redaelli: «Siamo di fronte a una mozione basata su presupposti aleatori, senza nessun dato di fatto oggettivo, smentita dai fatti. L’ennesima mozione in cui i consiglieri del Pd e di centrosinistra stanno cercando strumentalizzazione sul tema della sanità». 
Marchionni: «Dubito che il sindaco abbia letto il documento visto quanto ha detto poco fa». E poi, «l 100 posti che citate dove li avete presi?». In più «secondo quale ordinamento è lecito scrivere una frase per cui c’è una minaccia velata all’essere attenzionati dalla Magistratura? Decidetevi: il sindaco ha detto che bisogna correre, ma non troppo, poi che la pratica è stata presentata come incompleta. Questo documento oggi per com’è formulato e per quanto detto in aula mi sembra assolutamente strumentale ed è l’ennesimo schiaffo nei confronti delle famiglie. Mettere i bastoni tra le ruote a un progetto che ha avuto le autorizzazioni solo per un puntiglio, è fuori luogo. Rischiate di farci una figuraccia». 
Lanzi: «Condivido la critica fatta da Andreolli sulla non opportunità e non ammissibilità di una mozione del genere. Invito tutti a denunciare i reati che avete ravvisato presentando la vostra mozione». 
Manenti: «Se facciamo una ricerca e ci avvaliamo dell’intelligenza artificiale nello scrivere i nostri atti (dice facendo riferendosi alla maggioranza, ndr) poi risulta che non si inventi nulla. Vogliamo livelli di sanità adeguati agli standard che i nostri cittadini si meritano». 
Bartolomei: «Come gruppo Forza Italia non parteciperemo al voto per la frase allusiva all’ipotesi di reato». 
Alessandroni: «Contrari allo spostamento di una parte della Cittadella. Il Consorzio Santa Colomba aveva già fatto richiesta di ospitare i 27 posti già da dicembre e l’Ast l’aveva rifiutata. Ora sembra che vengano ospitati posti letto in più e questo ci fa piacere (se così fosse)». Poi, «Ci preoccupa non poco il trasferimento dei servizi a Vallefoglia, significa affidare il servizio psichiatrico a un privato. Da quello che vediamo sembra che le decisioni siano prese solo in base all’urgenza e non per seguire un progetto ben pianificato». 
Dominici: «Il voto è favorevole, prendiamo atto di quello che è stato detto dalla consigliera Boresta e monitoreremo la situazione. Il rischio da non sottovalutare è la riorganizzazione del personale, non parliamo di pacchi ma di persone fragili che hanno bisogno di continuità e prossimità». 
Vastante: «Presentiamo una mozione urgente perché siamo preoccupati e le risposte non ci vengono date. Sull’ospedale, la demolizione bisogna programmarla. Non ci hanno dato risposte sul perché si stanno spostando reparti senza un progetto. Un dramma per la città». 
Boresta ha ripreso la parola: «Il voto di Fratelli d’Italia sarà contrario. Dopo aver condiviso con il Consiglio le ultime notizie avute dalla Regione su un risultato importante ottenuto, quindi a problema risolto, gli interventi che sono seguiti sono arrivati come se io non avessi detto nulla». 
Marchionni: «Voto contrario, attendo che domani la Procura sia informata a quelle che sono le allusioni ai reati che avete inserito all’interno del documento. Qualora non fosse così saremo noi a presentare un esposto alla Procura. Riteniamo sia gravissimo andare a votazioni con un testo del genere, vi invito a ritirarlo». 
Tomassoli: «La dichiarazione di voto della lista civica che rappresento ha come motto “Operativi”. Io ho sentito molte chiacchiere oggi e, dopo un’ora di discussione non ho capito dove vogliamo arrivare. Semplicemente chiedo: chi inizia a fare il trasloco ancora prima di avere il progetto della nuova casa approvato?».

In corso di seduta, è stato presentato un emendamento all’Ordine del giorno in cui si propone di cancellare le ultime tre righe del dispositivo (“e che questa fretta immotivata e contraria ai bisogni dei pazienti può aprire ad una lettura sulle vere motivazioni, degna di essere attenzionata dalla Magistratura che ne potrà valutare la legittimità delle scelte”). Gambini ha presentato l’emendamento da lui proposto: «Queste parole sono un’allusione a un’interpretazione che non è chiara e, a mio parere, neanche efficace per la maggioranza, perché sposta l’attenzione dall’oggetto politico che è la domanda: c’è qualche ragione per anticipare le demolizioni?». Gambini spiega che, «Normalmente nei lavori pubblici le fasi di demolizione e ricostruzione sono un’unica operazione oggetto di un unico appalto. Volerle scorporare lascia immaginare si voglia anticipare un cantiere solo per mostrarlo». «Considerata la delicatezza dei servizi che risiedono negli edifici che si vogliono demolire, la richiesta del sindaco, molto chiara, è giusta: fretta per la costruzione del nuovo ospedale; rallentare le operazioni di demolizione anticipate di 2 anni». 
Il segretario Volpini: «Il regolamento lascia aperta la possibilità di presentare un emendamento, reputo si possa fare». 
Andreolli: «Il dibattito su questo testo è stato chiuso, sono state fatte le dichiarazioni di voto. Il tema evidenziato in maniera opportuna da Gambini è uscito già dal secondo intervento, ma durante il dibattito sono stato ripreso. Rispetto a questo, non creiamo precedenti altrimenti da domani in qualsiasi atto si possono presentare emendamenti. Usiamo buon senso». 
La seduta è stata sospesa per qualche minuto, al rientro in aula la comunicazione del presidente del Consiglio Belloni: l’emendamento non è stato accolto poiché erano già iniziate le dichiarazioni di voto.

A seguire è stato il dibattito sulla mozione di indirizzo della consigliera Marchionni per l’“Attivazione graduatoria unica nidi d’infanzia e potenziamento servizio pomeridiano” (respinta con il voto contrario di 19 consiglieri; 10 i favorevoli). Nel presentarla, Marchionni ha detto: «La mozione era stata presentata a fine gennaio per essere discussa prima dell’illustrazione delle nuove graduatorie nel sistema 3-6 e 0-3 anni. Il nostro sistema scolastico è caratterizzato dall’essere eterogeneo nella gestione dei servizi 0-6 anni e negli ultimi anni i dati sui servizi agli accessi ai nidi sono allarmanti». La consigliera sottolinea che, «Per dare una risposta concreta alle mamme lavoratrici pesaresi e sostenere le loro istanze chiediamo, con il documento, l’impegno dell’Amministrazione comunale a modificare i criteri per la formazione della graduatoria di accesso ai servizi educativi così da consentire alle famiglie di indicare le preferenze, in ordine di interesse, per tutte le strutture del Comune e non solo per 2 strutture, per garantire un accesso equo in base al punteggio di graduatoria. Il documento chiede anche di potenziare il servizio pomeridiano e la possibilità di estenderlo fino alle 18 in più̀ strutture, anche con costi interamente a carico delle famiglie interessate. La mozione chiede anche di prevede anche la possibilità̀ di accedere al nido fin dalle 7 del mattino, almeno per le famiglie in cui i genitori hanno tale necessità in ragione del loro lavoro, con costi interamente a carico degli stessi». 
Dominici: «Grazie alla consigliera Marchionni che, con questa mozione, mi ha dato l’opportunità di esprimere tutta la soddisfazione, personale e della maggioranza, sul grandissimo risultato che le politiche educative hanno ottenuto proprio nei nidi con fascia d’età 1-3. Mi piacerebbe fare chiarezza: fino ad oggi abbiamo sentito, attraverso slogan e giornali, una narrazione distorta su quelli che sono i presunti metodi alternativi per l’accesso ai nidi. Le graduatorie pubbliche, si basano su criteri facilmente consultabili e ci sono gli uffici a supporto personalizzato nel caso di bisogno delle famiglie. Non serve alcun tipo di manuale. Siamo fieri di annunciare che per il 2025 non ci saranno liste di attese per i nidi comunali nella fascia 1-3 anni. Avevamo fatto una promessa e l’abbiamo mantenuta. Il sistema che propone la consigliera Marchionni è vecchio, antiquato, già superato. Rigido, con poca logistica e tempi di lavorazione troppo lunghi definito dallo stesso Stato centrale. Non è un sistema sostenibile né tantomeno efficace». 
Redaelli: «Riceviamo diverse segnalazioni su un servizio importante per molte famiglie pesaresi. A mio avviso non si può dire che vada sempre tutto bene, per lo meno si può migliorare sotto diversi aspetti, ad esempio potenziamento degli orari, servizio estivo». 
Drago: «C’è un fraintendimento di fondo nel mescolare due temi diversi: i servizi educativi e il lavoro delle madri lavoratrici; argomenti che non sono sovrapponibili anche se si incontrano. I primi sono un diritto per i bambini e qui il Comune ha lavorato benissimo, con riconoscimenti di valore da parte dell’intera città». Sul lavoro femminile, «è un problema grave di cui bisognerebbe parlare a livello nazionale, lo Stato deve sostenere le donne senza guardare alla scuola come babysitteraggio ma con riflessioni serie e azioni concrete». 
Marchionni aggiunge: «Mi sembra di capire che la consigliera Dominici sia andata fuori tema. Se dovessimo iniziare a parlare delle promesse fatte e quelle mantenute potremmo parlare per tutta la sera. L’ho collegato al lavoro femminile perchè va ripensata l’organizzazione e la possibilità di conciliare famiglia-lavoro in capo alle donne. MA è vero che per quanto non sia piacevole lasciare il bambino all’asilo fino alle 18, è quello che succede». 
L'assessora Murgia: «L’ordine del giorno è l’occasione per tornare a parlare dei nostri Servizi educativi, pilastro fondamentale d’identità del Comune. Ma voglio riportare attenzione e veridicità su alcuni passaggi, in primis sulla graduatoria unica. È vero che è un metodo che abbiamo già sperimentato e che è stato poi scartato perché è complicato garantire un accesso veloce e prioritario con questo metodo».  
«Oggi le famiglie della fascia 0-3 anni, possono scegliere 2 preferenze a cui si aggiungono altre 5 scelte. Se le 7 opzioni non vengono rispettate l’iscritto entra d’ufficio in una graduatoria generale (in cui tutti i genitori esclusi vengono inseriti) che ha una dinamica di completezza che prevede molte settimane per concludersi (il primo in graduatoria viene contattato per la proposta di una scuola; la persona si prende – giustamente - del tempo per valutare ma ciò blocca la scelta del secondo e la situazione si protrae per settimane). Per questo, l’attuale metodo di graduatoria utilizzato (che garantisce trasparenza, la possibilità per i genitori di verifica dei titoli, l’accesso agli atti per verificare correttezza della domanda, di chiedere il ricalcolo della posizione) assicura anche a livello nazionale (come da confronto con Comuni similari) una giustizia rispetto quello che è il carico di cura».  
Inoltre, «Abbiamo già previsto per le famiglie numerose il punteggio aggiuntivo per ogni figlio di età differente» e poi «Giusto sia garantita una continuità educativa ma, come già discusso Commissione, sarebbe molto difficile schematizzare questa continuità di plesso». Murgia riprende sottolineando che «La qualità dei nostri servizi educativi è una peculiarità delle nostre scuole ed è normale che molte famiglie le scelgano, non solo per una questione economica». L’assessora ha poi «Rivendico l’attenzione rispetto a un tempo-scuola giusto rispetto alla fascia d’età». 
Sulle pari opportunità ha detto «Giusto che il discorso sia esteso comprendendo anche quello sulle paternità. Sarebbe importante una manovra dello Stato che sostenesse la famiglia nella sua interezza di responsabilità». Sul tempo prolungato, «È un impegno che abbiamo preso e come già detto ai genitori della Consulta e a quelli del comitato, è uno dei punti di cui ci faremo carico così come abbiamo fatto con le liste d’attesa: una promessa che è stata rispettata nonostante sembrasse una chimera». L’assessora Murgia ha concluso l’intervento citando gli obiettivi in corso: «Capire come prolungare il tempo scuola; capire come andare a colmare il gap tra la potenziale domanda e il servizio per la fascia 0-3 anni estendendo i nostri servizi; consapevoli che il Comune di Pesaro, tra i pochissimi in Italia, è riuscito ad azzerare le liste d’attesa con un’azione ben ragionata».

Redaelli per dichiarazioni di voto: «voto favorevole e aggiungo un elemento sul criterio che riguarda la validità del contratto di lavoro. Ad oggi nei criteri il contratto di lavoro vale solo se in atto e se non si è lavorato negli ultimi sei mesi. A nostro avviso questo criterio va aumentato, per maggiori tutele». 
Palazzi: «Pd contrario, è una discussione che non ha più senso. Sottolineo l’ottimo lavoro dei servizi educativi e dell’assessorato». 
Bernardi: «Voto contrario. Il nostro gruppo si rispecchia molto nel lavoro prezioso fatto dal sindaco Biancani e dall’assessora Murgia. Siamo uno dei pochi Comuni d’Italia che riesce a dare risposte celeri sulle criticità che si possono vivere rispetto a questi temi, siamo fieri di avere un servizio educativo da primato». 
Lugli: «M5S si accoda alla maggioranza, perché quello che si propone è già stato fatto. I problemi più drammatici riguardano precarietà del lavoro e discriminazione di trattamento tra uomini e donne. Cose che non competono al Comune. L’opposizione può sollecitare il Governo». 
Fabbri: «Votiamo contro, riconosciamo l’immenso lavoro fatto da sindaco e assessora Murgia». 
Marchionni: «Spiace perché la mozione impegnava su tre temi. Capisco, ma non condivido il non voler modificare i criteri per la formazione di una graduatoria unica, ma sul potenziamento del servizio pomeridiano e anticipare quello della mattina va nell’ottica delle promesse fatte dall’Amministrazione».

Torna all'inizio