L’anno da Capitale come occasione preziosa per lasciare tracce permanenti sul patrimonio culturale cittadino: questa la volontà condivisa dal Comune e dal Lions Club Pesaro Host che ha condotto al restauro del grande portale in pietra e dell’imponente portone ligneo di Palazzo Mosca sede dei Musei Civici. Nuova luce, dunque, per l’ingresso di un edificio scelto proprio perché simbolo dell’offerta museale pesarese grazie ai suoi magnifici tesori di pittura, ceramica e arti decorative che raccontano la storia del territorio e su cui svetta un capolavoro assoluto come la Pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini.
L’intervento è stato finanziato dal Lions Club Pesaro Host per un importo di 14.408 euro IVA inclusa ed è partito nel marzo di quest’anno - sotto la presidenza Lions di Andrea Luminati - per concludersi i primi di luglio con l’attuale presidenza di Alberto Marchetti. A realizzarlo, la ditta Gamma S.r.l. Restauro e Conservazione Opere d’Arte (Fano).
Alla conferenza stampa erano presenti: per il Comune di Pesaro, il sindaco Andrea Biancani e Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Cultura; Andrea Luminati past presidente del Lions Club Pesaro Host; Giovanna Macchi titolare della Gamma S.r.l. Restauro e Conservazione Opere d’Arte (Fano) che ha eseguito il restauro.
Così Andrea Biancani: oltre ai lavori di ristrutturazione all’interno delle ex falegnamerie di Palazzo Mosca, che stanno procedendo proprio in queste settimane, si aggiunge un ulteriore e importantissimo intervento finanziato grazie alla volontà dei Lions Club Pesaro Host che, in questo anno così importante di Capitale italiana della cultura 2024, lanciano un messaggio sociale di vicinanza alla promozione della cultura del territorio, restaurando il portone ligneo e il portale in pietra che rappresentano l’ingresso al simbolo della cultura in città. Grazie ai Lions Club Pesaro Host, alla ditta Gamma per l’intervento e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino per aver supervisionato con attenzione tutta le varie fasi del restauro.
Ha continuato Daniele Vimini: apro ringraziando il Lions Club Pesaro Host, la Gamma e Francesca Banini dell’Assessorato alla Cultura che si occupa della cura e gestione del patrimonio museale che ha seguito tutto l’intervento. Un intervento importante perché è un lavoro delicato e di grande attenzione dal punto di vista tecnico ma soprattutto ha un forte valore simbolico. Non solo perché si cala nell’anno da Capitale della Cultura ed è l’occasione per presentarci al meglio, ma anche perché lo sporco da cui il portale in pietra è stato ripulito era il risultato dello smog dovuto al fatto che piazza Mosca è stata per tanti anni un parcheggio e una zona del centro molto trafficata. Quindi, la liberazione dalle auto e adesso il portale e il portone restaurati ci aiutano a passare il messaggio che questo luogo è davvero prezioso e significativo per il patrimonio culturale cittadino.
In qualità di Presidente del Lions Club Pesaro Host per l’anno sociale 2023/2024 ho pensato di fare qualcosa per supportare e dare lustro alla nostra città nell’anno di Pesaro Capitale della cultura: ha sottolineato Andrea Luminati. Grazie al sostegno di tutti i nostri soci e alla collaborazione con il Comune di Pesaro siamo riusciti a far tornare l’ingresso di Palazzo Mosca allo splendore originale.
Un intervento impegnativo ma di grande soddisfazione: così ha definito il lavoro Giovanna Macchi di cui ha descritto brevemente le diverse fasi eseguite sul portale e sul portone; a proposito di quest’ultimo ha fatto notare che è realizzato in un legno di pregio - sul fronte il noce e sul retro il castagno - per cui si è deciso con la Soprintendenza di consolidarlo mantenendo l’essenza originale.
Eseguito sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino, il restauro ha previsto una serie di lavorazioni. Sul portale lapideo: idrolavaggio a bassa pressione di paramenti in pietra; rimozione di depositi superficiali coerenti, incrostazioni, concrezioni e fissativi alterati; ristabilimento della coesione mediante impregnazione a pennello; rimozione meccanica e/o chimica di stuccature eseguite durante interventi precedenti; stuccatura con malta nei casi di fessurazioni, fratturazioni e mancanze profonde massimo 3 cm; protezione superficiale di manufatti e monumenti in pietra per rallentarne il degrado. Sul portone ligneo: restauro di infissi di portone in legno eseguito mediante il fissaggio delle parti staccate, rifacimento delle parti mancanti con essenza uguale a quella esistente ad idonea stagionatura, rimozione della verniciatura incoerente mediante carteggiatrice, stuccatura delle fessurazioni con stucco idoneo e verniciatura finale con smalto all'acqua ad alta resistenza per esterni.
Palazzo Mosca
Sede dei Musei Civici, un tempo era residenza di una delle più importanti famiglie dell’aristocrazia cittadina -i Mosca - ricchissimi mercanti bergamaschi arrivati a Pesaro verso la metà del Cinquecento. L’impianto originario dell’edificio è dei secoli XVI-XVII ma risale al Settecento l’importante ristrutturazione voluta dal marchese Francesco e attribuibile all’architetto Luigi Baldelli, probabile allievo di Giannandrea Lazzarini. E’ proprio in questo periodo che - insieme a Villa Caprile sul San Bartolo, altra proprietà Mosca - il palazzo diventa ‘centro’ della vita politica e culturale della città, cenacolo di intellettuali e aristocratici; tra gli altri, accoglie Casanova, Stendhal e soprattutto Napoleone Bonaparte giunto qui il 6 febbraio 1797. La struttura corrisponde ad un intero isolato ed è caratterizzata dalla presenza di tre corti centrali in successione; un grande portale bugnato domina la facciata incorniciando un imponente portone. Fino al 1842 è stato dimora della marchesa Vittoria - collezionista colta e illuminata cui si deve gran parte del patrimonio museale - e poi della sorella Bianca e del marito Tommaso Chiaramonti. Divenuto di proprietà comunale dopo vari passaggi, dal 1936 ospita i Musei Civici, fino ad allora a Palazzo Ducale. Durante la seconda guerra mondiale viene distrutta l’ala destra, ricostruita nel 2009.