L’alienazione dell’ex scuola Manzi, le aliquote Imu e Irpef, la tassa di soggiorno. Ma anche lo stato delle manutenzioni al cimitero centrale e l’avanzamento dei lavori sul cavalcavia della SS16. Questi i temi del primo Consiglio comunale del nuovo anno.
INTERROGAZIONI
È stata presentata dalla consigliera Serena Boresta l’interrogazione per chiarimenti sulla situazione della chiesetta di San Terenzio del cimitero centrale. «Nel Comune la disponibilità di infrastrutture è assolutamente sufficiente alla domanda complessiva – ha risposto l’assessora con delega alle Manutenzioni Mila Della Dora, elencando i numeri -. Nei cimiteri cittadini nel 2024 sono state eseguite 462 fra tumulazioni e inumazioni di salme, contro 701 tumulazioni di ceneri provenienti da cremazioni. Le giacenze di infrastrutture cimiteriali disponibili in tutto il territorio Comunale in cui confluiscono, oltre al Cimitero centrale, i cimiteri di Villa Fastiggi, Santa Maria delle Fabbrecce, Trebbiantico, Novilara, Candelara, Ginestreto, Pozzo alto, Roncaglia, Fiorenzuola, Santa Marina Alta, Casteldimezzo, Conventino, Montegaudio e Monte Santa Mari, sono: loculi 1293, ossari 769, cinerari 927, loculi ridotti 63, loculi fuori misura 110, riserve per invalidi 28, tombe di famiglia 5. Riguardo alla programmazione della realizzazione di un nuovo Padiglione del Cimitero centrale, allo stato attuale non è previsto dal vigente Piano Regolatore, ma l’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici sarà l’occasione per reperire nuove aree limitrofe all’attuale sedime in funzione di un futuro, se necessario, ampliamento del Cimitero centrale». Invece sulla gestione del servizio manutentivo del cimitero centrale: «le manutenzioni ordinarie vengono effettuate in funzione delle esigenze riscontrate. L’Amministrazione Comunale ha recentemente impegnato € 160.000 per il rifacimento delle guaine sui Padiglioni A e B del cimitero Centrale. Parallelamente Aspes si è impegnata ad intervenire sull’impianto elettrico e a mettere in sicurezza dei parapetti, interventi questi che sono già stati in parte avviati e sono in corso di svolgimento». Sulla chiesa di San Decenzio: «Ad oggi l’Amministrazione comunale non ha mai ricevuto lamentele né richieste finalizzate ad installare un impianto di riscaldamento, pertanto allo stato attuale non si è previsto nel bilancio comunale tale tipologia di intervento».
Si è parlato poi della situazione del ponte sulla SS16, con i lavori di ripristino dopo la frana causata dal maltempo del 19 ottobre 2024 con l’interrogazione dei consiglieri Bartolomei, Dallasta e Marinucci. L’assessora Della Dora ha spiegato: «Si precisa che le valutazioni tecniche non riguardano il ponte, che non è stato interessato dalla frana: la strada era ben protetta dalle reti paramassi che hanno svolto regolarmente la loro funzione di protezione, assorbendo il peso della frana. Le reti, in alcuni punti, si sono deformate in modo irreparabile e l’Amministrazione è già intervenuta in parte per la sistemazione. È stato rimosso il materiale riversato e composto da coltre terrosa, massi tufacei, arbusti e legnami, sono stati posizionati temporaneamente dei new jersey in calcestruzzo, in attesa di soluzioni definitive al vaglio tecnici. Complessivamente per la messa in sicurezza e riapertura della SS16 l’Amministrazione ha attinto dal fondo di riserva nella misura di 100.000€».
L’emiciclo ha poi parlato della “Raccolta Fondi Notre-Dame” con l’interpellanza presentata dai consiglieri Marchionni e Andreolli a cui ha risposto il vicesindaco Daniele Vimini, assessore alla Cultura e al Turismo: «Ci sembra chiara la strumentalità di richiedere 5 anni dopo e a un altro sindaco, aggiornamenti su un intendimento risalente a 5 anni addietro». Vimini ha chiarito che la «lettera inviata dall'allora sindaco Ricci, sottoscritta anche dalla minoranza, fu una lettera di solidarietà rispetto a quanto stava vivendo la città. Fu scritta anche per complimentarsi per l'efficienza dei soccorsi e per invitare il presidente Macron a Pesaro per organizzare un evento di solidarietà. Il presidente non ritenne di poter presenziare al ROF quell'anno e nemmeno l'anno seguente quando fu nuovamente invitato dal Comune e dal Rossini Opera Festival. Il venire a mancare di questo momento ha fatto venire a mancare anche l'evento per la raccolta fondi anche perché, contestualmente, si è evinto e appurato che tramite fondi della città, dello Stato di private donazioni si era provveduto a reperire quanto necessario per il progetto di riqualificazione di Notre-Dame, avvenuto in ultimo con l'inaugurazione del 7 dicembre scorso». «Sicuramente - ha concluso Vimini riferendosi alla lettera di Ricci - come manifestazione di solidarietà ha avuto un suo effetto mediatico importante se oggi, a 5 anni di distanza, ancora se ne parla».
COMUNICAZIONI
Prima delle discussioni delle delibere il Consiglio comunale ha ricordato Luca Palmegiani, il giovane militante di Forza Italia scomparso pochi giorni fa, con un minuto di silenzio, su proposta del consigliere Riccardo Bernardi.
DELIBERE
Prima della discussione della delibera sulla scuola ex “Manzi” il consigliere Michele Redaelli ne ha chiesto il rinvio della stessa «Perché arriva senza una valutazione d'insieme delle aree degli immobili circostanti e senza una chiara strategia sugli edifici di via Lamarmora e Confalonieri. Chiediamo di tornare in Consiglio una volta sentiti gli interlocutori – scuola e Quartiere - sulla tematica anche perché in Commissione Urbanistica le domande fatte su tali aspetti tecnici non hanno trovato risposta prova ne è il documento appena presentato con urgenza dalla maggioranza che interviene sul tema».
Il sindaco Andrea Biancani ha poi rimarcato la volontà di proseguire verso la votazione della delibera, sottolineando come «l’amministrazione comunale abbia già le idee chiare sul futuro della scuola ex “Manzi”», rimanendo comunque aperto al dialogo e al dibattito.
Approvata con 19 voti favorevoli (10 i contrari) la delibera dell’assessore all’Urbanistica Andrea Nobili che ha presentato il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari” relativo all’area dell’ex scuola “A. Manzi” in via Lamarmora, con “l’adozione della variante al Prg vigente”. «Una delibera che valorizza il nostro patrimonio pubblico. Abbiamo le idee molto chiare su ciò che vogliamo fare e questo atto ne è la dimostrazione. Flessibilizzare è sempre stata una parola chiave dell’Amministrazione, perché avere degli immobili o aree con maggiore fruibilità è un valore aggiunto. Questa delibera propone di eliminare la destinazione d’uso esclusiva a scuola, aumentando le opportunità di intervento su quest'area, mantenendo gli stessi indici edificatori per rispondere anche alle esigenze dell’Amministrazione comunale di insediamento e potenziamento di attività di tipo terziario, residenze, servizi di interesse collettivo». «Con la variante manteniamo la stessa volumetria, costruendo in altezza e non in larghezza, seguendo il principio della riduzione del consumo di suono e del costruire sul costruito. «Una visione di buon senso», conclude Nobili.
Gli interventi:
Redaelli: «Contestiamo questa delibera dall’inizio. Come si fa a definire non strategico un edificio come quello della ex Manzi? In generale serve una strategia sull’area, ma ad oggi non ci è dato sapere nulla sul destino degli immobili di tutta la zona. Crediamo sia sbagliato accelerare un’alienazione senza avere tra le mani uno strumento urbanistico plurale e ampio, per poi ritrovarci senza una casella del puzzle fondamentale per un quartiere».
Pagnoni Di Dario: «La delibera si riferisce alla valorizzazione dell’immobile, di proprietà del Comune di Pesaro, che da anni è chiuso per inagibilità dichiarata sulla base di una perizia tecnica. L’esame della delibera sottoposta alla Commissione ha chiarito le ragioni per cui gli uffici hanno deciso di optare per l’inserimento della struttura nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni; questo rappresenterebbe un fattore positivo perché ci darebbe la possibilità di cambiare la destinazione d’uso di quell’area, che potrà avere soluzioni per la realizzazione sia di strutture scolastiche che residenziali».
Dallasta: «Si tratta di un edificio inagibile ed è antieconomico tenerlo così, ma non si può agire di fretta come si sta facendo. Non possiamo votare a favore perché non abbiamo tutti gli elementi, d’altra parte capisco l’esigenza del sindaco di voler approvare questa variante: i tempi del Pug e altri provvedimenti regionali sono stringenti».
Marchionni: «Il quartiere su cui questo edificio grava (Pantano), in questi anni ha visto una forte riorganizzazione delle strutture scolastiche. Ma se noi oggi alieniamo la Manzi e facciamo questa variante per consentire una modifica delle finalità sulla struttura, siamo certi che i bambini della scuola Manzi non rientreranno più all’interno dell’edificio. In questo momento noi diciamo che quell’edificio può diventare “altro” - con la variante -, al contrario dell’edificio attuale che ha un vincolo strutturale riferito all’edilizia scolastica. Invece, sulla scuola di via Confalonieri, per la quale è scaduta la perizia redatta dal tecnico del comune a seguito del terremoto che invitava ad intervenire nel giro di due anni, vorremmo sapere cosa dovremmo aspettarci. Un intervento radicale di abbattimento e ricostruzione? La riqualificazione dei pilastri della struttura? - di chiede Marchionni – Parliamone, ma facciamolo con visione visto l’interesse che la collettività per l’argomento».
Marinucci: «Il mio appello è quello di non svendere il patrimonio pubblico».
In merito alla delibera, è intervenuto anche il sindaco Andrea Biancani: «La strategia prevede l’alienazione dell’ex Manzi di via Lamarmora per incamerare le risorse necessarie ed agire, in tempi stretti, con un intervento di riqualificazione strutturale da circa 1 milione di euro sull’edificio di via Confalonieri 9». Per farlo, «metteremo in gioco un edificio “irrecuperabile” che vorremmo vendere quanto prima. Le risorse che otterremo – calcolate in almeno 1 milione di euro – saranno utilizzate per avviare i lavori importanti di messa in sicurezza dell’Olivieri». Lavori che prevedono anche la «demolizione della vecchia palestra di via Confalonieri per realizzare uno spazio libero e aperto al servizio anche della scuola. Nel quartiere ci sarà un vero campus educativo 0-14 anni, in cui i plessi avranno accesso diretto al verde, alla palestra e al giardino e strutture al servizio della socialità e delle associazioni. Recuperando la scuola di via Confalonieri vengono mantenuti anche gli spazi oggi utilizzati dalla biblioteca, dal Quartiere e dalle associazioni del territorio». L'obiettivo «è iniziare i lavori in via Confalonieri quanto prima».
Ancora Nobili per alcune precisazioni: «Da parte mia la collaborazione non è mai mancata, capisco le posizioni politiche ma quando si va sul personale non trovo corrette certe affermazioni. In Commissione ho sempre risposto per quello che mi competeva e continuerò a farlo, come continuerò sempre a garantire impegno, velocità e collaborazione». Poi sul bilancio «era a posto, non è vero che la precedente sindacatura ha lasciato il Comune senza un euro. Le azioni che stiamo intraprendendo servono per valorizzare il patrimonio immobiliare del Comune».
Dominici: «La scuola è un pilastro fondamentale per la nostra società, in quest’ottica la valorizzazione dell’edificio che ci permetterà di riqualificare una scuola già in essere (Olivieri) è per noi una priorità. Il nostro gruppo annuncia con convinzione e spirito di collaborazione il voto favorevole alla delibera».
Perugini: «Biancani è un “sindaco spoiler”, anticipa tutto ciò che si potrà realizzare in quell’area rispetto alla programmazione. Basta retorica da parte della minoranza: la gestione immobiliare di una comunità sono soldi della stessa».
Andreolli: «Siamo di fronte a due grandi contenitori: uno dei due probabilmente non serve rispetto all’esigenza scolastica, l’altro, invece, necessita di grandi investimenti per la sua riqualificazione complessiva. C'è la necessità di dover razionalizzare questa scelta ma noi, oggi, arriviamo decisi verso la soluzione della vendita che ci porterà ad avere diversi fondi da investire nell’Olivieri per la riqualificazione. Sono state fatte le valutazioni del caso rispetto a questo schema? - domanda Andreolli – Prima di questo Consiglio, non avevamo alcuna informazione. Le osservazioni nascono dalla mancanza di elementi e anche oggi, dopo le parole del sindaco Biancani, rimaniamo scettici».
MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Il Consiglio ha poi discusso le sei mozioni di indirizzo con carattere d’urgenza presentate dai consiglieri Redaelli, Canciani, Andreolli, Boresta, Malandrino, Corsini, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei; tutte inerenti le voci di Bilancio legate alle imposte comunali e la tassa di soggiorno.
La prima sul “Fondo di ristoro IMU” (respinta con 10 voti favorevoli e 19 contrari) è stata presentata da Redaelli: «Rispetto all’Imu chiediamo un ripristino della quota agevolata allo 0.96 per diverse categorie di immobili. L’aumento che c’è stato va a gravare su una serie di casistiche che godevano dell’agevolazione, creando un aumento su negozi e botteghe, opifici, alberghi e pensioni etc, realtà a gestione familiare. Chiediamo la creazione di un fondo di solidarietà comunale per le attività economiche citate. Attingiamo dalla spending review voluta dal sindaco per non gravare ulteriormente su realtà concrete e che fanno parte del nostro tessuto cittadino».
L’assessore Pozzi: «Raccontandola così sembra che il Comune di Pesaro si sia svegliato una mattina e abbia imposto una nuova struttura fiscale o tributaria fuori dalla realtà quando, nel concreto, siamo andati a rivedere le aliquote rimuovendo un’agevolazione che il Comune aveva virtuosamente mantenuto per anni, a differenza della maggior parte dei comuni della Regione Marche. Con l’assessora Frenquellucci, intanto, siamo al lavoro sul tema delle agevolazioni fiscali per le attività economiche, soprattutto nei borghi e quartieri periferici della città». Riguardo il fondo di Solidarietà e l’attenzione nei confronti dei più fragili: «Ogni anno il Comune promuove un Protocollo di intesa che ci impegna in tutta una serie di azioni che pongono l’attenzione verso i soggetti più fragili. Lo abbiamo dimostrato sostenendo le famiglie con 80mila euro volti ad agevolare il pagamento dell’utenza dell’acqua e, già dall’inizio dell’anno, abbiamo stanziato delle prime risorse rispetto a quelle che saranno le prossime emergenze. Di fronte a questa mozione sarebbe stato più utile dialogare sul “dove prendere i soldi e dove stanziarli”. Proporre la semplice creazione di un fondo segna la differenza tra chi governa assumendosi la responsabilità delle proprie scelte, e il fare opposizione proponendo la creazione di un fondo finanziato con non si sa quali capitali a disposizione».
Il sindaco Biancani: «Abbiamo votato il Bilancio di previsione ma il documento, seppur in pareggio, non copre tutto quello che serve rispetto alle attività che vogliamo fare. È chiaro che, in sede di bilancio consuntivo, usciranno altre risorse da poter usare». Il sindaco sottolinea ancora: «Abbiamo parlato di oltre 3 milioni di tagli e di minori trasferimenti al Comune. Minor risorse che cercheremo di recuperare con l'adeguamento dell’aliquota Irpef a quella degli altri Comuni, azione con cui incasseremo 1,5 milioni. Ma ne mancano comunque 1,8 e la spending review serve per coprire proprio questo ‘buco’ permettendoci di fare le cose che abbiamo dichiarato e che a tutt’oggi non sono coperte da risorse».
L’emiciclo ha poi votato (respinta con 8 favorevoli, 16 contrari) la seconda mozione di indirizzo con carattere d’urgenza a firma dei consiglieri d’opposizione per il “Fondo di ristoro IRPEF”. Redaelli: «L’aliquota unica all’0,8 comporta un aumento per i redditi più bassi, togliere pochi euro può fare la differenza. Chiediamo in modo concreto e ragionevole di creare nell’anno corrente un fondo di solidarietà comunale per le fasce più fragili».
L’assessore Luca Pandolfi: «L’intervento sull’Irpef che abbiamo fatto adeguando l’aliquota agli altri Comuni è stato fatto in ragione di una necessità dettato da una situazione contingente». Pandolfi ha ricordato che, «per il sostegno ai cittadini con redditi bassi il Comune prevede già un aiuto, quello del Fondo anticrisi, che individua risorse da destinare ai cittadini in situazioni di fragilità; le sue risorse vengono definitive ogni anno in maniera diversa dall’Amministrazione dopo un confronto con i sindacati». «Nel 2024 ad esempio, ha messo 300mila euro sulla TARI e dava sostegno a una fascia ‘grigia’ di cittadini non intercettata solitamente da contesti di bisogno. Nel 2022 furono messi 460mila per il Fondo che abbiamo rivolto alle famiglie con Isee a 22mila euro per nuclei familiari composti da 5 persone. Da anni sosteniamo queta fascia grigia da anni dimenticata dai Governi». «Il Comune non ha aumentato le tasse a caso, ma perché ha meno risorse: nel 2022, quelle arrivate dalla Regione e dallo Stato sono state del 18% in più rispetto al 2024 600mila euro)». Altro esempio portato dall’assessore: «Nel 2024 abbiamo avuto 95.000 di risorse in meno dalla Regione e dal Governo centrale per le misure di sostegno alla fragilità».
Marinucci: «Vorrei sapere se poi la Giunta ha sempre speso con oculatezza. Penso che a volte la Giunta qualche autocritica la deve fare».
Il dibattito è proseguito con la mozione di indirizzo per la “Revisione aliquote IMU” che ha ottenuto 18 voti contrari (8 favorevoli), discussa insieme a “revisione aliquota Irpef”, che invece ha ottenuto 18 voti contrari (8 favorevoli). Così Redaelli: «Lo spirito delle mozioni è il medesimo: avendo verificato che non è stato possibile modificare le aliquote per l’anno in corso, chiediamo che si ritorni alle aliquote precedenti per Imu e Irpef a partire dal 2026».
Così l’assessore Riccardo Pozzi: «Quest’anno il Comune è partito con un Bilancio che doveva recuperare 3,7 milioni, non per colpa di una precedente gestione “allegra”, ma per minori trasferimenti dallo Stato. Con l’aggiornamento delle aliquote abbiamo recuperato, con un’ipotesi ottimistica, circa 2,5 milioni. Mancano ancora 1,2 milioni nel 2025 e nel 2026 mancheranno oltre 1,2 perché l’aggravio sarà di 4,3 milioni. Se queste risorse dovessero rientrare da parte dello Stato allora sarà verosimile, per il Comune, ragionare di tornare indietro».
Discusse le altre mozioni di indirizzo urgenti a firma dei consiglieri Redaelli, Canciani, Andreolli, Boresta, Malandrino, Corsini, Lanzi, Marchionni, Marinucci, Dallasta, Bartolomei, con cui hanno chiede la “Revisione delle tariffe della Tassa di soggiorno” previste dal Bilancio (bocciata con il voto contrario di 17 consiglieri, 8 i favorevoli), e la mozione “Trasparenza e partecipazione nell'utilizzo della Tassa di soggiorno” (16 contrari, 8 favorevoli). Così Andreolli: «Le due mozioni sono una riflessione su un tema importante: la tassa di soggiorno non serve per fare cassa, ma per pagare gli extra servizi che le città danno quando si dilata il numero delle persone che la frequentano. Quest’anno è stata fatta una modifica unilaterale, senza essere concordata: sono state riviste le tariffe, ad esempio per i campeggi e per le attività ricettive turistiche che attraversano una fase di espansione. Si chiede di rivedere questa decisione, per evitare di avvantaggiare o svantaggiare le attività. Chiediamo altresì che i soldi della tassa di soggiorno non vengano messi in una spesa corrente seppur qualificata, ma vengano gestiti con una consapevolezza e condivisione con gli operatori».
Il vicesindaco Daniele Vimini: «Nelle sue valutazioni, Redaelli mi pare confonda la Tassa di soggiorno per una “tassa di scopo”, cosa che non è. Va nella fiscalità generale e non in capitoli specifici». E ancora, «Come ricordato anche dall’assessora Frenquellucci, contiamo 148 nuove attività turistiche (non +prettamente alberghi) nel territorio, attività che entrano nella fascia che siamo andati a ritoccare lievemente e che in termini di marginalità, rispetto ai costi di gestione di un albergatore, è molto meno incidente». Vimini ricorda che «l’aumento più significativo della Tassa è stato fatto nel 2019 (dopo un’estate tra le migliori anche a livello nazionale) quando andammo ad agire sulle categorie dei 3 e 4 stelle. Lo facemmo in maniera concertata con gli albergatori, con l’obiettivo di arrivare a 1,2 milioni di gettito per coprire la maggior parte delle spese preventivabili per festival ed eventi e per la promozione della città. È un punto che corrisponde al primo del vostro dispositivo» ha detto Vimini rivolto ai consiglieri firmatari della mozione. Per l’altro elemento della trasparenza, il vicesindaco ha aggiunto: «Abbiamo istituito il Tavolo permanente di monitoraggio, luogo giusto per continuare questo ragionamento». Sull’aumento delle tariffe, «ha senso essere intervenuti sugli ambiti scelti, sono gli stessi dove sono aumentate le attività».
L’assessora Francesca Frenquellucci aggiunge: «Ci tengo a dare alcune informazioni, dati positivi che ci dicono che le imprese del nostro territorio vanno bene. Ciò vuol dire che la direzione in cui stiamo andando è quella giusta».
Manenti: «A noi le imposte di scopo piacciono, creano un rapporto diretto tra il gettito raccolto e il suo impiego. Per cui non siamo concordi sia una leva di secondo ordine. La tassa di soggiorno è a carico di chi pernotta in città con un’ampia casistica di esenzioni, tra cui quella dei lavoratori del mondo dello spettacolo. Non siamo concordi alle mozioni sulle tariffe: dopo un’analisi comparata con gli altri Comuni di “50x50 Capitali al Quadrato” possiamo dire che sono piuttosto allineate e molto lontane dal limite massimo previsto per questo anno del Giubileo».
La consigliera Marchionni, ha poi presentato una mozione di indirizzo con carattere d’urgenza sul Bilancio 2025-2027, per chiedere il "Rispetto della Convenzione con Fondazione Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani” (documento che ha ottenuto 7 voti favorevoli, 14 contrari).