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Beneventana in frammenti: manoscritti conservati a Pesaro, Urbania e Urbino

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All'Archivio di Stato di Stato di Pesaro la mostra documentaria e un pomeriggio di studi dedicato a sei frammenti in scrittura beneventana provenienti dagli archivi e biblioteche della nostra provincia.

Venerdì 11 aprile alle 16, all'Archivio di Stato di Pesaro inaugura la mostra documentaria dedicata a sei frammenti in scrittura beneventana provenienti dagli archivi e biblioteche della nostra provincia.

La beneventana è una scrittura tipica dell'Italia meridionale, diffusasi fra la fine del sec. VIII e il XIII secolo, con tardivi esempi fino ai secoli XIV - XV e addirittura XVI, in un'area che corrisponde ai territori che furono dei Longobardi, confinante a Nord con la parte meridionale di Lazio e Abruzzo.
La scrittura ha una morfologia del tutto caratteristica; il centro di produzione per eccellenza fu il monastero benedettino di Montecassino, dove si formò il tipo di scrittura noto come “cassinese”, al quale appartengono tutti i frammenti in mostra. In buona parte della Puglia, con espansione fino alla Dalmazia, si sviluppò il cosiddetto tipo di Bari.
Manoscritti in beneventana nelle Marche sono molto rari, soprattutto nella parte settentrionale della regione, dove si riducono a testimonianze sporadiche e frammentarie, come quelle  esposte in mostra, e per questo degne di attenzione, oltre che di particolare tutela.
La presenza di questi frammenti in un’area decentrata rispetto alla zona di maggiore diffusione della scrittura pone interrogativi sulla loro origine e provenienza, e permette anche di riflettere sul fenomeno del reimpiego dei manoscritti in pergamena, particolarmente frequente tra Cinque e Seicento, quando frammenti membranacei di codici medioevali furono riutilizzati come coperte o rinforzi di legature di protocolli di notai, di libri a stampa e di registri di vario genere.

Un'occasione unica per ammirare esemplari manoscritti di rarità e pregio e caratterizzati da un elevato livello di cura formale e bellezza. Il restauro a cui sono stati sottoposti i frammenti ha permesso di "svelarne" alcune parti nascoste con iniziali decorate.
Due dei sei manoscritti in mostra sono inoltre corredati da notazioni musicali, che offrono la possibilità di approfondire anche aspetti della liturgia medioevale.

Testi di Fabiana Baudo, Sara Cambrini, Paola Errani. Consulenza scientifica: Marco Palma, Maria Rosaria Paternò
La mostra è visitabile fino al 10 giugno (info e prenotazioni visite: as-pu@cultura.gov.it ).

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