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Un Consiglio unanime condanna le violenze in Medio Oriente

Approvati entrambi gli ordini del giorno presentati da Maggioranza e Opposizione sul conflitto in corso. Voto unitario anche sul parcheggio “Porta Cappuccina”, vicino alla stazione, e sulla delibera propedeutica all’intervento del Comune su una porzione del San Benedetto. Belloni risponde all’interpellanza sulla fontana del Miralfiore

INTERROGAZIONI
La prima interpellanza discussa oggi in Consiglio comunale è stata quella sulla “Fontana d’acqua del laghetto del Parco Miralfiore” del consigliere E. Gambini. A rispondere è stato l’assessore all’Operatività Enzo Belloni, che ha detto «Il Comune ha preso in carico la gestione del Parco dal 1° gennaio 2020 dopo un periodo in cui era stato guidato da altri soggetti, tra cui un comitato di gestione. Abbiamo deciso di intervenire sistemando la recinzione esterna, le balaustre e l’intera area dei laghetti; abbiamo potenziato la videosorveglianza; grazie al contributo della Renco è nata l’area giochi inclusiva e grazie ad Avis ne abbiamo aggiunti agli esistenti; abbiamo piantato circa 120 alberi e realizzato con il contributo della Regione l’area fitness. Per quanto riguarda la fontana, che era in disuso da molti anni a causa, tra l’altro, della difficile gestione del rifornimento idrico e delle tubature abbiamo fatto una scelta. Per non lasciare l’area in cui è collocata in degrado, abbiamo incaricato un artista di realizzare un murales che richiamasse la fauna e la flora del parco; parallelamente abbiamo piantumato delle piante che non necessitano di grande cura e apportato altre migliorie che assicurano la sua funzione attrattiva e di spazio di socialità. Per rendere più attrattivo il Miralfiore abbiamo anche provato a mettere nei laghetti dei pesci rossi ma ci sono state delle contestazioni. Cerchiamo dunque di fare il possibile per continuare a rendere questo spazio verde vivo, bello e in ordine».


PROPOSTE DI DELIBERAZIONE

unanime del Consiglio per il secondo passaggio in Consiglio “l’adozione definitiva di variante sostanziale al Prg” per la “Realizzazione del parcheggio pubblico ‘Porta Cappuccina’ a sud della stazione ferroviaria”. L’assessore Pozzi ha ricordato che si tratta del secondo passaggio in Consiglio della delibera – portata avanti con l’impegno dell’Amministrazione e richiesto con forza dal consiglio anche nella precedente consiliatura - che tratta di «Un’area bianca, usata da tanti pesaresi e pendolari, che dà risposta anche alla sosta per il centro storico». Per utilizzarla regolarmente come parcheggio al servizio della città, «è necessaria l’acquisizione mediante esproprio». Il progetto prevede la realizzazione di 145 posti auto (di cui 6 per persone con disabilità) con la predisposizione per la sosta di auto elettriche (con colonnine per la ricarica). Il totale dell’area d’intervento è di circa 4mila mq a cui si aggiungono, nella parte ovest, 1300mq di un’area verde già presente e che rimarrà inalterata: schermerà il parcheggio dal Parco Miralfiore. L’intervento prevede: posa in opera di cordoli lungo parte del perimetro e per la formazione di aiuole centrali; realizzazione di una recinzione con paletti in ferro e maglia metallica a confine con l’area verde; realizzazione di pavimentazione del parcheggio in stabilizzato; installazione di segnaletica verticale e orizzontale; impianto di illuminazione; messa a dimora di 14 alberature. L’importo complessivo del progetto ammonta a 673.300€ di cui 73.588€ per lavori «che non andranno a impattare sulla permeabilizzazione dell’area» e di 587.000€ di spese per espropri. La delibera prevede inoltre il cambio destinazione d’uso dell’area che passa dall’attuale “parcheggio coperto” a quella di “parcheggio scoperto” e che viene scorporata dalla Umi 0093 del PRG. In questo momento, non è possibile prevedere l’asfaltatura ma stiamo valutando soluzioni tecniche alternative per evitare che ad ogni precipitazione si debba essere costretti a mettere in sicurezza il parcheggio (che oggi in questi casi oggi diventa inutilizzabile). 
Andreolli: «Passaggio che cerca di mettere il punto finale a una vicenda su cui c’è stato un impegno trasversale. E per la quale rinnoviamo una raccomandazione al Comune: intervenire solo quando ci sarà budget adeguato per adottare le soluzioni migliori, senza quindi accelerare su progetti che magari negli anni si potrebbero rivelare non adeguati».
Montesi: «Portiamo a termine un’operazione complessa e complicata con vari passaggi seguiti dall’Amministrazione che ha accolto anche le proposte provenienti da associazioni esterne e dall’assise tra cui quelle delle alberature e del corpo illuminario che daranno in un caso sicurezza ai fruitori in orari notturni, nell’altro che garantirà l’ombreggiatura nel periodo estivo».
Vanzolini: «Opera importante per la città. Suggeriamo di pensare a una fonte di energia rinnovabile per autoalimentare l’illuminazione del sito di prevedere la maggior alberatura possibile».
Redaelli: «Torno ad evidenziare alcuni degli aspetti più importanti di questo opera necessaria: la maggior permeabilità possibile del terreno; la massima attenzione alla sicurezza (con videosorveglianza e illuminazione) visto che il parcheggio si trova in un’area sensibile; la gratuità dello stesso».

L’emiciclo ha approvato all’unanimità anche l’“Acquisizione al patrimonio comunale di porzioni di immobili di proprietà dell’Azienda Sanitaria Territoriale Pesaro Urbino, per l’attuazione del bando nazionale PINQuA, facenti parte del “San Benedetto” e del compendio “Via Cattaneo”, presentata dall’assessore al Fare, Riccardo Pozzi, che si è detto «In parte soddisfatto, in parte preoccupato» per quanto la proposta di delibera porta con sé. «Soddisfatto perché, a inizio mandato, in pochi pensavano che in 5 anni l’Amministrazione sarebbe stata in grado di partire con i cantieri previsti per tutti i grandi contenitori della città (penso a palazzo San Domenico, Almerici, Mazzolari Mosca e al San Benedetto) e rispettando le tempistiche del Pnrr: sono sfide inimmaginabili sia per la mole di lavoro, sia per le risorse che comportano». Della delibera in particolare Pozzi ha detto: «Con questa proposta il Comune acquista da Ast la porzione dell’edificio affacciata su corso XI Settembre (e che si allunga in parte su via Belvedere), per una spesa complessiva di 2,8 milioni di euro. Di questi 1,1milioni verrà corrisposto al momento del rogito e 1,6milioni verranno corrisposti sotto forma di opere di manutenzione straordinaria su una parte destinata ad ambulatori e uffici. Spazi che consegneremo entro il 31 marzo 2026 all'Ast che potrà usarli per 25 anni in comodato gratuito per poi diventarne proprietaria». La proposta di delibera contiene 2 ulteriori inserimenti nel piano delle acquisizioni del DUP tra cui quello collegato al canale di finanziamento PINQuA di via Cattaneo in cui sono presenti 5 unità immobiliari di cui il Comune è comproprietario con Ast. Con la delibera, l’Amministrazione liquida Ast con 243mila euro (161mila di risorse PINQuA) diventando unica proprietaria delle 5 unità di via Cattaneo e per intervenire su 2 dei 5 immobili che lì insistono. «Portiamo avanti l’impegno sottoscritto con la Regione Marche – ha aggiunto Pozzi – con questa proposta che consente al Comune di partire per mettere mano alla propria parte di interventi su un complesso enorme che versa in uno stato di degrado. È un immobile che richiede che insieme al Comune ci siano Ast e Regione Marche per portare avanti gli impegni presi». È qui che si inserisce la preoccupazione dell’assessore: «Felici di aver portato in consiglio quasi tutti cantieri del PNRR ma c’è preoccupazione nella possibilità di vedere che un grande investimento come questo possa non dare quei frutti che ci tutti auspicavamo».
Dallasta: «Il coordinamento con gli altri soggetti è fondamentale. Occorre pensare al futuro e alle parti condivise».
Redaelli: «Si fa fatica a capire perché, per portare avanti questo importante lavoro sinergico, l’Amministrazione continui a mettere le mani avanti, ponendo sul tavolo dei dubbi rispetto a una volontà comune, dichiarata con atti e parole. Se si pensa che gli altri soggetti interessati non possano fare la propria parte (cosa errata) la delibera poteva servire a risolvere la situazione».
Montesi: «Mi rivolgo all’assessore regionale Aguzzi a cui chiedo se gli 1,1mln che il Comune assegnerà all’Ast per la parte del Corso, si possano usare dalla Regione per finanziare opere di messa in sicurezza delle parti del complesso affacciata su via Mammolabella, in uno stato fatiscente.
G. Marchionni: «Risultato che portiamo a casa anche grazie all’intervento della Regione Marche. L’assessore regionale ci ha messo nelle condizioni di poter fare un passo importante. Passo che il precedente governatore della Regione, che conosceva bene il tema, non era riuscito a far compiere». «Cerchiamo di lavorare in maniera proficua senza andare sempre allo scontro e senza sottolineare sempre che manca qualcosa».
Bellucci: «Occorre dividere il discorso nella parte politica e in quella tecnica. La prima fa riferimento al protocollo di marzo 2021, su cui mai si sono alzate parole di rimpianto e rivendicazione. La seconda, quella tecnica, è sollevata dai tecnici che dicono che ci sono difficoltà causate dalla compenetrazione delle due progettualità (del Comune e della Regione) previste sul complesso e, conseguentemente, dell’effettiva possibilità di collaudare un intervento a prescindere dall’altro. Saremmo irresponsabili se non ce ne preoccupassimo. Ora bisogna dare le gambe all’articolo 4 del Protocollo che impegnava l’Asur a realizzare il recupero edilizio della porzione tra via Belvedere e Mammolabella da destinare agli uffici direzionali dell’Azienda. Abbiamo perso una marea d tempo, che dobbiamo recuperare con le risorse che ci sono e con altre ancora da trovare». 
Mattioli: «Riusciamo a intervenire sul San Benedetto grazie allo spacchettamento importante fatto in precedenza. La preoccupazione sollevata in commissione sul tema del certificato di agibilità ha animato la Maggioranza. La proprietà interessata dalle operazioni del Comune confina con edifici fatiscenti che hanno soffitti crollati di proprietà della Regione. C’è una responsabilità amministrativa che impone il rispetto della sicurezza degli edifici pubblici». Marchionni si chiede «Perché la Regione non ha fatto l’operazione che il Comune è riuscito a fare?».
T. Nobili: «Abbassiamo i toni ma siamo realisti e concreti. Sono cresciuto con questa struttura abbandona che sogno di lasciare fruibile e aperta a tutti ai miei figli. Per farlo occorre lavorare in maniera seria per arrivare a una conclusione e nel rispetto dei tempi. Mi auguro che da domani la Regione metta sul piatto i finanziamenti per la sua parte d’intervento. Da parte nostra ci impegniamo a essere sempre sul pezzo ed arrivare al 2026 con la struttura finita».


MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Il primo ordine del giorno discusso dall’assise è stato quello per dare “Solidarietà a Israele per l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023” - approvato all’unanimità, 27 i votanti - proposto dal consigliere Andrea Marchionni che ne ha spiegato l’urgenza «quanto accaduto nell’ultima settimana in Medio Oriente impone una presa di posizione e di esternare la vicinanza alle vittime, senza aspettare che certi avvenimenti diventino “freddi” e noi ci si faccia l’abitudine». Il consigliere ha poi illustrato l’odg: «Per condannare un’azione barbarica, studiata da anni per uccidere ogni forma di vita che ha avuto la sventura d’incontrare quest’orda di assassini». Per il consigliere quanto successo, «È un disastro anche per la “causa palestinese”, che si trova oggi identificata nel fondamentalismo di Hamas». L’ordine del giorno a firma di Marchionni chiede al Consiglio Comunale di Pesaro di condannare “fermamente questo atto terroristico barbaro che allontanerà ancor più la possibilità di una convivenza pacifica in quell'area, ed esprime la sua totale solidarietà e vicinanza al popolo israeliano in questo momento, ed in particolare alle famiglie delle vittime e dei rapiti”. Marchionni, ha poi aggiunto che «Sarebbe Bello che Pesaro facesse un gemellaggio anche con una città israeliana per toccare con mano entrambe le situazioni». 
Sul tema, i capigruppo di Maggioranza hanno presentato un emendamento (poi discusso e votato come ordine del giorno) sostitutivo con carattere d’urgenza “contro ogni forma di rappresaglia sulla popolazione israeliana e palestinese” approvato anch’esso all’unanimità, con gli stessi voti del precedente. A illustrarlo è stato il consigliere Michele Gambini che ha detto: «Quanto fatto da Hamas è ripugnante. Sono d’accordo con il consigliere Marchionni: non è possibile non denunciare quelle atrocità, si tratta di crimini assoluti». Gambini ha poi aggiunto che l’ordine del giorno dell’opposizione, «È chiaramente stato scritto nell’immediatezza degli eventi. Non nego che, col cuore empatizzo più per la “causa palestinese” ma di fronte a quanto successo, di fronte a una carneficina, a una mostruosità da condannare senza appello, questa cosa l’ho dimenticata». Gambini ha precisato che «Le stesse ragioni di umanità profonda che valgono per la solidarietà ad Israele non tollerano di non guardare anche cosa sta accadendo dall’altra parte: le vittime palestinesi devono avere la stessa dignità delle israeliane. Nell’immediatezza non sapevamo della reazione di Israele ma l’assedio di 2milioni di persone (che ha già prodotto un numero di morti quasi doppio rispetto a quelli israeliani, di cui 1/3 bambini) è fuori da ogni diritto internazionale e da ogni sentimento di giustizia». Per questo l’odg chiede una “condanna contro l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, israeliana e palestinese”.

GLI INTERVENTI (RELATIVI A ENTRAMBI I DOCUMENTI)

Manenti: «Riprendo il messaggio del Papa: non ci stiamo rendendo conto che stiamo correndo verso la terza guerra mondiale. E sembra una competizione proporre un emendamento di questo tipo».
Sperindei: «Solidarietà incondizionata alle vittime, che sono anche quelle palestinesi». E ancora, «All’Ucraina è stato garantito il diritto di difendersi e tutti hanno dato aiuti. Ma anche i palestinesi hanno diritto al loro territorio alla loro libertà. Perché non si mandano anche a loro gli stessi aiuti?».
T. Nobili: «Il nostro compito è creare ponti, per costruire un dialogo più forte. La situazione è drammatica. Entrare nel merito del conflitto e delle ragioni è fuori luogo ma dobbiamo decidere come posizionarci e se essere uniti o no».
Lugli: «Parlare di pace non basta bisogna crederci, e lavorarci. Per questo importante discutere di un tema come questo, che ha ampie ricadute locali e internazionali, in questa aula. Serve una trasversale condanna a ogni tipo di violenza. Per questo abbraccio entrambe le proposte arrivate in Consiglio»
Leonardi: «Quando si parla di umanità è assurdo dover sottolineare che non ci sono parti da dover prendere. E in base all’articolo 11 della Costituzione il “ripudia la guerra” dev’essere di tutti; perché tutti siamo umani».
C. Rossi: «Bel dibattito che ci sta unendo. Il popolo ebraico ha vissuto la Shoah, tra i fatti peggiori della storia. E La solidarietà che a questo popolo si tributa è dovuta, giusta e ricollegabile al percorso vissuto da questa popolazione. Ma ci vuole proporzione: il diritto alla difesa non può legittimare quello che sta accadendo ora».
Vanzolini: «Occorre schierarsi contro la guerra in generale e non con una parte. Per questo l’emendamento è giusto: era doveroso integrare con una condanna bipartisan l’ordine del giorno. Dobbiamo evitare di far passare un messaggio molto pericoloso, quello della legittimazione della violenza».
Andreolli: «Affrontiamo una discussione su fatti che tutti abbiamo condannato e che partono dall’assunto che Hamas non è il popolo palestinese. Il documento non muove dalla volontà di prendere una parte rispetto ad un'altra ma di riconoscere, in un periodo delimitato di tempo, chi sono stati gli aggrediti e chi gli aggressori. E non ho dubbi su chi sia l’uno e chi sia l’altro». 
Petretti: «Tutti gli interventi sono di condanna unanime sia per come si è svolta la prima fase condotta da Hamas, sia per la reazione di Israele che ne è scaturita».
G. Marchionni: «Grazie al collega Marchionni che tramite il suo ordine del giorno ci permette di ribadire che l’odio antisemita fa schifo, lo facciamo oggi a 80 anni dal rastrellamento del Ghetto di Roma».
Redaelli: «Tentativo di mettere a tema un contenuto racchiuso nella parola “pace” per cui vale la pena che ciascuno di noi smussi alcuni aspetti della propria idea. L’obiettivo è fare un passaggio ulteriore, condiviso, senza rinnegare le proprie appartenenze e il proprio pensiero».
A riportare la posizione della giunta è stata l’assessora alla Gentilezza Murgia: «Quella che stiamo facendo è una discussione su un tema ben più grande di noi. Ma è necessario richiamare la responsabilità di un’Amministrazione e di un Consiglio comunale di fronte ai fatti che stiamo vivendo. Tra il 1993 e i trattati di Oslo si è pensato che un dialogo pacifico tra Israele e Palestina fosse possibile; invece oggi torniamo a palare di un conflitto che pensavamo superato. È necessario allargare lo sguardo rispetto al conflitto e non patteggiare per una o l'altra parte, è una questione di umanità. Quest’assise si è sempre espressa a favore del contrasto all'odio, mi auguro lo confermi e che ci sia uno sguardo complessivo di pace rispetto alla situazione».

 

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