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Ricci, ieri, ha consegnato “L’abbraccio della città” a Julie e Bobby Recco, cittadini americani con origini pesaresi

Undici ore d’aereo, un Oceano e due generazioni separano Julie e Bobby Recco da Pesaro. La città che più di 100 anni fa “Nina”, la loro nonna, lasciò per volare in America in cerca di fortuna e amori. «Una storia di migrazione che accomuna tanti pesaresi, che in quegli anni difficili hanno deciso di lasciare la nostra realtà alla ricerca della felicità. La stessa che leggo negli occhi di Julie e Bobby, nel farsi riabbracciare dalla nostra comunità», ha commentato il sindaco Matteo Ricci, che ieri ha accolto i fratelli Recco in sala Rossa per consegnare loro “L’abbraccio della città”. «Un riconoscimento simbolico per fargli sentire la nostra vicinanza».

LA STORIA DI ANNA CAMILLONI, LA DONNA CHE PARTÌ DA PESARO PER L’AMERICA CON UN CERTIFICATO DI POVERTÀ E TANTA SPERANZA NEL CUORE
Julie e Bobby Recco, sono due cittadini americani del Massachusetts che da qualche anno frequentano la nostra città, alla ricerca delle loro origini pesaresi, dopo che nel 1921 la loro nonna, Anna Camilloni, se ne andò oltre oceano per sposarsi quando aveva appena vent’anni. Ma in verità la storia nasce ancora prima, negli anni che precedono lo scoppio della 1^ Guerra Mondiale, quando Ercole Camilloni, un giovane calzolaio pesarese decise di tentare la fortuna sbarcando in America con destinazione Concord (il villaggio di “Piccole Donne”, il romanzo della Alcott ndr), una piccola città a una manciata di chilometri da Boston, la capitale del Massachussetts. L’idea è quella di trovare un lavoro che gli dia stabilità per farsi raggiungere poi da sua moglie e i suoi 6 figli, rimasti nella loro casa di via Sara Levi Nathan. L’unico modo di mantenere i legami è quello di spedirsi lettere e foto, ed è proprio in una di queste foto che un italo-americano di origini napoletane, Philiph Charles Recco, nota una delle figlie di Ercole Camilloni e chiede di sposarla, offrendosi di pagarle il viaggio in piroscafo. Lui sta infatti cercando una moglie italiana, e lei un futuro migliore. Così Anna Camilloni, detta Nina ma che in America tutti chiameranno Nana, parte neanche ventenne per una terra promessa, lasciando a malincuore la sua la famiglia. Quasi 100 anni dopo i nipoti di Nina decisero di ricongiungersi con le loro radici e tramite Facebook, riuscirono a mettersi in contatto con i parenti pesaresi della famiglia di Luciana Camilloni, oggi felicemente sposata con Gardino Degrandis, madre di Laura e Silvia e nonna di 5 nipoti, l’anello di congiunzione che chiude il cerchio di una storia che unisce due continenti.

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