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Il Comune firma il “Patto educativo di comunità”, Conti: «Parte dall’Ic Villa San Martino la sperimentazione per rendere più sicure le aree scolastiche e migliorare il benessere dei cittadini»

Il progetto impegna per 5 anni Amministrazione, istituto comprensivo Villa San Martino, CSV Marche - comitato di Pesaro e Urbino, Auser provinciale, Quartiere 9 e Quartiere 10

Potenziare sicurezza, mobilità sostenibile, qualità dell’ambiente e benessere di chi vive e frequenta le scuole della città. Questo l’obiettivo del “Patto educativo di comunità” siglato oggi da Comune di Pesaro, CSV Marche - comitato di Pesaro e Urbino, Auser di Pesaro e Urbino, Quartiere 9, Quartiere 10 e istituto comprensivo Villa San Martino, luogo in cui si realizzerà il progetto previsto dal Patto e «Nato da una proposta fatta all’istituto che ringrazio per aver colto da subito l’urgenza degli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere» spiega Maria Rosa Conti, assessora alla Sostenibilità.

«L’iniziativa tenta di rispondere alle criticità che connotano le zone dove sono presenti delle scuole – continua l’assessora -. Luoghi in cui si concentra, nelle ore in cui le famiglie accompagnano e tornano a riprendere studentesse e studenti, il traffico e il conseguente inquinamento. A partire da questa problematiche abbiamo riflettuto sulle azioni già in corso - come la sperimentazione “Le Strade Scolastiche” che prevede interventi di chiusura delle strade davanti alla scuola - e le abbiamo collegate ad altre buone pratiche (aree scolastiche trasformate in aree “Kiss&Go” dalle sindache Colau di Madrid e Hidalgo di Parigi) per elaborare un modello culturale che permetta alla comunità di compiere azioni e fare scelte per limitare il traffico dei veicoli a motore, ridurne l’uso e l’inquinamento, incoraggiare gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Dunque a migliorare la sicurezza stradale e, soprattutto, il benessere della popolazione».

«Siamo molto felici di siglare questo Patto – evidenzia Loretta Mattioli, dirigente scolastica dell’Ic Villa San Martino – che stabilisce le azioni che ciascuno firmatario è chiamato a svolgere in una logica di sicurezza e di creazione di spazi nuovi in cui trascorrere del tempo e stare bene. La progettualità presentata dall’assessorato alla Sostenibilità ben si sposa con quelle che la scuola ha già messo in campo e che cercheremo di promuovere e migliorare insieme alla popolazione dei 2 quartieri coinvolti. Sarà un percorso lungo che monitoreremo con costanza ma su cui siamo fiduciosi, perché poggia su delle buone basi».

Il “Patto Educativo di Comunità” impegna infatti i firmatari per 5 anni, nel costruire un tessuto sociale volto a: valorizzare la scuola come laboratorio di comunità; favorire la partecipazione attiva di alunni e alunne e delle famiglie e la cura delle relazioni e della qualità degli spazi pubblici. Per Camilla Murgia, assessora alla Crescita e alla Gentilezza, è «Un’iniziativa di cittadinanza attiva che riflette l’importanza che ha la comunità educante per la crescita dei valori di autonomia, rispetto degli spazi comuni e rispetto dell’altro. L’auspicio è che il Patto possa espandersi e far proseguire le azioni rivolte alla responsabilità e autonomia di alunne e alunni, sostenute da decenni dai servizi Educativi del Comune a partire dal progetto di Maria Pia Gennari “A scuola ci vado a piedi”». E che guidano un’evoluzione culturale, «Per la quale è necessario abbattere i muri che pone la comunità - dice Enzo Belloni, assessore all’Operatività -, quasi sempre diffidente rispetto alle operazioni legate alla viabilità. Il Patto, e il coinvolgimento della scuola, possono essere elementi decisivi nel suggerire nuovi comportamenti e stili di vita».

Sami Tayeb, presidente Q10: «». Un nuovo passo per una città più sostenibile, che è molto bello parta dai giovani, coloro che vivranno Pesaro nei prossimi anni. Il Patto si inserisce nelle azioni già presenti in questo Quartiere, una comunità attenta alla sostenibilità, come dimostrato dalla piazza creata davanti alla scuola Manzoni». «Daremo il nostro contributo - aggiunge Stefano Poderi, presidente del Q9 - per far vivere al meglio le esperienze formative inserite nel Patto; azioni che fanno bene alla comunità, perché abituano all’autonomia e danno una responsabilità che aiuta a far crescere, al meglio, i nostri ragazze e ragazzi».  

 

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