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Finissage della mostra 'Si chiama uomo, si chiama donna'

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Le associazioni femminili CIF e UDI a Pesaro dalle origini agli anni Sessanta. Attività, donne, archivi. All’Archivio di Stato, un incontro in occasione del finissage della mostra di Moreno Ovani

 

In occasione del finissage della mostra Si chiama uomo, si chiama donna con le opere di Moreno Ovani in dialogo con i documenti dell’Archivio di Stato di Pesaro (via della Neviera 44), sabato18 novembre, alle 17 l’Archivio di Stato organizza un incontro dedicato al racconto delle origini, dello sviluppo e alla storia degli archivi delle associazioni femminili Centro italiano femminile – CIF e Unione donne italiane (ora Unione Donne in Italia) – UDI nel territorio di Pesaro e Urbino.

Dopo i saluti della consigliera regionale Micaela Vitri e le introduzioni delle curatrici della mostra, Sara Cambrini, direttrice dell’Archivio di Stato di Pesaro e Cecilia Casadei, critico e giornalista d’arte, seguono gli interventi di Maria Pia Pandolfi, presidente del CIF Provinciale di Pesaro, Antonella Pompilio, presidente dell’UDI di Pesaro, Filippo Pinto e Arianna Zaffini, archivisti curatori degli archivi delle rispettive associazioni femminili. All’evento, sarà presente l’artista, Moreno Ovani.

CIF e UDI, nate nel 1944 hanno contribuito al difficile processo di ricostruzione dell’Italia del secondo dopoguerra favorendo la partecipazione delle donne al voto, interessate alla tutela della maternità e dell’infanzia e del lavoro delle donne, hanno rappresentato a livello nazionale un momento cruciale per l’associazionismo femminile, con la nascita di nuclei e sezioni locali in tutto il territorio, e hanno posto le basi per le successive generazioni di donne e reti femminili secondo i principi di una nuova consapevolezza del ruolo della donna, dell’emancipazione e della libertà. Gli archivi UDI e CIF, conservati e sottoposti a tutela, raccontano i volti, le parole e gli sguardi sul mondo di tante donne che hanno fatto anche la storia delle nostre città.
I documenti esposti in Archivio, che comprendono anche alcune carte riguardanti le due storiche associazioni, propongono una riflessione sul ruolo femminile -  nella necessaria e costante dialettica con il mondo maschile – con particolare riferimento alla Storia recente della provincia, dalla seconda metà dell’800 e alla prima metà del '900: periodo in cui si assiste all’affermarsi di un diverso ruolo della donna, protagonista e artefice, in contrapposizione ai modelli usuali consolidati dalla tradizione.


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