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KUM! Festival | Cantieri

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Dal 5 al 7 aprile per la prima volta a Pesaro 2024 il festival creato e diretto da Massimo Recalcati. Sotto il tema 'La vita della scuola', una tregiorni ricca con oltre 40 ospiti e più di 30 incontri

Da venerdì 5 a domenica 7 aprile Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura ospita per la prima volta KUM! Festival, la kermesse creata e diretta dallo psicoanalista Massimo Recalcati e con il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, giunta alla sua VIII edizione. Il tema di quest’anno è La vita della scuola e proporrà un programma eclettico ricco di dialoghi, incontri e spettacoli dedicati al mondo dell'educazione e della formazione.

Durante i tre giorni di Festival saranno presenti a Pesaro molte personalità del mondo accademico, culturale e sociale, che si confronteranno in dialoghi, ritratti e lectio sul pensiero pedagogico, sull'importanza dell'educazione inclusiva, sul ruolo del digitale nella formazione e sulle sfide della scuola contemporanea.

Sabato 6 aprile
09:00 -
Teatro Sperimentale Dialoghi
Michele Dal Lago e Cesare Moreno
Per crescere i giovani serve la città intera
Cesare Moreno, maestro di strada, e Michele dal Lago, sociologo del lavoro e dell’istruzione, hanno per forza di cose, guardando dal punto di vista dei quartieri e della società, dei margini e della complessità, uno sguardo  differente  sull’universo dell’educazione. Sanno che l’educazione e l’istruzione coinvolgono nel profondo una varietà di aspetti: la persona, le sue emozioni, la sua psiche, la sua mente, ma anche le sue relazioni prossime, le sue relazioni sociali, le  strutture  e  i contesti in cui si realizzano le sue esperienze. Per questo sanno anche che l’educazione e l’istruzione devono cambiare, rispetto a quel paradigma semplice e lineare che le caratterizza attualmente. Devono attivare una pluralità di soggetti e istituzioni differenti e deve promuovere l’integrazione di molteplici vertici osservativi. Di tutto questo, Cesare Moreno e Michele dal Lago dialogheranno proponendo un esempio di virtuosa integrazione tra competenze e prospettive che raramente vengono poste in dialogo effettivo.

10:15 -
Palazzo Ciacchi Dialoghi
Monica Colli, Michele Rugo e Nicolò Terminio
Scuola: odissea o opera d'arte?
Cosa potrebbe accadere se guardassimo alla scuola come a un’opera d’arte in continuo divenire, costruita insieme passo per passo? La scuola è un’opera d’arte non priva di inciampi, necessita di essere pensata e progettata con cura, diviene immancabilmente un vero e proprio viaggio. Ǫuale gesto artistico mettere in campo per evitare che quel viaggio ricada nella mera trasmissione nozionistica e nel deserto dell’appiattimento affettivo? Come far coesistere l’ispirazione con i protocolli della burocrazia? Come annodare la propria singolarità di docente con lo splendore dei mille talenti di ciascun allievo e ciascuna allieva?

10:15 -
Sala della Repubblica Ritratti
Paolo Marasca
Adriano Olivetti. L’impresa più difficile
Le storie d’amore passano alla storia quando finiscono male, come se non potesse diventare memorabile qualcosa che funziona. O come se un buon funzionamento non potesse mai cristallizzarsi in un pensiero, né un pensiero tradursi esattamente in un modello. E difatti è così.
Adriano Olivetti agisce al confine tra la pratica e la teoria e tenta di rendere governabile proprio quella terra di nessuno: la sua vicenda è utile a ogni epoca in maniera differente, sta a noi capire, oggi, a cosa possa servirci per essere migliori.

11:30 -
Teatro Sperimentale Ritratto
Rocco Ronchi
Giovani Gentile. Tra retorica e rivoluzione pedagogica
Il nome di Gentile è legato alla Riforma da lui elaborata come Ministro della Pubblica Istruzione nel 1923. Mussolini la giudicò "la più fascista delle riforme" e nelle sue linee essenziali è rimasta in vigore anche negli anni della Repubblica. Fu duramente contestata per il suo carattere autoritario e classista, fino a diventare il simbolo di tutto quanto c’è di antidemocratico nella scuola italiana. Tuttavia la filosofia che la ispirava aveva ben poco a che fare con gli esiti nefasti che ne discesero sul piano istituzionale. Il pensiero pedagogico di Gentile ha infatti un tratto intrinsecamente rivoluzionario, molto più vicino alle istanze dei contestatori del '68 che a quelle del fascismo-regime. Com’è possibile, allora, che un pensiero così radicale sia potuto diventare, con l’assenso del suo stesso autore, una retorica vuota e repressiva? Come liberare la filosofia gentiliana dal ciarpame fascista per farne il motore di una scuola finalmente aperta e inclusiva?

12:45 - Sala della Repubblica Dialoghi
Andrea Giardina, Marco Martinelli, Alessandra Pantano e Anna Stefi
Scuola/non scuola
a cura di Doppiozero
Un tavolo organizzato da Doppiozero che ne riflette l’approccio interdisciplinare: quell’approccio che mira ad ascoltare la domanda della scuola senza farne un oggetto da curare, analizzare, studiare, scomporre, risolvere. Parlare di scuola significa ascoltare questo corpo collettivo e ciascuno degli attori che ne fanno parte, interrogare il rapporto che si gioca tra la scuola declinata al passato, la scuola così come l’abbiamo sempre pensata, l’istituzione scuola con i suoi programmi e i suoi saperi, e una scuola declinata al futuro, la scuola delle nuove pratiche. Sono scuole così distinte? Teatro, filosofia, letteratura e psicoanalisi verranno convocate all’interno di questa conversazione dando vita a una riflessione attorno al sapere, al suo rapporto con eros, e a una possibile erotica dell’insegnamento, della trasmissione, della formazione e dell’educazione affettiva.

12:45 -
Palazzo Ciacchi Ritratti
Chiara Matteini
Elvio Fachinelli. Incontri sulla strada di Tebe
Elvio Fachinelli non ha mai smesso di considerare la questione della formazione, intesa nel senso più ampio possibile, come centrale per ogni riflessione sull’umano. Per incontrare Edipo bisogna trovarsi sulla strada di Tebe, scriveva, invitando a immaginare una psicoanalisi senza fissa dimora, una psicoanalisi della domanda piuttosto che della risposta, una psicoanalisi della ricerca piuttosto che della certezza. Per questo il luogo privilegiato della psicoanalisi della domanda è il luogo delle giovani generazioni, il luogo nel quale la singolarità di ciascuno incontra le  modalità collettive  della contemporaneità.  Sostituire a un destino già scritto un domani più libero significa poter immaginare che le tante risposte di cui disponiamo contengano meno futuro di una sola incerta domanda.

14:00 -
Teatro Sperimentale Lectio
Luigina Mortari
Il passato che non può passare
Un indicatore del livello di civiltà di una certa comunità è costituito dall’attenzione che quella comunità riservata all’educazione, poiché è attraverso le pratiche educative che gli adulti favoriscono nei giovani lo sviluppo delle competenze necessarie alla realizzazione del proprio cammino esistenziale. Il neoliberismo che governa il discorso politico contemporaneo tende a ridurre l’educazione alla trasmissione di strumentalità tecniche utili al mercato del lavoro. Ma educare è, innanzitutto, aver cura dell’altro, più precisamente aver cura di quei contesti esperienziali che consentiranno il pieno fiorire della sua umanità, con e per gli altri. La scuola, istituzione civile primaria, è dunque chiamata oggi a riscoprire la sua autentica missione educativa, configurandosi come palestra di umanità. Proviamo dunque a ritornare alle nostre radici, lontano nel tempo, rovistando in un passato ancora denso di insegnamenti…

15:15 -
Palazzo Ciacchi Dialoghi
Barbara Giacominelli e Mauro Grimoldi
Con il saluto introduttivo di Katia Marilungo, Presidente Ordine degli Psicologi Marche
Il crimine minorile, come la pioggia
Un ragazzo in una notte d’estate cerca di caricare un computer rubato su uno scooter scassato. Un altro dispera delle proprie capacità seduttive e crede di trovare una soluzione nell’allettante quanto improbabile proposta del sesso di gruppo. Un terzo ancora si reca alla festa di chiusura dell’anno scolastico con un fucile nella custodia della chitarra. Per i minori autori di reato, quasi sempre, il reato è come la pioggia, viene vissuto come un evento nato per caso, da lontano, come un evento atmosferico. Su questo tema, sulla psicogenesi dei comportamenti criminosi da parte dei più giovani, oggi più che mai, il mondo adulto può e si deve interrogare. Attraverso le loro storie, capaci di insegnare qualcosa di prezioso sul perché della violazione di un patto sociale che da qualche parte, nella mente profonda, appare una conveniente e allettante proposta per sembrare grandi e negare i propri limiti.
 
15:15 -
Sala della Repubblica Ritratti
Elena Seishin Viviani
Buddha. A scuola di silenzio
a cura di Unione Buddhista italiana
Dinnanzi ai suoi discepoli convenuti per ascoltare un suo sermone, Buddha sollevò in alto un fiore senza pronunciare una parola. Il silenzio non come assenza di parola, ma come via privilegiata e come espressione della realtà ultima.

16:00 -
Biblioteca San Giovanni Evento Speciale
Federico Leoni, Nicolò Terminio
PRESENTAZIONE KUM!/MELANGOLO Vol. VI

dei 16:30 -
Teatro sperimentale Lectio
Ivano Dionigi
La parola della scuola
A chi, se non alla scuola, affidare il compito severo e nobile di queste sfide: interrogare, intelligere, invenire? Ǫuale altra istituzione può oggi assicurare una tale polizza culturale e civile? Scuola deriva da scholé, parola greca che indica il tempo che il cittadino riservava alla propria formazione (paidéia): non frammentata né monoculturale, che vorrebbe ridurre e confinare a disciplina specifica la stessa educazione sentimentale, bensì integrale e completa, modellata sul cerchio (enkýklios), la forma geometrica perfetta. Una scuola dove i professori (profiteri) non siano declassati a burocrati e umiliati a capoclasse ma, riconosciuti economicamente e socialmente, possano professare a pieno titolo l’affascinare (delectare), l’insegnare (docere), il mobilitare le coscienze (movere), come aruspici di quella cosa tremenda e stupenda che è la vita dei giovani, che Erasmo considerava «il bene più prezioso della città».

17:45 -
Sala della Repubblica Dialoghi
David Gé Bartoli e Sophie Gosselin
Du corps-territoire à l’école-territoire: soigner nos attachements terrestres
a cura di Alce Nero
Il moltiplicarsi delle catastrofi ecologiche ed epidemiologiche mette a dura prova la nostra vulnerabilità fisica e psichica, sollecitando un’inedita presa in carico degli ambienti nei quali l’umano e il non-umano sono chiamati a convivere. È l’insegnamento della pedagogia e della psicoterapia istituzionale: la cura degli individui è indissociabile dalla cura del tessuto relazionale fornito dalle istituzioni collettive come dai contesti naturali. L’esempio di alcune iniziative realizzate in Francia al crocevia tra l’ambito educativo e la lotta sociale ed ecologica contribuirà a specificare questa ipotesi, mostrando tutto il potenziale che si nasconde nelle pratiche di cura di quello che chiamiamo complessivamente il nostro corpo-territorio.

17:45 -
Palazzo Ciacchi Dialoghi
Giulio Costa, Luigina Mortari e Michele Rugo Introduce Monica Beccaro
Incontrare la morte: la cura e la formazione alla fragilità
a cura di Fondazione Seragnoli
Lavorare con pazienti fragili e con le loro famiglie, frequentare quotidianamente l’ambito della malattia inguaribile e delle patologie psichiatriche significa esporsi a un continuo incontro con la sofferenza e con l’angoscia, con la perdita e con la morte. Per un operatore della cura si tratta di un incontro impegnativo sul piano umano ed esistenziale, oltre che professionale. Ǫuesta conversazione metterà a tema il problema della formazione e della preparazione a quell’incontro quotidiano, esaminandolo lungo le direttrici simboliche dello sguardo, dell’ascolto, della responsabilità, dell’etica. A fare da cornice a tutto questo, la dimensione delle istituzioni e delle organizzazioni, che a quell’incontro fanno da cornice e da supporto generando una crescita sistemica delle équipe in termini di competenze, conoscenze ed esperienze.

19:00 -
Teatro Sperimentale Lectio
Federico Leoni
Che cosa significa trasmettere un sapere vivo?
Un sapere vivo è un sapere che non passa da chi insegna a chi apprende senza cambiare di stato, senza trasformarsi radicalmente, senza generare contenuti inauditi, e senza che l’insegnante  e  il discente  si trasformino  a loro volta radicalmente, mostrando di essere  non tanto  degli  emittenti  e dei riceventi ma essi stessi dei contenuti di quel processo che è il processo di trasmissione. Chi insegna un sapere vivo insegna quindi qualcosa che non sa ancora, e ne diviene insegnante solo a cose fatte, apprendendo in ritardo ciò che avrà scoperto per strada. Sarà anche lui un apprendista, e gli apprendisti, chiamiamoli così, avvertiranno, nei suoi confronti, quella naturale simpatia che sempre lega chi si trova sulla stessa barca. Ma sulla barca del non sapere ogni apprendista è anzitutto un apprendista stregone. Di quale stregoneria si nutre l’insegnamento, se non della stregoneria del non sapere, e perché il dispositivo pedagogico sembra inseguire con tanto accanimento il sogno opposto, il sogno della sua razionalizzazione e della sua neutralizzazione?

20:15 -
Palazzo Ciacchi Dialoghi
Alessandro Barbano e Luca Taddio
Il pensiero liberale nell’epoca digitale
Il digitale sta trasformando le nostre vite, private e professionali. Alla base di questo cambiamento vi sono alcuni paradigmi, come quello dell’utilità,  del consumo,  della spendibilità.  Sono paradigmi che raccontano di una tendenza a concepire il mondo attraverso filtri  di  tipo  quantitativo,  finalizzati  alla  misurabilità del nostro agire, funzionali al cosiddetto neoliberismo. Se non analizzati, criticati e decostruiti, questi filtri possono consegnarci con grande facilità a prospettive apertamente illiberali. Per intendere questo passaggio, però, è necessario chiarire in via preliminare quale sia il significato stesso del termine liberale, e a quale libertà esso faccia segno e apra la strada.

20:15 -
Sala della Repubblica Dialoghi
Andrea Bellavita e Stefano Moriggi
Le intelligenze del futuro. Apprendere al tempo degli algoritmi
La trasmissione dei saperi non è mai stata solo e soltanto trasmissione di conoscenze o competenze. Che si tratti di formazione, divulgazione, didattica, il fenomeno della trasmissione ha sempre presupposto l’intervento di un essere umano che nell’accrescimento dell’Altro ha individuato il proprio obiettivo. Cosa accade tuttavia quando all’elemento umano si affianca quello tecnologico? Intelligenze artificiali, reti generative, realtà aumentata sono soltanto alcuni degli strumenti che progressivamente andranno ad arricchire e riplasmare le pratiche e le esperienze di condivisione cognitiva. Sono strumenti che offrono prospettive di accrescimento potenzialmente infinite, e che aspettano soltanto di essere comprese e orientate. Come?
 
22:00 -
Teatro Sperimentale Ritratti
Massimo Recalcati
Jacques Lacan. Desiderio e godimento
Il compito che ciascun soggetto trova davanti a sé nel corso dell'esistenza è quello di annodare l'istanza del desiderio con il carattere inaggirabilmente chiuso e autistico del godimento.
Convertire la pulsione nel desiderio, trasformare la chiusura della ripetizione nella radura imprevedibile della creazione è la posta in gioco più propria dell'esperienza psicoanalitica. Ma più in generale questo movimento di conversione e trasformazione della pulsione in desiderio è la posta in gioco di ogni esperienza di trasmissione e di ogni forma di apprendistato alla vita condivisa.

Pesaro Biblioteche ha studiato ad hoc le bibliografie dei protagonisti.

Info logistiche
Tutti gli eventi di KUM! sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria online sul sito del Festival. Alcuni di questi, selezionati dalla direzione scientifica per il loro maggior richiamo sul pubblico e collocati al Teatro Sperimentale, rientrano tra quelli prenotabili con KUMCard. La possibilità di sottoscrivere la KUMCard, oltre a riguardare quindi solo alcuni degli eventi, riguarda anche solo una parte dei posti disponibili in platea, i restanti posti restano sempre e comunque con prenotazione gratuita.
La KUMCard dà inoltre diritto all’accesso a contenuti esclusivi, offerte dedicate a Pesaro per tutto l’anno grazie alla collaborazione con la Card Pesaro Capitale e all'esclusivo Kit di KUM!24.

Lo spettacolo di venerdì 5 - La strada: indagine a due voci sul romanzo di Cormac McCarthy - è a pagamento con Biglietteria AMAT. Per maggiori informazioni consultare il sito www.kumfestival.it

Come sempre il Festival è attento ai temi di accessibilità e inclusività; per molti degli eventi è prevista la traduzione simultanea in LIS- Lingua italiana dei segni, mentre l'archivio digitale sarà disponibile anche in CAA.

Per la sezione KUM!PRO, diversi appuntamenti tra quelli in calendario saranno riconosciuti come formazione professionale per i docenti. Tutte le info all'apposita sezione del sito (www.kumfestival.it/kum-pro/ ).

Grazie alla partnership tra KUM! e APA Hotels, tante strutture alberghiere hanno deciso di affiancare il Festival riservando offerte combinate e sconti al pubblico che esibirà un biglietto di KUM! Offerte e modalità di prenotazione all'apposita sezione del sito (https://www.kumfestival.it/hospitality-2024/).

Un elemento fondamentale di KUM! sono gli sponsor storici, che hanno una grande autorevolezza sul tema della Cura e rendono orgoglioso il festival. Alce Nero, partner KUM! dall’inizio, è protagonista nella cura del rapporto tra uomo e natura; Fondazione Seragnoli, che si prende cura al massimo grado delle persone fragili; Unione Buddhista Italiana, che sviluppa progetti sociali per le persone che maggiormente ne hanno bisogno.

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