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Riapre l’area archeologica di Colombarone

Da sabato 5 giugno, si torna a visitare il sito e l’antiquarium nel verde del Parco San Bartolo

Da sabato 5 giugno riapre al pubblico l’area archeologica e l’antiquarium di Colombarone, un’area archeologica unica perché immersa nel verde del Parco San Bartolo.
A Colombarone sono conservati i resti di una ricca residenza tardo-imperiale sulle cui strutture, a partire dalla metà del VI secolo d.C. si insedia il complesso cristiano della basilica di San Cristoforo ad Aquilam. Collocato negli spazi della chiesetta ottocentesca recuperata dal Comune, l’Antiquarium espone i reperti rinvenuti durante i 25 anni di scavi e offre preziosi strumenti di comprensione della storia più antica del territorio.

Breve scheda tecnica
La storia e le ricerche
Corre l’anno 743 e il papa Zaccaria  parte da Roma lungo la via Flaminia in direzione Ravenna per incontrare l’esarca Eutiche; con il comandante militare dei Bizantini d’Italia vuole discutere della pericolosa situazione politica e militare che vede i Longobardi avanzare proprio verso quella città. Prima di recarsi insieme nella capitale bizantina, i due personaggi si incontrano a cinquanta miglia dalla destinazione, nella basilica di San Cristoforo ad Aquilam. Questo racconta una fonte medievale: il Liber Pontificalis; nei secoli successivi della basilica si perde memoria. Nel Settecento, l’erudito pesarese Annibale degli Abbati Olivieri identifica l’antico edificio grazie a ricerche d’archivio e scavi e lo posiziona prendendo come riferimento una ‘chiesola’ ancora esistente; dopo la sua morte tutto viene dimenticato e la stessa chiesola è demolita nel 1858. Nel 1983 ripartono gli studi con l’identificazione del luogo delle ricerche settecentesche e l’avvio degli scavi. Le ricerche hanno permesso di riportare alla luce i resti di epoca bizantina ma anche di scoprire una storia lunghissima, fatta di una ricca villa, di una basilica e di una pieve per un totale di 16 secoli: dal III al XIX.
La villa tardoantica
Già in età romana, l’area circostante vede un alto numero di fattorie e un piccolo villaggio lungo la via Flaminia, strada che rappresenta il più importante asse di collegamento tra Roma e il nord Italia. Ma è verso la fine del III secolo d.C. che nasce una lussuosa villa, la residenza di campagna di un ricco possidente terriero o di un funzionario statale. Sono tuttora visibili molti dei mosaici databili tra IV e VI secolo, anche se in parte compromessi dagli interventi successivi. La pianta della villa presenta un ingresso articolato attorno ad un cortile porticato, seguito dal settore principale che ha come punti di maggiore interesse due sale da banchetto e da cerimonie. Sono inoltre stati individuati un settore termale, alcune stanza di carattere residenziale e un grande quartiere decentrato.
La basilica di San Cristoforo ad Aquilam
Nel VI secolo alcuni settori della villa vengono abbandonati mentre quello di rappresentanza viene trasformato in chiesa cristiana. La sala da banchetti più grande diventa l’aula di culto con abside, affiancata da una torre campanaria; intorno nasce un’area cimiteriale. Nei secoli successivi (VII-X), la chiesa viene più volte modificata assumendo dimensioni notevoli. Alla fine del Medioevo (XII secolo) la chiesa più antica viene abbandonata e al suo posto viene costruita la ‘chiesola’ ancora esistente ai tempi delle ricerche settecentesche, ma di cui è stato recuperato soltanto un breve tratto di muro perimetrale oggi tuttora visibile.

Area archeologica e Antiquarium di Colombarone
orario dal 5 giugno: sabato, domenica e festivi 10 - 13 / 16 – 19.
Ingresso con card Pesaro Cult (costo 3 euro, validità annuale), gratuito fino a 18 anni.
Info www.pesaromusei.it


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