Contenuto principale

L’oro blu

Inaugura sabato 24 febbraio al Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola la mostra a cura di Leonardo Regano che apre le collezioni d’arte civiche al confronto con il contemporaneo e i suoi linguaggi espressivi. L’evento rappresenta il nucleo centrale del progetto di Pesaro 2024 “Blu il Colore della Cuccagna”.

 

 

Inaugura sabato 24 febbraio alle 10.30 - nella settimana in cui Pergola è la quarta ‘Capitale al quadrato’ del progetto ‘50x50- 'L’Oro Blu', la mostra a cura di Leonardo Regano che apre le collezioni d’arte del Comune di Pergola al confronto con il contemporaneo e i suoi linguaggi espressivi. Nucleo centrale del progetto “Blu il Colore della Cuccagna” presentato nel dossier di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024 e attuato da Casa Sponge, l’esposizione mette in dialogo le ricerche di maestri e giovani talenti della scena artistica attuale sul tema del blu e dell’oro - elementi che segnano il patrimonio artistico locale - in riferimento alla coltivazione e alla lavorazione della Isatis tinctoria, pianta altrimenti conosciuta come guado, e alla presenza nelle collezioni del museo del gruppo dei Bronzi Dorati, l’unico esemplare di gruppo scultoreo romano in bronzo dorato giunto ai giorni nostri.

Le collezioni d’arte della cittadina marchigiana sono state lo spunto per un confronto a volte diretto a volte mediato con il lavoro degli artisti selezionati, le cui opere sono testimoni di un sentire creativo comune che travalica i limiti temporali e geografici. “L’Oro Blu” si fregia di importanti prestiti da parte di collezioni private del territorio e non solo, presentando lavori di chiaro valore, tra cui quelli di Christo, Vettor Pisani, Alighiero Boetti, Nobuyoshi Araki, Giulio Paolini e di artisti scelti tra le eccellenze del territorio marchigiano e nazionale: dall’attività consolidata come Franco Guerzoni, Anne & Patrick Poirier, Luigi Carboni, mid career quali Francesco Gennari, Sissi, Giovanni Gaggia, Gea Casolaro, Ivana Spinelli, Lorenza Boisi, Marina Gasparini, Marta Roberti, David Casini, Ivano Troisi, Davide Maria Coltro, Virginia Zanetti o giovani talenti tra cui Daniele Di Girolamo e Alex Urso coniugando media e linguaggi differenti dalla scultura alla pittura, passando per l'installazione e la fotografia, il video, la sound art e la performance.

La grande corte centrale dell’ex Convento di San Giacomo ospita il cuore del percorso espositivo articolato in un ampio confronto tra le opere, il cui incipit è dato idealmente dal lavoro di Luigi Carboni “Oro Ossidazione” (1991), un grande oro dalle dimensioni quasi monumentali che si confronta con il prezioso “Scavi Superficiali” (1986) di Franco Guerzoni, che ci riporta all’altro riferimento concettuale della mostra, ovvero il rapporto con il blu del guado. Al guado, alla sua storia e alla cuccagna, fa preciso riferimento il disegno tessile di Marina Gasparini ispirato a una delle più celebri incisioni di Giuseppe Maria Mitelli. Riporta al guado anche l’imponente anatomia del “Venoso di mare” (2016) di Sissi che ci accosta a una valenza fisica, sanguigna dell’elemento. Un significato metaforico assume, invece, nell’opera di Gea Casolaro che porta l’attenzione su quello che l’artista indentifica come un vero e proprio blues esistenziale.  

La messa in relazione tra i due elementi, il Blu e L’Oro, continua nel dialogo tra le opere di Lorenza Boisi, Domenico Grenci, Alessandro Saturno, Mattia Sugamiele, Jacopo Mazzonelli, Ivano Troisi, Aleksander Petkov, Marco Emmanuele, Luca Grechi, Daniele Di Girolamo, Alex Urso e Vettor Pisani, che rileggono i due materiali in una visione autonoma e originale in un’alternanza calibrata tra medium pittorico, scultoreo e fotografico. L’opera “Assemic Gold” (2020) di Greta Schödl idealmente conclude quest’alternanza, proponendo una sintesi visiva e un incontro tra essi.

Impreziosisce il percorso espositivo l’intervento site-specific prodotto dall’artista Angelo Bellobono per il chiostro centrale, un’opera permanente - come quella proposta da Rocco Dubbini sulla facciata esterna - che si relaziona alla fragilità di un territorio, quale quello marchigiano, duramente colpito dall’alluvione del 2022. Una natura non controllabile, e continuamente mutabile a cui rimanda il temporale nella fotografia di Paola De Pietri. Al paesaggio notturno, carico di energia elettrostatica, sembra far da contrappasso il cielo diurno e trasognante ritratto da Nobuyoshi Araki. Il delicato equilibrio tra uomo e natura è stato al centro dei più importanti interventi di Christo, presente in mostra con uno dei progetti preparatori per il monumentale impacchettamento di Little Bay, in Australia.

Nella Sala della Pinacoteca si innesta un dialogo convergente tra opere antiche, presenti nelle collezioni comunali, e opere contemporanee che hanno nell’antico il loro riferimento più stringente: i lavori di Ivana Spinelli, Simone Berti, Flavio Favelli, Virginia Zanetti e David Casini traggono diretta ispirazione dalla grande tradizione della pittura rinascimentale italiana declinandola nelle tematiche stringenti dell’attualità. Sono questi gli argomenti su cui si innesta il dialogo tra l’opera di Giovanni Gaggia e quella di Alighiero Boetti, a cui si aggiunge la riflessione di Agnese Purgatorio nella sua opera-video dedicata alle donne di Kabul.

La Sala Romana è riservata al rapporto tra la tecnica del mosaico e il contemporaneo, presentando lavori di Diego Miguel Mirabella, Davide Maria Coltro, Marta Roberti e Giulia Marchi che si relazionano all’antica tecnica decorativa e al passato classico con i linguaggi dei nuovi media e attraverso opere che ne commutano il senso decorativo. La presenza in mostra delle opere di Anne e Patrick Poirier e di Giulio Paolini, riporta il confronto con l’Antico su un piano diretto, fonte di continua ispirazione per la loro ricerca riconosciuta a livello internazionale.

La Sala dei Bronzi dorati, per la prima volta nella storia del museo si apre al dialogo con il contesto espositivo e accoglie un intervento site-specific di Francesco Gennari, artista di rilievo internazionale e di origini marchigiane, che riporta l’attenzione sul concetto di icona e il valore delle immagini.

Artisti in mostra:
Nobuyoshi Araki; Simone Berti; Angelo Bellobono; Alighiero Boetti; Lorenza Boisi; Luigi Carboni; David Casini; Gea Casolaro; Christo; Davide Maria Coltro; Paola De Pietri; Daniele Di Girolamo; Rocco Dubbini; Marco Emmanuele; Flavio Favelli; Giovanni Gaggia; Marina Gasparini; Francesco Gennari; Luca Grechi; Domenico Grenci; Franco Guerzoni; Giulia Marchi; Jacopo Mazzonelli; Diego Miguel Mirabella; Giulio Paolini; Aleksander Petkov; Vettor Pisani; Anne & Patrick Poirier; Agnese Purgatorio; Marta Roberti; Alessandro Saturno; Greta Schödl; Sissi; Ivana Spinelli; Mattia Sugamiele; Ivano Troisi; Alex Urso; Virginia Zanetti.

L’ORO BLU

a cura di Leonardo Regano
24 febbraio - 15 dicembre 2024
Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola

Inaugurazione sabato 24 febbraio ore 10.30

orario
settembre-giugno 10.00 - 12.30, 15.30 - 18.30, lunedì chiuso
luglio-agosto 10.00 - 12.30, 15.30 - 19.00
Ingresso sala Bronzi Dorati, dove è presente un allestimento multimediale curato da Paco Lanciano, ogni 30 minuti max 25 persone per turno di visita
ingresso a pagamento
gratuito: fino a 5 anni, soci Icom, nel giorno del compleanno dei visitatori + accompagnatore
info 0721 734090





Torna all'inizio