Per molto tempo non ha mai voluto parlare pubblicamente della sua esperienza nei campi di sterminio.
Come per molti bambini dell’Olocausto, il ritorno a casa e a una vita “normale” fu tutt’altro che semplice.
Anche Liliana Segre ricorda di non aver trovato in quegli anni orecchie disposte ad ascoltarla.
Solo in età adulta, dagli anni ’90, ha iniziato il suo impegno attraverso il racconto perché l’orrore vissuto non si ripeta più.
La selezione dei brani e la lettura saranno a cura di Roberto Rossini, le immagini e i piccoli filmati a cura di Adamo Sanchini.
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