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Conferenza di fine anno, Ricci: «Apriamo l’anno della Capitale italiana della Cultura con entusiasmo e determinazione: nei prossimi sei mesi pronti a raddoppiare le energie e gli sforzi per la nostra città»

Il sindaco alla stampa: «Chiudiamo un 2023 intenso e produttivo. Il mio futuro? Il mio pensiero ora è finire bene il mandato per lasciare la migliore eredità a chi verrà dopo di me»

 

 

 

 

Intenso e produttivo. Così il sindaco Matteo Ricci definisce il suo nono, quasi decimo, anno di mandato, il 2023. In attesa, tra poche ore, di dare il benvenuto a quello che sarà lo «straordinario 2024». Seduto al tavolo della Casetta Vaccaj, in via Mazzolari, insieme alla stampa, Ricci ha ripercorso gli ultimi mesi: «Abbiamo chiuso un bilancio virtuoso, senza mai aumentare le tasse locali in questi dieci anni di mandato, ma continuando ad investire sul sociale, sui servizi educativi, sullo sport e sulla cultura. Continuiamo a lavorare molto per intercettare nuove risorse e presentare i progetti rispettando i tempi, in linea con il cronoprogramma». E guarda al futuro: «Saranno sei mesi tosti, di grande impegno quotidiano, raddoppieremo le nostre energie per la città, perché vogliamo chiudere bene». C’è fermento, emozione, ma Ricci non nasconde un po’ di tensione per il 2024, «perché – dice - non vogliamo sbagliare. Sarà un anno a metà dal punto di vista politico amministrativo, nel quale concentreremo il doppio dello sforzo. Saremo Capitale italiana della Cultura, con tanti impegni e iniziative in programma, al tempo stesso saremo Città Cantiere e cercheremo di accelerare sulle opere principali che vogliamo portare a casa». Su tutte, dice Ricci: «L’Auditorium Scavolini, che si arricchirà di un progetto di video proiezioni artistiche esterne e interne alla struttura finanziato grazie alla CTE. Poi gli Interquartieri di Muraglia, che saranno intitolati a Berlinguer». Opere strategiche, che arricchiranno la città e segneranno il mandato, che si affiancheranno ad altre già in cantiere che riguardano istruzione, sport, viabilità.
Avanti anche con i cantieri della nuova Questura, che inizierà nel 2025, su Rocca Costanza, Ex Tribunale. Avanti anche sulla progettualità della nuova ferrovia e green line.

«Siamo molto soddisfatti per quello che abbiamo fatto, e per il clima nel quale è stato fatto in questi dieci anni. Un grande lavoro di squadra, senza conflitti, divisioni, perdite di tempo. Siamo molto determinati affinché nei prossimi sei mesi si riesca a fare quello che in genere si fa in un anno.  Stiamo lavorando davvero tantissimo e la Capitale italiana della Cultura sarà un impegno straordinario, che cambierà, almeno per un decennio, la visibilità della città». Partecipazione è stata un’altra parola chiave del 2023 pesarese. «Percepisco tra le persone la voglia di esserci e un grande senso identitario e di appartenenza. È stato così per la piazzata rossini in viale della Repubblica, lo conferma la corsa ai biglietti per la cerimonia di inaugurazione di Pesaro2024 con il Presidente Mattarella».

Questa la premessa fatta da Ricci, che poi ha risposto alle domande dei giornalisti. Sul suo futuro, «Terzo mandato? Non si può prendere in considerazione una cosa che non c’è. Come altri sindaci a scadenza di mandato ho dato disponibilità alla segretaria del Pd per candidarmi alle Europee e sto aspettando che vengano stilate le liste. Il mio pensiero ora è finire bene il mandato per lasciare la migliore eredità a chi verrà dopo di me e mettermi a disposizione per la partita delle elezioni europee, consapevole che per un marchigiano è una sfida al limite del possibile. Come succede alla gente di provincia, dovrò correre dieci volte più degli altri. Tutti sanno che in questi anni ho investito molto per fare politica nazionale, l’ho fatta da sindaco e continuerà a farla anche dopo. In che ruolo? Sono presidenti di Ali, che rappresenta gli enti locali. Ma niente vieta di fare politica nazionale senza ricoprire cariche».

Sul futuro amministrativo della città: «Molto contento di come il segretario Bellucci stia gestendo la situazione, senza tensioni. Si discute, anche con gli alleati, sulla figura migliore, al momento, tra Vimini e Biancani».

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