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ZELMIRA 1822 -2022

Dal 10 agosto a Casa Rossini e al Museo Nazionale Rossini la consueta mostra della Fondazione Rossini per celebrare un’opera del compositore che compie 200 anni.

Inaugura mercoledì 10 agosto la consueta mostra che la Fondazione Rossini dedica ad un’opera rossiniana che compie 200 anni. Nel 2022 è la volta di Zelmira, ‘dramma per musica’ di cui l’esposizione ripercorre l'itinerario attraverso l'Europa, dal debutto napoletano fino a Vienna e a Parigi.
L’evento è promosso da: Fondazione Rossini, Comune di Pesaro, Mic, Regione Marche, Ente Oliveri, Conservatorio Rossini, Rossini Opera Festival, Sistema Museo.

Come ormai consuetudine, la mostra propone un viaggio tra passato e presente, attraverso spartiti e libretti d’epoca, immagini degli interpreti storici e moderni, fotografie, locandine, figurini e costumi di scena, programmi di sala e manifesti delle rappresentazioni al ROF. La sede principale è a Casa Rossini ma il percorso si completa al Museo Nazionale Rossini, dove ammirare tra gli altri tesori, l’autografo dell’aria di Emma “Ciel pietoso, ciel clemente”, composta appositamente per la ‘prima’ viennese custodito a Pesaro (solo quello mentre l'autografo di Zelmira è conservato alla Bibliothèque nationale de France).
E’ stata Pesaro a rinverdire i fasti dell’ultima opera della stagione napoletana di Rossini: la Fondazione Rossini ne ha infatti pubblicato l'edizione critica nel 2005 (a cura di Helen Greenwald e Kathleen Kuzmick Hansell) e su questa edizione critica sono basate le rappresentazioni al Rossini Opera Festival. Zelmira era arrivata al ROF per la prima volta il 14 agosto 1995 con la regia di Yannis Kokkos, con l’orchestra del Comunale di Bologna sotto la direzione di Roger Norrington. E’ di nuovo sulle scene pesaresi il 9 agosto 2009, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti e i costumi firmati da Cristian Taraborrelli e Angela Buscemi, con l’orchestra del Comunale di Bologna sotto la direzione di Roberto Abbado.
Il soggetto racconta la storia di Polidoro, re di Lesbo, e di sua figlia Zelmira: la loro legittima autorità è minacciata da nemici e usurpatori, che alla fine vengono sconfitti. Il poeta Andrea Leone Tottola trasse il libretto da Zelmire (1762), tragedia del drammaturgo francese Dormont de Belloy. Durante l'ancien régime e la Restaurazione, il potere costituito poteva apprezzare una vicenda come questa, in cui l’antico potere messo in pericolo, viene protetto e ristabilito, comunicando così un messaggio di fedeltà ai legittimi sovrani. Rossini riscatta con la sua musica questa trama antiquata: l'opera è scritta in uno stile abbagliante e cosmopolita, giudicato da un giornale dell'epoca come “il più grandioso di qualsiasi sua opera”. Rappresentata per la prima volta al Teatro San Carlo Napoli il 16 febbraio 1822, Zelmira  è l’ultima opera della ‘stagione napoletana’ di Gioachino Rossini; come scrisse il «Giornale del Regno delle Due Sicilie», in essa egli “progredisce a gran passi per la via della perfezione”. Straordinaria la compagnia di canto che, a fianco di Isabella Colbran come protagonista, vede Giovanni David (Ilo), Andrea Nozzari (Antenore), Antonio Ambrosi (Polidoro), Michele Benedetti (Leucippo). Due mesi dopo la ‘prima’ napoletana, Zelmira inaugura a Vienna la vera e propria carriera internazionale di Rossini. Proprio a Vienna, infatti, a partire dall’aprile del 1822 e per circa quattro mesi, viene organizzato una sorta di Rossini Opera Festival ante litteram, che vede protagonista il compositore pesarese con cinque delle sue opere più acclamate, interpretate dalla compagnia degli artisti attivi al San Carlo di Napoli, a tutti gli effetti i più grandi nomi del momento. Certo, le opere di Rossini sono già eseguite in tutta Europa, ma questa volta i viennesi possono godere non solo della musica, ma anche della presenza dell’autore che trasformerà un evento musicale in uno degli avvenimenti più importanti anche dal punto di vista storico, politico e culturale. Passano quattro anni e, il 14 marzo 1826, Zelmira arriva al Théâtre-Italien di Parigi, ancora alla presenza di Rossini; la parte finale dell’opera è modificata per la nuova primadonna, Giuditta Pasta, alla quale si affiancano Giovanni Battista Rubini, Marco Bordogni, Carlo Zucchelli e Nicolas-Prosper Levasseur.

ZELMIRA 1822-2022 10 agosto – 27 novembre 2022
Casa Rossini – Museo Nazionale Rossini

Mostra a cura di Catia Amati, Lucia Ferrati, Maria Chiara Mazzi, Andrea Parissi
Con la collaborazione di Sergio Ragni e Luigi Cuoco
Produzione editing video Andrea Parissi
Foto di scena Ph. Amati Bacciardi
Si ringraziano Concetta Assenza, Daniele Carnini, Paolo Cattano, Comune di Saronno, Cecilia Gennaioli, Noemi Giommi, Agnese Lombardi Borgia, Luca Montini, Andrea Olmeda, Brunella Paolini, Alessandra Zanchi

Orario
Casa Rossini giugno – settembre: da martedì a domenica e festivi 10-13, 16-19
Museo Nazionale Rossini giugno – settembre: da martedì a domenica e festivi 10-13, 15-18

Info e Prenotazioni

FONDAZIONE ROSSINI +39 0721 30053 e BIBLIOTECA +39 0721 33818
CASA ROSSINI +39 0721 387357
MUSEO NAZIONALE ROSSINI +39 0721 1922156

Gratuito fino a 18 anni

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