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Scenari, Ricci e Feltri aprono il festival di geopolitica del quotidiano Domani, a Pesaro fino a domenica 26

Tra i temi trattati: la guerra in Ucraina, i primi mesi del governo Meloni, le primarie per la segreteria nazionale del Pd, il Pnrr

A Pesaro si è aperto ufficialmente Scenari, il primo festival dell’inserto dedicato alla geopolitica del quotidiano Domani. «Oggi, ad un anno esatto dall’invasione russa», ha ricordato il direttore del Domani Stefano Feltri, che sul palco di teatro Sperimentale ha dialogato con il sindaco Matteo Ricci. Tra gli argomenti trattati la guerra in Ucraina, i primi mesi del governo Meloni, le primarie per la segreteria nazionale del Pd, il Pnrr.

«Ringrazio il direttore Feltri per aver scelto la nostra città per il primo festival di Scenari – ha detto Ricci -. Un’idea nata grazie a Giuseppe Saponara, che più di un anno fa, durante un incontro, mi ha detto queste parole: “il futuro è la geopolitica”. È la verità». Poi continua: «Dopo lo scoppio della guerra il Domani è stato uno dei giornali che, più di altri, ci ha consentito di capire meglio cosa stesse succedendo, e di approfondire quali fossero gli equilibri mondiali che si stavano definendo dentro questa guerra maledetta. Oggi, ad un anno di distanza, il messaggio è chiaro: si deve stare dalla parte del popolo che resiste, ma al tempo stesso dalla parte di una pace giusta. Perché finchè non ci sarà un cessate il fuoco non si potrà aprire un negoziato per una pace giusta e che veda rispettata la dignità e l’identità del popolo ucraino».

Poi un commento sul Governo Meloni: «Per diventare premier ha tenuto una posizione da subito fortemente atlantista. Ciò che invece ha sempre contrastato è l’europeismo, infatti l’Italia da protagonista è retrocessa ad un secondo livello. I suoi alleati hanno sempre posto il veto alle decisioni europee, e contrastato la politica estera, energetica, di difesa comune». Sull’operato complessivo del Governo Meloni il giudizio è negativo, «ma non è da sottovalutare. Siamo ancora nella fase iniziale, tiene insieme la coalizione».

Sul Pd: «Mettere insieme congresso e fase costituente ha creato un pasticcio. Il Pd ha bisogno di ridefinire l’identità in vista delle prossime elezioni europee 2024, che saranno il nostro vero test di prova». Sulle primarie: «Più persone andranno a votare domenica più sarà forte l’opposizione. Il 26  sceglieremo chi guiderà, ma la riorganizzazione richiede mesi di lavoro». E quando Feltri chiede del perché alla rinuncia alla candidatura alla segreteria, Ricci risponde: «Quando ho capito che il meccanismo era già polarizzato, con le primarie a due, ho deciso di mettere a disposizione di Bonaccini le 10 idee che ho raccolto durante il mio giro per la provincia italiana (Pane e Politica ndr). È il candidato che ritengo più solido e dinamico per guidare la ricostruzione».

Poi il PNRR: «Una grande opportunità per il Paese, ma che, a causa dell’inflazione e di una burocrazia eccessiva, crea diversi problemi. Serve più semplicità e velocità, la criminalità e l’illegalità trovano strada nelle norme farraginose». E conclude raccontando il confronto avuto con il ministro Fitto: «Non bisogna cambiare le linee di indirizzo del PNRR, perché perdiamo i fondi. Piuttosto programmiamo qualcosa in meno, ma portiamolo a termine».

La serata è proseguita con lo spettacolo “Con voce di popolo. Dialoghi e canzoni dalla piccola patria alla patria attuale” del polistrumentista e scrittore Massimo Zamboni.

Scenari continua domani, sabato 25, e domenica 26 febbraio con un ricco programma:

Sabato 25 febbraio, gli appuntamenti di “Idee per capire dove va il mondo” riprenderanno alle 9.30 con i saluti introduttivi di Carlo De Benedetti, editore del Domani; Giorgio Calcagnini, rettore dell’Università degli Studi di Urbino e di Stefano Feltri protagonista, insieme all’europarlamentare polacco del Ppe Radek Sikorski, del primo panel della giornata sul tema “Il sostegno all’Ucraina e il futuro dell’Europa”. Alle 10.30, si passerà a dialogare de “Lo stato di diritto in Europa” insieme a Věra Jourová, vicepresidente della Commissione Ue e commissaria con delega a Valori e trasparenza (Rep. Ceca) e alla giornalista Francesca De Benedetti.

La mattinata proseguirà con uno degli appuntamenti più attesi: alle 11:15, si discuterà de “La politica italiana e i nuovi pericoli globali: Putin, l’America e l’Asia” insieme al Ministro della Cultura (in collegamento) Gennaro Sangiuliano e al direttore Feltri. Ci si sposterà poi in Asia per parlare, alle 12:15 di “India, l’elefante incompreso”con la giornalista Cristina Piotti e con la firma del Domani Youssef Hassan Holgado. A seguire sarà, alle 12.45, l’analisi de“Il ruolo dell’Italia in Europa” fatta dal deputato Pd Vincenzo Amendola, sul palco insieme a Giovanna Faggionato, firma del Domani, specializzata in economia e affari europei.

Breve pausa e si riprenderà, il pomeriggio allo Sperimentale, alle 14:45, con “L’Europa vista da sinistra” spiegata da Manon Aubry, capogruppo della Sinistra all’Europarlamento (Francia) e da De Benedetti. Seguirà, alle 15.30, il panel“Occidente e mondo musulmano tra guerra al terrore e guerra in Ucraina” con Michele Brignone, docente universitario e direttore delle ricerche della Fondazione Oasis.Alle 15:45, Pesaro tornerà a parlare delle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina insieme a Nicoletta Pirozzi,dell’Istituto Affari Internazionali e a Faggionato durante l’incontro “L’Europa a un anno dall’aggressione russa”. Alle16:30, le “Idee per capire dove va il mondo” affronteranno il tema “Élite e popolo: tecnocrazia, populismo, istituzioni” insieme a Lorenzo Castellani, docente dell’Università Luiss e a Hassan Holgado. Alle 17:15, salirà poi sul palco dello Sperimentale, il giornalista e saggista Marco Damilano per chiedere e chiedersi “Where Have All the Flowers Gone? Dov’è finito il popolo della pace”.
Alle 18, Olivier Roy, European University Institute e Michele Brignone, Fondazione Oasis dialogheranno su “La crisi della cultura e l’impero delle norme” prima di lasciare il palco allo scrittore e professore di geopolitica a Scieces Po e alla Sorbona Manlio Graziano e al caporedattore di Domani e curatore di Scenari Mattia Ferraresi per parlare di “La crisi strutturale della Russia e il suo (quasi) inevitabile crollo”. Alle 19.30, si parlerà de “L'ordine liberale e il dilemma della democrazia” con Gabriele Natalizia, del Centro studi Geopolitica.info prima di terminare gli appuntamenti del sabato, alle 20:30, con Ferraresi e l’analista e politologo Mark Lilla, della Columbia University, e il loro dialogo su “Disimpegno o leadership globale? Il nuovo ruolo degli Stati Uniti nel mondo”.

L’ultima giornata per discutere de “Le idee per capire dove va il mondo”, domenica 26 si aprirà alle 9:30 con “Il secolo cinese? Forza e debolezze del nazionalismo di Xi Jinping” e le voci di Michelangelo Cocco, Centro studi sulla Cina contemporanea, Gabriele Falciasecca, già collaboratore di Geografia presso l’università degli Studi di Urbino moderati da Hassan Holgado. Si parlerà poi, alle 10:15, degli “Appunti di viaggio dalla Russia: perché Putin è ancora al potere” insieme alla politiloga Mara Morini, professoressa associata di Scienza politica all’Università degli Studi di Genova e a Feltri.
Si proseguirà alle 11 con il dibattito proposto da Piero Ignazi, dell’Università di Bologna (sul palco con Ferraresi) su“L’Europa verso i nazionalismi” per poi parlare di “Come cambia la guerra dopo l’Ucraina” (ore 11:45) insieme a Matteo Pugliese, analista dell’Università di Barcellona; un tema al centro anche dell’incontro delle 12 che vedrà protagonista Francesco Strazzari, professore associato di Relazioni Internazionali alla Scuola Superiore Sant'Anna diPisa per discutere de “La narrazione mediatica dei conflitti” insieme a De Benedetti. Silvia Samorè, dell’European Council on Foreign Relations sarà, alle 12:45, sul palco dello Sperimentale per spiegare “A che punto siamo con la difesa europea”.
Breve pausa e, alle 14:15, l’evento riprenderà il programma con l’incontro dedicato a “Le derive autoritarie in Europa” e a Katalin Cseh, europarlamentare di Renew (Ungheria) e De Benedetti; proseguirà alle 15 con “Pace e giustizia: due prospettive sulla guerra” con Vittorio Emanuele Parsi, dell’Università Cattolica, a Mario Giro, politologo e già viceministro degli Esteri e al direttore Feltri. Alle 15:45 “L’ombrello americano e la sicurezza globale” sarà l’argomento dell’incontro condotto da diplomatico Giovanni Castellaneta e da Ferraresi. Chiuderà l’evento, alle 16:30, il dibattito moderato dalla giornalista Faggionato su “Democrazia e postpolitica” insieme a Giovanni Boccia Artieri e Luigi Ceccarini, dell’Università degli Studi di Urbino.

L’evento - a ingresso libero e gratuito - è in collaborazione con European Council on Foreign Relations, Geopolitica.info, Fondazione Oasis e Università degli Studi di Urbino.  

 

 

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