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Bando periferie, Ricci: «Battaglia per sbloccare i fondi»

Il sindaco al presidio con Giorgio Gori (Bergamo): oltre 11 milioni che spettano ai pesaresi, dietrofront o andremo per vie legali

PESARO – Arriva in fascia tricolore, affiancato dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Battaglia aperta da Matteo Ricci per i fondi del bando periferie: «Non si toccano», tuona al presidio davanti al Monumento alla Resistenza. «La Camera sblocchi i finanziamenti che ci spettano, come da convenzione già siglata con il governo». E’ scudo del sindaco sugli 11 milioni e 200mila euro per la riqualificazione di via dell’Acquedotto e della zona intorno alla stazione: «Finanziamenti dei pesaresi, per la sicurezza e contro il degrado». Al momento stoppati, fino al 2020, dall’emendamento al Milleproroghe votato in Senato. Così, la prossima settimana, Ricci andrà a comporre la delegazione dei sindaci Anci in trincea a Montecitorio, nell’audizione in commissione Bilancio. «E’ una vicenda nazionale, milioni di italiani sono coinvolti. L’azione è una delle più concrete fatte negli ultimi anni: una risposta importante per aiutare le città».

REQUISITORIA – Il sindaco specifica che «la questione è giuridica, ma c’è anche un problema erariale. Siamo in progettazione esecutiva e abbiamo già affidato 200mila euro per lo scopo». Di qui, il monito: «Lavoreremo per convincere governo e parlamento a cambiare idea. Ma se non ci ascolteranno, andremo fino in fondo. Anche per vie legali. Non si possono bloccare lavori in corso. Sono soldi dei pesaresi, che vengono prima di tutto. Al di là dei colori politici. Tutte le forze economiche e sociali hanno aderito da subito alla mobilitazione: parliamo di trasformazione urbana, con investimenti che danno anche lavoro». Con i progetti sullo sfondo, riepiloga: «Non abbiamo banlieue, ma partecipando al bando ci siamo concentrati sulla zona dietro la caserma. Che era diventata luogo di insicurezza percepita». L’obiettivo è «portare vita al posto del degrado. Siamo partiti spostando il deposito della differenziata di Marche Multiservizi. E la trasformazione ha già visto la riqualificazione del teatro amatoriale e la nuova area camper attrezzata. Ora è partito il cantiere del bocciodromo e puntiamo su Parco avventura e spazio per i giovani nella struttura dell’Aspes. Abbiamo già messo tre milioni, facendo la nostra parte. Adesso ci spettano i fondi del bando per completare il resto». Nel dettaglio: «Parcheggi, nuove attività economiche lungo il fiume, percorsi ciclopedonali, zone sportive». Insomma: «Via dell’Acquedotto da retrobottega ad area opportunità. Nel pacchetto ci sono anche i 400mila euro per riqualificare il sottopasso dei Cappuccini. I governi passano, ma i contratti firmati valgono». Dice Giorgio Gori: «Le città coinvolte hanno progettato, preso impegni e sottoscritto accordi. Il blocco è illegittimo e assume il significato di una vendetta politica. A patire le conseguenze sono i cittadini: daremo battaglia in ogni modo per riportare le cose com’erano».

MOBILITAZIONE - A sposare la causa, uno dopo l’altro, il vicepresidente provinciale Cna Sabina Cardinali, il presidente Confindustria Marche Nord Mauro Papalini, il presidente Comitato territoriale Confartigianato Impresa Enrico Mancini, il presidente dell’Associazione Albergatori Fabrizio Oliva. Quindi l’intervento del responsabile Cisl Mauro Andreolini, a nome delle sigle sindacali. Presenti la parlamentare Alessia Morani e il consigliere regionale Andrea Biancani. Tra i partecipanti anche l’architetto Marco Tamino, autore del preliminare del progetto. La partita si sposta alla Camera, dove l’11 settembre è in programma il voto decisivo. Nelle Marche, i fondi bloccati ammontano a 70 milioni. Mentre su scala nazionale è stop per un miliardo e 600milioni, spalmati su 96 progetti.

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