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Sinagoga

L’unica sinagoga rimasta a Pesaro è stata a lungo ritenuta di rito spagnolo o Sefardita (dal toponimo biblico Sefarad che nella tradizione giudaica è sinonimo di Spagna) e si è creduto che fosse fondata da esuli semiti trasferitisi prima ad Ancona e, dopo le restrizioni del luglio 1555, a Pesaro, dove la comunità ebraica viveva un periodo di pace, protetta dai duchi Guidobaldo II e Francesco Maria II Della Rovere. Da atti notarili rinvenuti di recente dallo studioso Dante Trebbi, invece, si è accertato che la sinagoga sefardita si trovava sì in via delle Scuole ma nel punto dove la strada segue un angolo retto e fu demolita nel 1957 perché inagibile dopo il terremoto del 1930; quella che sopravvive oggi è quindi l’italiana. Entrambe le sinagoghe si trovavano nella stessa via che prende il nome di via delle Scuole (o ancor meglio Scole, termine con cui erano chiamate un tempo le sinagoghe). L’informazione trova conferma anche dal Catasto Gregoriano in cui sono chiaramente indicate le due sinagoghe: “casa ad uso di Scuola Spagnola” e “Scuola Italiana con due botteghe in affitto”. In realtà, in via delle Zucchette esisteva anche un’altra sinagoga di rito italiano - la più antica delle tre - che viene chiusa al culto in seguito all’istituzione del ghetto (dopo la devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato della Chiesa) poiché era fuori dalla sua cinta; verrà abbattuta probabilmente a metà novecento circa.
Costruita nel XVI secolo e trasformata nei secoli XVII e XVIII, la sinagoga italiana di via delle Scuole viene inserita nel tessuto urbano del ghetto senza segni di particolare distinzione per motivi di sicurezza. Nella facciata si aprono il portone d’ingresso degli uomini e accanto, più piccolo, quello delle donne. Al piano terra si trovano il forno per il pane azzimo da consumare a Pasqua, la vasca per i bagni di purificazione, il pozzo; in fondo al corridoio si trova la fontanella per il lavaggio delle mani prima di entrare nella sala delle Preghiere al primo piano. Qui Arca Santa (Aròn) e Pulpito (Tevàh) si contrappongono una di fronte all'altro al centro delle pareti più corte. L’arca santa (1708), armadio in cui si conservano i testi delle leggi ebraiche, era in legno riccamente scolpito opera dell’ebanista Angelo Scoccianti di Cupramontana. La tevah è situata in una tribuna sopraelevata in cui si posizionavano l’officiante e i cantori del coro. Nelle pareti laterali del ballatoio, sono ancora visibili due pitture murali a tempera che raffigurano a destra il campo degli Ebrei ai piedi del Sinai, a sinistra Gerusalemme circondata dalle mura. I manufatti più pregevoli della sala sono stati rimossi e portati in sinagoghe ancora aperte al culto: l’arca santa a Livorno, il balconcino del pulpito ad Ancona, le grate del matroneo a Talpioth (Gerusalemme). Il soffitto è decorato a stucco con rosoni e serti di quercia, chiaro omaggio degli ebrei ai Della Rovere, signori di Pesaro cui dovevano decenni di benessere e tranquillità.

testo liberamente tratto da Federica Tesini

via delle Scuole
proprietà
Comunità Ebraica di Ancona (dal 1999 concessa in uso al Comune di Pesaro)
gestione Comune di Pesaro

giugno - settembre tutti i giovedì h 17 - 20
ottobre – maggio STRADOMENICA - ogni terza domenica del mese h 10 - 13

Ingresso gratuito
accesso disabili no
info e prenotazioni per visite guidate  (a pagamento) sono prenotabili anche in altri giorni (sabato escluso): 0721 387541 biglietteria Musei Civici; servizimuseali@pesaromusei.it




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