Contenuto principale

TARI: il Consiglio approva l’aggiornamento del Piano economico finanziario e le tariffe 2024

Il Consiglio comunale si è riunito oggi, nell’ultima seduta della legislatura, per la discussione e il voto (20 favorevoli e 10 contrari) della delibera “Tassa rifiuti (TARI) – Aggiornamento del Piano Economico Finanziario anni 2024-2025 e approvazione delle tariffe per l’anno 2024. A presentarla è stato l’assessore al Rigore, Andrea Nobili che ha detto: «Ogni due anni il Comune di Pesaro, come tutti, deve aggiornare il PEF (Piano Economico Finanziario), sul quadriennale 2022-2025. L’aggiornamento adegua il Piano sulla base degli aumenti registrati nel 2022-2023 (caro benzina, inflazione, aumento del costo dei contratti dei dipendenti) da Marche Multiservizi per erogare i servizi che svolge per il Comune. Aumenti che ammontano, per Pesaro, a circa 1milione di euro (dei 21.462.000 euro complessivi). Il 19 aprile, si è svolta l’assemblea di ATA (Assemblea Territoriale d’Ambito) durante la quale è stato deliberato l’aumento per i Comuni dell’Ambito del 5,6% dell’aliquota TARI che portiamo al voto del Consiglio comunale di lunedì (entro il termine di legge). Una percentuale che il Comune di Pesaro è riuscito ad abbattere portandola al 4% medio, sia per le utenze non domestiche, sia per quelle domestiche. La stragrande maggioranza di questa seconda categoria, avrà una percentuale minore di aumento». E lo ha fatto agendo su due leve. «La prima prevede l’ampliamento della base imponibile; abbiamo cioè aumentato le superfici che ricadono nel conteggio della TARI. Sono stati inseriti altri 100.000mq in più di base imponibile per distribuire, spalmandoli, i costi (e abbattendoli per quanto possibile). L’altra leva è data dal lavoro svolto per sistemare e regolamentare situazioni “incerte” e che premia, anche in questo caso, i contribuenti “fedeli” che a Pesaro, lo ricordo, sono tanti, poco meno del 90%. E di cui siamo orgogliosi». Poi il ringraziamento di Nobili, «agli uffici e il dirigente del settore Finanziario Claudio Chianese per il percorso svolto e già iniziato dagli anni scorsi – anche per rispondere all’uscita delle attività di grande distribuzione dai conteggi TARI che abbiamo registrato da qualche anno (la legge consente loro di smaltire i rifiuti in autonomia, senza usufruire del servizio pubblico) - e che oggi dà i primi risultati». L’assessore con delega al Bilancio ha poi ricordato «l’altro intervento “straordinario” messo in campo dal Comune e legato al Fondo anticrisi di 300mila euro che, anche per quest’anno, abbiamo deciso di destinare alle famiglie pesaresi in difficoltà per il pagamento della TARI: i beneficiari del bando 2024, pagheranno solo metà della bolletta. Un’operazione straordinaria che dà sostegno ai nuclei bisognosi del territorio dimezzando la tassa sui rifiuti». Per accedere al beneficio, i richiedenti dovranno dimostrare di possedere i requisiti indicati dal bando che verrà pubblicato ad agosto, di essere in regola con i versamenti TARI delle annualità precedenti e di aver provveduto al pagamento delle prime due rate con scadenza 16 giugno e 16 agosto 2024. Anche per questo Nobili ha indicato alle famiglie interessate, di «scegliere di pagare la tassa nella forma rateizzata e saldare le prime due rate prima di fare domanda per il bando».

GLI INTERVENTI
Andreolli: «La delibera è una delle pagine più deludenti di questa legislatura per l’impatto economico e ambientale che comporta. L’aumento del 4% di oggi è stato preceduto da quello del 3,7% dello scorso anno; seguirà quello del 5,6%, come da previsione. Un trend in aumento che, nel triennio, arriverà a superare l 10%.» E ancora, «Gli utili di MMS sono in calo, si potevano fare altre scelte. È inevitabile porci il tema ambientale. Negli anni mai è stata cambiata l’impostazione complessiva di come consideriamo i rifiuti. Perché la Tari si abbassa se si struttura una pianificazione, se si fanno investimenti che garantiscono la trasformazione dell’idea che abbiamo dei rifiuti da considerare come situazione da gestire con un’impiantistica che oggi non abbiamo. E di cui subiamo le conseguenze». Continua il consigliere: «Siamo costretti a portare i rifiuti fuori dal territorio, una situazione che indebolisce l’azienda che fornisce servizi ambientali; azienda che fa utili per avere dei dividendi che gestisce nel bilancio ordinario. Dobbiamo invertire una rotta che indebolisce la nostra azienda (che non ha un’impiantistica a libero mercato), la città (perché costretti a portare i rifiuti fuori) e la nostra economia (per l’aumento complessivo e perché non genera beneficio ambientale).
Castellani: «L’aumento delle tariffe ci viene imposto da Arera; che non sia giusto sono d’accordo ma concentriamoci sul bicchiere mezzo pieno. Quando le entrate crescono a parità di aliquota vuol dire che c’è qualcosa che sta crescendo, ed è la base imponibile, che ci ha permesso di pagare meno. Risultato che ha ancora più valore perché avevamo previsto una diminuzione della base imponibile a seguito della riforma di 2 anni fa (che ha permesso ai non domestici di smaltire in autonomia i rifiuti, ndr)».
T. Nobili: «Una delibera importante che ancora una volta premia la fedeltà fiscale dei pesaresi e che con il fondo anticrisi di 300mila euro sostiene le fasce più in difficoltà per il pagamento della Tari. Un fondo che sarebbe importante però ampliare per sostenere le realtà del terzo settore del territorio che da tempo mettono a disposizione gratuitamente alloggi per sopperire alla forte emergenza abitativa. A queste realtà, a cui va il nostro grazie, dobbiamo garantire uno sgravio totale o parziale della Tari».
G. Marchionni: «Leggo una delibera articolata che consegna una fotografia che fa tristezza: siamo la città con la Tari più alta della Regione. Una tari che nel quinquennio 2018-22 è aumentata di oltre il 12% a fronte della media nazionale del 7,7%. Sui cassonetti è stato fatto un investimento importante, che ha ridotto il personale utile al servizio, ma a cui non è corrisposto uno sconto sulla tariffa degli utenti». Sull’aumento della base imponibile ha detto: «Se si sbaglia l’applicazione di una tariffa su un’azienda lo capisco, ma quando ci sono molti casi si pensa che, a quella della multiservizi, si aggiunge una corresponsabilità dell’Amministrazione che non ha fatto a sufficienza le verifiche». Poi la proposta: «La Tari aumenterà nel 2025, propongo di distribuire gli utili di MMS per svolgere scontistiche per i nuclei familiari numerosi. Nel 2023 ci sono stati 100 nati in meno a Pesaro, sarebbe un incentivo».
Vanzolini: «Delibera inevitabile. Apprezzo lo sforzo di contenimento dell’aumento; concordo che servono investimenti maggiori sia per nuovi impianti di riciclaggio, sia sul sistema di tariffazione puntuale. So che non è semplice, perché poi gli impianti sotto casa non li vuole nessuno. La consigliera ha evidenziato la «Gestione virtuosa del servizio finanziario» e la «correttezza dei pesaresi, che meritano un plauso e maggiori investimenti per ridurre loro carico fiscale». Della proposta di Marchionni ha detto che «non sarebbe rilevante. Servono altre misure a sostegno della natalità».
Bellucci: «Il gestore presenta un bilancio all’autorità che viene certificato. L’autorità Arera, ha una missione legislativa che è far combaciare i costi accertati con la tariffa. Al momento siamo a 2mln di differenza». E ancora, «Diamo ai cittadini informazioni che aiutino a capitare cosa pagano, perché e come». Il consigliere ha «Citato l’investimento dei cassonetti intelligenti in centro storico» per poi aggiungere che «Occorre ragionare su investimenti sul servizio ambientale che possano far raggiungere un’economicità dello stesso e livelli di tutela ambientale adeguati». Sull’impiantistica, «occorre fare il massimo. Prossimi obiettivi, mettere il tema ambiente e la gestione dei rifiuti al centro di una programmazione trasversale e integrata».
Malandrino: «Arera ha dato possibilità di aumentare le tariffe dal 3 al 9% Pesaro ha scelto una tariffa più alta di quella minima consentita». Su MMS, «Gli utili vengono solo parzialmente reinvestiti sul territorio. Ricordo l’acquedotto pubblico, che perde circa il 40% dell’acqua trasportata. Una criticità di cui MMS dovrebbe preoccuparsi e su cui dovrebbe investire»; e ancora; «Abbiamo una società che fa utili e, allo stesso tempo, una Tari tra le più alte d’Italia». Sulla tariffa puntuale, «sono anni che se ne parla e siamo indietro».
Sperindei: «Un anno fa il Cda di MMS stava per darsi un aumento sproporzionato di stipendi. E solo una forte reazione, mediatica e non solo, ha evitato si portasse a termine».
Lugli: «Riteniamo che Amministrazione ha fatto tutto quello che poteva fare. Ha operato al meglio considerate le situazioni che ha dovuto affrontare, tra cui un’epidemia e due guerre, che hanno causato ripercussioni che finiscono in bolletta. Nel dibattito non si è parlato di come uscire da questa situazione di aumenti: dobbiamo invertire il paradigma che identifica il rifiuto come un problema. Può essere invece una risorsa su cui investire con impianti capaci di convertire lo scarto in materiale prima utile per tutti».
Mattioli: «Ad Ancona c’è stato un aumento del 7.49%, come si fa a dire che la nostra tariffa è tra le più alte d’Italia? L’Amministrazione è riuscita a contenere gli incrementi al 4% e confermato il fondo anticrisi per il pagamento della Tari che andrà a sostenere chi ha bisogno. Ha un’importanza fondamentale perché premia chi è in regola e chi paga le prime due rate dimezzare loro le bollette». Sull’ampliamento della base disponibile: «Bene siano stati fatti gli accertamenti».
Dallasta: «Contrario alla delibera: viene chiesto di fare la differenziata e aumenta la TARI; di fare una nuova discarica e le tariffe aumentano; si collocano i cassonetti intelligente e le tasse aumentano. Proponiamo delle innovazioni dicendo che sono uno sforzo per diminuire le bollette e queste aumentano comunque».

Torna all'inizio