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Pesaro e Valparaiso teatro di “una storia d’amore e a distanza”: torna alla luce il legame tra Rossini e il cileno Eleodoro Ortíz de Zárate

In autunno a Pesaro, sarà riproposta dopo 120 anni, l’opera originale del compositore cileno Lautaro.

Vimini: «Le due città creative della Musica UNESCO unite nel segno dei grandi compositori, per suonare anche Oltreoceano, la melodia di Pesaro Capitale italiana della cultura»

 

È un ponte fatto di musica, storia e genio creativo quello che lega le due città della musica Unesco di Pesaro e Valparaiso. Un legame suggellato dai doni che il sindaco della città cilena, Jorge Sharp, ha voluto consegnare al vicesindaco Daniele Vimini, assessore alla Bellezza, tramite l’ambasciatrice della cultura Javiera Tapia, cantante lirica originaria di Copiapó, Atacama che vive a Pesaro.

Donati a Pesaro la miniatura del monumento a Jorge Farías, situato in plaza Echaurren, a Valparaíso; alcuni volumi dedicata ad Atacama, il catalogo “EL MAR, imprescindible en la pintura” del Museo de Bellas Arte della città cilena. «Una bella sorpresa - spiega Vimini - che ci lusinga e impegna ancor più a portare avanti i diversi progetti che stiamo redigendo con l’Amministrazione di Valparaiso, che come noi fonda la propria identità sulla musica e sulla cultura». Un legame che Pesaro, Capitale italiana della cultura 2024, cercherà di onorare con un inedito appuntamento: un concerto a Teatro Rossini in autunno, sull’opera Lautaro, composta da Eleodoro Ortíz de Zárate nel XIX Secondo, basata su uno dei più celebri condottieri mapuche. «Sarà un modo per rendere onore a un grande compositore e per suonare anche Oltreoceano, la melodia di Pesaro Capitale italiana della cultura».

«Un’occasione fondamentale - sottolinea Javiera Tapia - per il riscatto e la conoscenza della figura del compositore cileno e della valorizzazione del legame che lo legava a Pesaro. Mettere in scena, dopo oltre 120 anni, quest’opera, sarà come fare riemergere una storia d’amore». Un rapporto che la cantante ha cercato di riportare alla luce con il suo progetto “Dalla partitura alla voce” che vede il sostegno del Comune di Pesaro per la realizzazione del documentario che cerca di dare visibilità al difficile percorso dell’opera in Cile. Dalle sue ricerche è emerso anche un viaggio che Ortíz de Zárate fece in visita alla città natale di Rossini «tra più rappresentati in Cile durante il XIX secolo» e, pochi giorni fa, anche il ritrovamento del baule originario utilizzato dal cileno nel suo viaggio in Italia.

Una vicenda che ha dell’incredibile perché la valigia è stata ritrovata, in pessimo stato, negli Stati Uniti da un discendente del compositore che ha contattato Javiera Tapia, ormai considerata la “portavoce” universale del lascito di Ortíz de Zárate, per consegnargliela. Tapia l’ha fatta ripulire. Dal fondo del baule sono emersi gli spartiti originali del Lautaro usato per la “prima” del 1902. «Nessuno sapeva niente di lui fino a poco tempo fa; ora stanno uscendo alla luce i suoi documenti, la sua musica e tutta la sua creatività. Penso sia lui ad aiutarmi dal cielo» ha concluso Tapia nel ringraziare il Comune di Pesaro per la vicinanza e il supporto nel ripercorrere una grande storia di arte.

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