Contenuto principale

Il sindaco Ricci apre KUM! Festival: «Dalle scuole la spinta per diffondere la cultura di pace, sostenibilità e solidarietà»

«Siamo orgogliosi che quest’anno la strada della Capitale italiana della cultura 2024 si sia incrociata con KUM!Festival. Da anni invidiavamo questo evento alla vicina Ancona, perché seguito con passione da molte persone che lavorano nel mondo dell’educazione, della psicologia e del sociale». Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci apre KUM! Festival, la kermesse creata e diretta dallo psicoanalista Massimo Recalcati con il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni.
«Pesaro2024 nasce dieci anni fa – racconta - quando abbiamo deciso di stringere un patto con i cittadini, investendo sulla cultura e bellezza. Una scommessa vinta, che oggi ci permette di essere Capitale italiana della cultura. Per raggiungere e mantenere questo livello avevamo bisogno di eventi e personaggi importanti che ci consentissero di sviluppare il tema con il quale abbiamo raggiunto questo titolo, La natura della cultura. Stiamo insistendo molto sulla sostenibilità, sulla battaglia al cambiamento climatico - ha detto Ricci, ricordando la Biosfera in piazza del Popolo -. Bisogna accelerare la transizione ecologica e il nostro impegno va in questa direzione». La salvaguardia del pianeta è una sfida culturale, «così come lo è la cultura della pace, della quale c’è estremo bisogno».
Tema dell’VIII edizione: La vita della scuola, con un programma eclettico, ricco di dialoghi, incontri e spettacoli dedicati al mondo dell'educazione e della formazione, per interrogarsi sul ruolo che la scuola ha nel panorama contemporaneo, in Italia e nel mondo. Sostenibilità, pace, solidarietà, «sono temi che dovrebbero vivere all’interno della scuola, grazie alle nuove generazione. Il tema che si svilupperà in queste giornate è fondamentale nelle sfide che vogliamo portare avanti, attraverso questo anno straordinario». Sulla crescita, «vado molto orgoglioso del sistema educativo che c’è in questa città, abbiamo una grande tradizione che si sposa bene con l’innovazione. La scuola la fanno gli educatori, gli insegnanti, i ragazzi, ma anche le strutture. Si vive meglio in edifici all’avanguardia, sostenibili, moderni. Una delle priorità che l’Amministrazione si è data in questi anni», ha concluso.

Torna all'inizio