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Ecco la nuova area floristica 106

Inaugurato il nuovo allestimento: tre pedane in legno, in totale 85 metri e i due cartelloni che delimitano la zona con QR code al sito del comune.

In esposizione anche la mostra “Alice nel paese delle meraviglie. Uno sguardo d’amore sulla natura” di Maria Teresa Corbucci

Un successo il taglio del nastro di ieri (giovedì 28 giugno) allo stabilimento Chalet a Mare. E’ stata inaugurata ufficialmente la nuova area floristica 106, con allestimento curato dall’architetto Daniela D’Angeli. Per valorizzare della fascia vegetata, senza impedire l’acceso alla spiaggia, e consentire una più agevole visita, sono  state collocate tre pedane in legno, tra bagni Chalet a Mare e bagni Bikini. Sono lunghe in totale 85 metri, sono collocate in corrispondenza dei tre varchi esistenti. Inoltre ci sono due cartelloni che delimitano la zona con QR code che rimanda al sito del Comune  (http://www.comune.pesaro.pu.it/ambiente/verde/area-floristica/) dove scaricare il depliant e le brochure presentati, in occasione dell’inaugurazione.

I testi sono stati curati da Leonardo Gubellini e Massimo Pandolfi, progetto grafico e-Leva.it a cura di Nicola Sancisi, (coordinamento editoriale Sara Vimini)  e sono  pensati per le scuole, per i turisti e per tutti i cittadini

 

Erano presenti Franca Foronchi assessore alla Sostenibilità del comune di Pesaro, Andrea Biancani presidente 3^ commissione consiliare Ambiente e Territorio della Regione Marche e tutti coloro che hanno collaborato al progetto. E’ stata anche inaugurata la mostra “Alice nel paese delle meraviglie. Uno sguardo d’amore sulla natura” progetto fotografico ed installazioni di Maria Teresa Corbucciintervento critico e coordinamento a cura del critico giornalista d’arte Cecilia Casadei

L’area si trova sottomonte nella spiaggia libera  tra bagni Chalet a Mare e bagni Bikini e tra bagni Paradiso e il circolo Kitesurf.

E’ stata infatti istituita a settembre 2017 dalla Regione Marche con un finanziamento di 20.000 euro, per la sua valorizzazione e promozione,  su proposta del Comune di Pesaro e delle associazioni ambientaliste.

 

 

La mostra

Cecilia Casadei critico giornalista d’arte così racconta la mostra:
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE.

Progetto fotografico e installazioni di Maria Teresa Corbucci

 

L’attaccamento  a quel tratto di spiaggia  sotto il Monte Ardizio, l’amore  per la natura tutta, il desiderio di raccontare la storia di luoghi, forse, guardati dai più in modo distratto, la dimensione di quella solitudine ghirriana che trasferisce nel suo lavoro, la passione per la fotografia come espressione della sua creatività, l’uso della Polaroid come mezzo che restituisce immagini  dove il colore del cielo, del mare, della sabbia resta fedele al vero e immortala  una atmosfera che cambia a seconda delle stagioni, dell’ora del giorno. Ed è proprio attraverso il farsi della primavera, dell’estate, dell’autunno e dell’inverno che il progetto fotografico di Maria Teresa Corbucci si delinea e prende corpo. Così la vegetazione, gli arbusti, i fiori che nascono  più lontano dalla battigia del mare di Pesaro, in quella zona conosciuta come sottomonte, colpiscono il suo sguardo e catturano la sua mente quando giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese Maria Teresa fotografa gli stessi luoghi, gli stessi soggetti,  la luce che cambia, i colori che mutano ciclicamente e si nutre della fascinazione di una natura da tutelare nella sua unicità, come unica è l’immagine che nasce dallo scatto per restare opera singola e irripetibile. Una serie di fotografie che l’autrice ha sperimentato in un primo tempo attraverso i files digitali, che vedremo anche in stampa in una suggestiva installazione realizzata con tronchi restituiti dal mare, e che ha voluto con il formato quadrato della Polaroid come fossero  immagini  del finestrino di un treno che lo sguardo cattura e non resta che una istantanea. Di un treno che accompagna il litorale lungo i binari che sfiorano la sabbia e il vento porta il suo fischio lontano. “Un lavoro che mi ha fatto sentire in comunione con la natura”, in quella duna costiera che ospita una preziosa area floristica in un dialogo silenzioso che mira a rappresentare rigenerazione e libertà in un processo di identificazione, come sarà la stessa Corbucci a dire.  Il rosa della Silene colorata, il giallo di un inaspettato papavero, poi il bianco del giglio delle sabbie, due biciclette in attesa dei loro proprietari la linea perfetta dell’orizzonte, un tronco restituito dalle onde, un cane che si riposa sulla sabbia, gabbiani in cerca di cibo, un ombrellone solitario. Frammenti, istanti che paiono una carezza leggera, un soffio. Come respiro della natura, un biglietto di ingresso per un teatro di bellezza discreta, bellezza da scoprire attraverso la luce di un’alba di primavera, di una nuvola in un cielo che cambia, di un fiore appena sbocciato in un incessante Panta Rei che guarda all’ Eterno Ritorno. Uno sguardo sul reale per guardare dentro di sé,  “credere al mondo come a una margherita”. Fotografie come atto d’amore.

 

Cecilia Casadei

Vicepresidente emerito Accademia Belle Arti di Urbino con delega del Presidente  Vittorio Sgarbi – nomina del ministero in qualità di membro esperto

Membro regionale attivo assemblea AMAT,  consulente, perito  d’arte iscritta all’albo del tribunale di Pesaro, docente di filosofia al liceo Mamiani. Giornalista pubblicista collaboratore de il Resto del Carlino per riviste  d’arte specializzate come ARTSLIFE. Ha collaborato alla 54esima Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi selezionando venti artisti marchigiani invitati al Padiglione di Ancona e Urbino.

Collabora alla direzione artistica del museo Ca’ La Ghironda dall’anno 2013. Presidente di giuria premio salvi 2016 ( 66esima edizione), membro di giuria nell’anno 2015, 2014, 2013. Presidente di Giuria in vari concorsi e Premi promossi da associazioni culturali e istituzioni pubbliche , Membro di giuria premi d’arte indetti dal Comune  di Porto S. Elpidio, Commissione Pari opportunità Regione Marche. Dal 2013 membro del comitato scientifico del Festival “Le parole della montagna” Smerillo FM  e curatore delle mostre d’arte del festival tra cui nel 2016 “L’arte non si ferma sulla terra” con gli artisti internazionali Fabio Giampietro e Manuel Felisi. Nel 2017 cura La mostra “Umano troppo umano” con  le opere di Vincenzo Baldini e insieme a Vittorio Spampinato,  la personale di Anna Rosa Basile “Il cielo non   resta solo” a  Ca’ La Ghironda  Modern Art Museum.

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