Apre sabato 14 dicembre (ore 18) nel loggiato della Pescheria, la mostra ‘Verso il Museo Giuliano Vangi. Il maestro della forma’ promossa dal Comune di Pesaro e Fondazione Pescheria - Centro Arti Visive in collaborazione con Pesaro Musei; organizzazione Civita Mostre e Musei. L’esposizione rappresenta il secondo episodio di ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ rassegna del ricchissimo palinsesto di Pesaro 2024 pensata per indagare lo stretto rapporto che da sempre lega la ricerca artistica a quella tecnologica del suo tempo.
‘Verso il Museo Giuliano Vangi. Il Maestro della forma’ presenta alla città una selezione importante del lascito Vangi (1931 - 2024) composto da 130 opere circa tra sculture, disegni e dipinti in resina, pervenuto per legato testamentario al Comune di Pesaro grazie alla generosità preziosa della famiglia e che sarà protagonista in futuro di un museo dedicato a Palazzo Mazzolari Mosca. La nuova acquisizione permette all’Amministrazione di accrescere il patrimonio artistico cittadino con l’obiettivo di potenziarne il valore storico e culturale, a beneficio della società e del suo sviluppo. L’evento - che può contare su una presentazione di Vittorio Sgarbi - rappresenta un omaggio della Capitale della cultura ad un protagonista dell’arte del Novecento e intende celebrare un legame ben consolidato e vivo: quello tra il ‘Maestro della scultura’ nato a Barberino di Mugello e Pesaro, sua città d’adozione dove si è spento il 26 marzo scorso. A Pesaro Vangi era arrivato nel 1951 come giovanissimo insegnante dell’Istituto d’Arte Mengaroni e qui, dopo alcune esperienze per il mondo, aveva deciso di tornare per viverci.
Il pubblico potrà ammirare 69 opere tra cui sculture imponenti di grandi dimensioni realizzate in marmo, gesso dipinto, alluminio, bronzo, ottone, ferro corten, plexiglass e terracotta dedicate ai temi cari alla poetica dell’artista, e due resine dipinte. E’ stata proprio l’abbondanza del lascito a guidare l’allestimento, pensato come la riproposizione di un deposito/laboratorio temporaneo dell’artista dove le opere sono ospitate in attesa della loro definitiva collocazione nel museo di Palazzo Mazzolari Mosca.
La raccolta nel loggiato della Pescheria rappresenta efficacemente la poetica di Vangi. Il fulcro della sua ricerca è l’uomo, con le sue sofferenze, i dubbi, le certezze e le speranze, in un mondo complesso dove convivono violenza e armonia: per lui l’arte è essenzialmente affermazione dell’esistenza e tutto viene espresso attraverso l’uso sapiente della materia. Il Maestro concepisce le sue sculture in diversi materiali - legno, marmo, pietre varie con incastri sorprendenti, avorio e i metalli più disparati - lavorandoli ogni volta in base alle specifiche esigenze.
Biografia
Nato a Barberino di Mugello (Firenze) nel 1931, Giuliano Vangi mostra da subito una notevole attitudine al disegno. Studia all’Istituto d’Arte di Firenze, allievo di Bruno Innocenti, e in seguito frequenta l’Accademia di Belle Arti e la Scuola di nudo. Conclusa la formazione, si trasferisce prima a Pesaro - dove insegna all’Istituto d’Arte dal 1950 al 1959 - per poi spostarsi in quello stesso anno a San Paolo in Brasile, dove rimane fino al 1962. Durante il soggiorno brasiliano si dedica alla ricerca astratta, lavorando il cristallo e metalli quali il ferro e l’acciaio, ottenendo i primi risultati all’interno del mondo dell’arte: vince infatti il primo premio al Salone di Curitiba, espone al Museo d’Arte di San Paolo e nel 1961 partecipa alla VI Biennale di San Paolo e a una mostra collettiva itinerante negli Stati Uniti. Conclusa la parentesi brasiliana, si stabilisce a Varese e insegna per alcuni anni all’Istituto d’Arte di Cantù. Il suo rientro in Italia coincide con il recupero della figurazione: è allora che realizza opere dal forte impianto evocativo e dalla straordinaria forza espressiva ottenuta anche grazie all’utilizzo dei materiali più diversi: legno, marmo, avorio, pietre varie con incastri sorprendenti e metalli. Dopo la prima personale in Italia, a Palazzo Strozzi a Firenze nel 1967 organizzata da Carlo Ludovico Ragghianti, inizia per Vangi una proficua stagione di mostre in Italia e all’estero, tra cui si ricordano quella al Palazzo della Permanente a Milano nel 1977 e un’ampia personale nella sede dell’Istituto italo-latino americano a Roma nel 1978. Risale al 1981 la sua prima esposizione a New York, presso la Sindin Gallery, mentre nel 1988 espone per la prima volta i suoi lavori in Oriente, alla Gallery Universe di Tokyo. Ancora in Giappone, nel 2002 viene inaugurato nella città di Mishima, ai piedi del monte Fuji, il Museo Vangi, un edificio di duemila mq all’interno di un parco di trentamila, dove sono esposte un centinaio tra sculture e disegni. Nel decennio successivo si segnalano tra le personali: 2004 il Grande Racconto alla Rotonda della Besana a Milano, 2007 Istituto Italiano di Cultura a Tokyo, 2009 Galleria Nove di Berlino. Al 2014 risale la grande mostra Giuliano Vangi. Opere 1994-2014 nei due padiglioni di MACRO al Testaccio di Roma. Nel 2018 Pesaro promuove una doppia personale al Centro Arti Visive Pescheria e contemporaneamente alla Galleria Ca’ Pesaro 2.0. Dello stesso anno è La Scultura della Memoria, in pietra di Apricena, collocata in piazza Mosca nel cuore di Pesaro. Nel 2022 la grande mostra ‘Colloquio con l’antico. Pisano, Donatello, Michelangelo’ al Mart di Rovereto. Sono molte le opere commissionate a Vangi da enti pubblici statali e religiosi in Italia e all’estero e numerosi i premi ricevuti nel corso della sua lunga attività artistica: nel 1993 il Premio Presidente della Repubblica, nel 1995 il Premio Donatello a Firenze, nel 1996 il Michelangelo a Roma, nel 2002 il Praemium Imperiale a Tokyo. Muore a Pesaro il 26 marzo 2024. Tra le opere che fanno parte delle collezioni civiche pesaresi anche un disegno dell’artista donato da lui stesso nel 2009 dal titolo Studio per scultura, matita nera su carta (2008, 110x80 cm).
Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale
‘Verso il museo Giuliano Vangi. Il maestro della forma’ rientra nel ciclo di mostre del ricco palinsesto di Pesaro 2024 che vuole indagare lo stretto rapporto che da sempre lega la ricerca artistica a quella tecnologica del suo tempo. Dai primi strumenti del Paleolitico fino al digitale, l'arte ha saputo adattarsi sfruttando le nuove possibilità offerte dalla tecnologia che ne ha influenzato i modi di produzione, i materiali, le forme. La continua evoluzione tecnologica apre nuovi orizzonti alla creazione e fruizione delle opere, con implicazioni che sfidano le nozioni tradizionali di autore, autenticità e valore nell'arte. Se il rapporto arte/nuove tecnologie si sviluppa lungo tutta la storia dell'umanità, è nell'arte contemporanea che le nuove tecnologie hanno avuto un impatto radicale, con l'avvento dei computer, della grafica digitale e della realtà virtuale. L'arte si è spinta in territori completamente nuovi con l’utilizzo dell'intelligenza artificiale, la realtà aumentata, le installazioni interattive che esplorano nuove modalità per esprimere idee, emozioni e concetti. Molti artisti oggi lavorano con software avanzati creando opere generative determinate da algoritmi e da forme instabili. Gli NFT (Non-Fungible Token) ha rivoluzionato il mercato permettendo l’acquisto attraverso le blockchain, mentre l'IA ha portato alla creazione di opere generate automaticamente attraverso l’uso di reti neurali per realizzare pitture e sculture. Le tre mostre di ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ nascono per seguire le tappe fondamentali di questo percorso.
VERSO IL MUSEO GIULIANO VANGI. IL MAESTRO DELLA FORMA
Centro Arti Visive Pescheria, loggiato (corso XI settembre 184)
dal 14 dicembre 2024
inaugurazione sabato 14 dicembre ore 18
orario martedì-venerdì 15.30-18.30; sabato, domenica e festivi 10 - 13 / 15.30 - 18.30
dal 21 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 tutti i giorni 10 - 13 / 15.30 - 18.30
chiusure: 25 dicembre, 1 gennaio
ingresso con card Pesaro Capitale, gratuito fino a 18 anni, studenti del Conservatorio Rossini e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro.
info 0721 387541 | www.pesaromusei.it