Nonostante l’esiguità demografica, economica e strategica dei loro domini, gli Oliva seppero
farsi onore prima come officiali di altissimo livello (podestà, capitani di giustizia, governatori, ecc.)
nelle maggiori città dell’Italia centrale, e poi come condottieri, valorosi e leali, contesi dalle
maggiori potenze. Di loro resta uno splendido lascito monumentale: le eleganti lastre tombali
tardogotiche in Sant’Agostino di Piandimeleto, la magnifica cappella rinascimentale in San
Francesco di Montefiorentino, il palazzo comitale di Piandimeleto con i suoi ornati lapidei; e poi un
calice, un libro d’ore, le formelle araldiche nel palazzo del Bargello a Firenze.
A fronte di tanta ricchezza monumentale sta un vuoto documentale immenso, e solo negli
ultimi cent’anni gli storici hanno preso a interessarsi di questa dinastia appenninica con contributi o
parziali o non sempre solidamente documentati. I saggi raccolti in questo volume, editi e inediti, si
avvalgono di nuove edizioni di fonti (cui qui si aggiunge l’edizione delle lettere degli Oliva ai
Medici) e di ostinate ricerche d’archivio anche in fonti finora non considerate, quali gli atti notarili.
Girolamo Allegretti ha diretto per vent’anni “Studi montefeltrani” e “Pesaro città e contà”; ha
inoltre ideato e diretto “Costellazione”, collana di agili monografie sui centri minori del comune di
Pesaro, e la collana in nove volumi “Storia dei castelli della Repubblica di San Marino”. La sua
riflessione storica sconfina su luoghi, territori, personaggi e fenomeni di Marche Romagna Toscana
e Lazio; ultimo un lungo saggio sull’illuminista teramano Melchiorre Delfico. Altri suoi studi
hanno riguardato i casanolanti, la crisi di fine ‘500, l’emigrazione stagionale transappenninica, la
produzione e il commercio del guado.
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