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Pesaro 2024 presenta l'intervento permanente di Matteo Fato per il Quartiere 9 - Soria - Tombaccia

Matteo Fato, Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta), 2024 scultura in bronzo, 18 x 20 cm (circa), piedistallo in pietra della Majella h 20 x 25 x 50 cm scogli di Baia Flaminia, Pesaro (43°55'24.9"N 12°54'02.5”E) Courtesy dell’Artista & Monitor, Rome - Lisbon - Pereto (AQ)

Martedì 27 agosto doppia inaugurazione - in biblioteca e sugli scogli del mare di Baia Flaminia - per il nuovo episodio del progetto di Pesaro 2024 che si interroga sul ruolo dell’arte nello spazio pubblico. Protagonista il Quartiere 9 - Soria - Tombaccia che svela l’intervento di Matteo Fato ‘Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta)’ a cura di Simone Ciglia

Martedì 27 agosto - dalle 18.30 - il calendario di Pesaro 2024 propone una doppia inaugurazione decisamente suggestiva in due ‘luoghi’ simbolo di Baia Flaminia: la Biblioteca ‘Louis Braille’ e gli scogli davanti al Molo Rosa dei Venti. Protagonista Matteo Fato con il suo intervento permanente Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta), a cura di Simone Ciglia dedicato al Quartiere 9 - Soria - Tombaccia. Si tratta del nuovo episodio - precisamente il decimo dei tredici in totale -  del progetto ‘Dalle sculture nella città all’arte delle comunità’ a cura di Marcello Smarrelli, che coinvolge nell’anno i 12 Quartieri e il Municipio di Monteciccardo, sviluppando il tema del rapporto tra le arti e lo spazio pubblico.
 
Il progetto concepito da Matteo Fato si propone di sintetizzare i due principi fondanti del dossier di Pesaro 2024 - natura e cultura - riflettendo allo stesso tempo l’identità della comunità cui è indirizzato e rispondendo ai suoi bisogni. ‘Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta)’ si articola in due componenti. La prima è una scultura in bronzo su plinto in pietra della Majella dedicata alla tartaruga marina, collocata sugli scogli prospicienti il Molo Rosa dei Venti, visibile sia dalla spiaggia sia - per chi lo vorrà - dal mare con l’ingresso in acqua. Prodotta grazie alla collaborazione con la Scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Urbino con il supporto tecnico di Nicolas Demetriou, l’opera s’inscrive idealmente nell’ambito dell‘Oasi delle Tartarughe’, progetto di salvaguardia dell’habitat marino e costiero del Parco San Bartolo per il recupero delle tartarughe marine, specie in pericolo di estinzione. L’animale è rappresentato secondo i modi canonici della statuaria equestre - una scultura in bronzo su plinto in marmo - fatta eccezione per l’iconografia e le dimensioni: il soggetto animale è raffigurato infatti a fianco di una figura umana (autoritratto dell’artista), come ben dichiarato dal titolo; uomo e animale sono quindi sullo stesso piano e la logica del dominio viene abbandonata in favore di quella della solidarietà. Inoltre la statua impiega una scala ridotta, smantellando la retorica associata a questa forma di rappresentazione e avvicinandola alla quotidianità. L’esito finale è quello di un “anti-monumento” che segna il primo approccio dell’artista con il medium del bronzo.
 
Nel secondo intervento sempre sullo stesso tema ambientale, Fato ha realizzato una serie di “quadri tattili” in collaborazione con la Biblioteca Louis Braille, istituzione culturale simbolo del Quartiere che si connota per la sua forte vocazione all’inclusione grazie al ricco patrimonio di libri e strumenti multimediali per persone con disabilità della vista fra cui pubblicazioni tattili e in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per altre difficoltà cognitive e sensoriali, che ha molto colpito l’artista nel corso dei suoi sopralluoghi. Fato ha quindi pensato di trasporre questo particolare formato editoriale in ambito pittorico, creando cinque quadri “da toccare” che accompagnano una favola dedicata alla tartaruga. Le tele saranno a disposizione del pubblico della biblioteca per essere esperite non solo - come consuetudine - a livello visivo ma anche tattile. Questo inedito ciclo di opere apre un nuovo capitolo nel discorso pittorico di Fato, estendendone la ricezione sensoriale.
 
Notizie biografiche
Matteo Fato

E’ nato a Pescara (Italia) nel 1979, dove attualmente vive e lavora. Ha partecipato a numerose mostre in gallerie private e musei pubblici in Italia e all’estero. Nel 2012 ha concluso la residenza presso la Dena Foundation for Contemporary Art (Parigi), con la mostra personale Vidéos_Dessins, e la partecipazione alla mostra La collection Giuliana et Tommaso Setari, retour à l’intime (La maison rouge, Fondation Antoine de Galbert). Nel 2015 ha avuto una personale dal titolo (SECRéTA) presso TRA (Treviso Ricerca Arte); a luglio 2017 ha preso parte alla mostra OPEN20 nel Museo Mostyn in Galles. Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il premio Level 0 – ArtVerona (2013), come artista selezionato da Giacinto Di Pietrantonio per il Museo Gamec, (Bergamo); il Premio Città di Treviglio (2012); il Premio Terna (2014); il Premio Cramum (2016); il Premio Be the difference…with art!, Bassano del Grappa (2019); e recentemente il PREMIO ERMANNO CASOLI XVIII, Fondazione Ermanno Casoli, Fabriano (2020). Nel 2008 è stato invitato in residenza presso la Fondazione Spinola Banna (Torino). Nel 2010 è stato selezionato dalla Dena Foundation for Contemporary Art come artista Italiano in residenza presso ArtOmi, (New York). Nel 2015 è stato in residenza per due mesi presso il Nordic Artists' Centre Dalsåsen (NKD) in Norvegia. Nel 2016 ha partecipato alla 16° Quadriennale d’Arte a Palazzo delle Esposizioni, Roma. A marzo 2018 ha inaugurato una personale dal titolo Eresia (del) Florilegio presso la Galleria Nazionale delle Marche (Palazzo Ducale, Urbino); ad aprile dello stesso anno ha tenuto una doppia personale insieme a Nicola Samorì presso Casa Testori, (Milano). A maggio 2019 ha aperto una personale dal titolo Il presentimento di atre possibilità presso il Museo Studio Francesco Messina a Milano; mentre a giugno dello stesso anno ha inaugurato una personale dal titolo Scena Notturna sul Mare presso il Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro). A settembre del 2020 ha partecipato all’evento Una Boccata d’Arte (Fondazione Elpis & Galleria Continua) con il progetto Fiamma d’Amore Viva (Fortezza di Acquaviva Picena); nel 2022 ha partecipato a PANORAMA, a cura di Vincenzo De Bellis, con un progetto personale presso la Chiesa di S. Giovanni, Monopoli; nel 2023 ha aperto la personale L’unica immagine possibile (d’après un Florilegio) (a cura di Simone Ciglia presso i Musei Civici di Pesaro). Il suo lavoro è presente in numerose collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Dal 2009 ad oggi è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
 
Simone Ciglia
(Pescara, Italia, 1982) è Career Instructor presso University of Oregon. Le sue aree di ricerca si concentrano sugli spazi marginali nell’ambito dell'arte contemporanea, esplorando il rapporto con l'agricoltura, l'artigianato e gli impulsi utopici/distopici. Lavora come curatore freelance e corrispondente per Flash Art. La sua attività editoriale include collaborazioni con Treccani e Zanichelli. È stato assistente ricercatore presso il MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma e ha insegnato presso diverse accademie di Belle Arti in Italia. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell'Arte Contemporanea presso “Sapienza” Università di Roma.

UNA FAVOLA EQUESTRE SENZA CAVALCATA (Caretta Caretta)
Matteo Fato

a cura di Simone Ciglia
Quartiere 9 - Soria - Tombaccia
Inaugurazione 27 agosto

ore 18.30 Biblioteca ‘Louis Braille’ - Baia Flaminia
ore 19 scogli di fronte al Molo Rosa dei Venti

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