Contenuto principale

La razionalizzazione di Biancani guarda anche alle fondazioni culturali: «Obiettivo: ridurre le spese e usarle per valorizzare il patrimonio e far crescere eventi, manifestazioni e attività culturali della città»

Inizia il percorso strategico del sindaco che ha incontrato il Cda della Fondazione Pescheria, «Meglio scegliere un direttore che sia un dipendente comunale: meno spese e un rapporto più stretto con la struttura»

La strategia di razionalizzazione avviata dal sindaco Andrea Biancani guarda anche alle fondazioni culturali della città. «Inizia oggi un percorso per rivederne il numero e i ruoli, per razionalizzare le risorse con l’obiettivo di efficientare le strutture e usarle per valorizzare il patrimonio e far crescere eventi, manifestazioni e attività della città». Così il primo cittadino nel presentare una revisione delle istituzioni alla guida del settore culturale di Pesaro, tra le quali la Fondazione Pesaro Nuovo Cinema, la Fondazione Pescheria - Centro Arti Visive Pesaro, la Fondazione Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Olivieriani.

«Una strategia - quella che ripensa le fondazioni con una loro riorganizzazione - che stiamo elaborando soprattutto per rispondere alle necessità emerse» dice Biancani, che poi aggiunge: «Rispetto al passato sono infatti aumentati gli adempimenti a cui devono soddisfare le Fondazioni. Negli ultimi anni, il legislatore le ha caricate di tutta una serie di nuove incombenze, controlli, verifiche, che comportano un aumento dell’attività amministrativa che oggi deve essere mantenuta in ogni singola istituzione con un inevitabile aumento dei costi di gestione. Una mole di impegni non più compatibili con le reali capacità, anche economiche, delle fondazioni».

Il sindaco aggiunge: «È come se ciascuna dovesse avere al suo interno un “piccolo Comune” con i suoi uffici, responsabili, responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, revisori dei conti; tutte figure che, a differenza di altri organi, prevedono, per legge, un compenso economico. Per questo stiamo riflettendo su come ridurle nel numero e ottimizzare le risorse – di personale ed economiche – a vantaggio dell’attività per cui le stesse nascono: valorizzare il patrimonio culturale, proporre e gestire eventi e progetti che Pesaro ha sempre dimostrato di essere capace di realizzare, ideare e condurre con risultati di altissimo livello, come ribadito nell’anno straordinario della Capitale italiana della cultura».

Per razionalizzare le risorse delle Fondazioni: «Ho incontrato il Cda della Fondazione Pescheria. Dopo le dimissioni del precedente Cda e del direttore, il nuovo Consiglio di Amministrazione che ho nominato a marzo, si è ritrovato senza la figura del direttore ed ha giustamente avviato una procedura selettiva per individuare la figura che ne garantisce la funzionalità». Alla luce di queste considerazioni, il sindaco ha suggerito alla Fondazione di nominare un direttore “interno” «da individuare, in maniera condivisa, tra i dipendenti della struttura comunale, appartenente al servizio Cultura, non dando così seguito all’avviso pubblicato dal Consiglio di amministrazione. Questo ci permetterebbe di avviare il percorso di riorganizzazione delle Fondazioni, di ridurre le spese e, allo stesso tempo, di ottenere un rapporto più stretto tra istituzione e Comune e di avviare con maggiore efficacia il percorso di razionalizzazione delle Fondazioni». «Una proposta che, devo dire - continua Biancani - il Cda ha accolto positivamente. Ringraziamo sin da ora i 26 candidati che hanno presentato domanda per il ruolo di direttore, a dimostrazione del valore e dell’attrattività di un’istituzione che ha saputo raggiungere ottimi risultati, come quello dell’organizzazione dell’anno di successi della Capitale italiana della cultura» aggiunge Biancani.

L’altra azione prevista dal percorso pensato da Biancani, «che vorrei avviare entro il 2025 e che voglio condividere con la maggioranza, in primis» e volta a migliorare l’efficacia delle Fondazioni, è la revisione dell’automatismo che indica il sindaco alla presidenza delle Fondazioni. «Ruolo che, anche nelle precedenti sindacature, è sempre stato demandato ad altre figure nominate dal sindaco. L’incarico di presidente (non oneroso) di una Fondazione prevede degli impegni e delle responsabilità sempre più preminenti. Allo stesso modo lo è il ruolo di sindaco, che io cerco di interpretare con la massima serietà, mettendo tempo, impegno e passione. Per questo ritengo che le due cariche non possano essere esercitate dalla stessa persona». Biancani sottolinea come il suo pensiero rispecchi uno “stato di fatto”: «Gli statuti sono stati redatti nella maniera migliore rispetto alle esigenze del tempo in cui sono nati. Ma gli adempimenti oggi sono modificati ed è giusto formalizzare quella che è ormai una consuetudine, aggiornando gli statuti in maniera tale che il sindaco non sia, in automatico, il presidente “di diritto” delle varie fondazioni. Nomine che restano sempre di competenza del primo cittadino e che, ricordo, non costano nulla alla collettività perché appunto non onerose».

Torna all'inizio