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I am (not) Giselle / Hangartfest

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Fino al 9 ottobre a Pesaro 2024 torna la manifestazione di danza contemporanea con nuove connessioni tra arte, pubblico e tecnologia

Dal primo settembre al 9 ottobre a Pesaro 2024, torna il festival di danza contemporanea Hangartfest sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Marche e Comune di Pesaro. Per la XXI edizione, in programma 15 eventi (26, comprese le repliche), di cui ben 11 debutti, 4 performance itineranti e 2 installazioni performative. E poi tanti eventi collaterali come laboratori, incontri con gli artisti e momenti conviviali.

Al centro della programmazione artistica di quest’anno, la sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi con modalità di fruizione e soluzioni innovative che ripensano il rapporto tra scena e spettatori, questi ultimi sempre più spesso parte attiva del processo creativo, fino ad essere inglobati nella stessa performance. Un ruolo importante nella ricerca è svolto dagli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione delle performing art, segno di un processo evolutivo cui l’artista è inevitabilmente esposto, portando con sé il gene creativo della novità.

Il 10 settembre la Maddalena ospita in prima nazionale lo spettacolo I am (not) Giselle di Mónica García Vicente, punto fermo della danza contemporanea indipendente ad Hannover, che indaga l’immagine della donna nel balletto romantico e contemporaneo. In scena Laura Garcia Aguilera e Camilla Matteucci, danzatrice pesarese in carriera in Germania, che torna ad esibirsi nella sua città dopo 17 anni di assenza.

La prevendita dei biglietti sarà online sul sito di Liveticket e nei punti vendita convenzionati. Info biglietti sul sito del Festival: www.hangartfest.it

Prossimi appuntamenti:
Sempre alla Maddalena, il 14 settembre (ore 21.00) con replica il giorno successivo alle ore 18.00 il Festival ripropone Giaro in Luce, il progetto originale di Hangartfest a cura di Masako Matsushita sulle musiche dell’eclettico compositore Paolo Giaro. In scena la danza della monaca induista Atmananda, del performer ghanese Demian Troiano Hackman, della performer portoghese Teresa Noronha Feio e della giovane danzatrice pesarese Gioia Tartaglia in un simbolico scambio generazionale.

Il 18 e 19 settembre (ore 18.00) a Villa Imperiale la prima delle quattro performance site specific programmate da Hangartfest in prima assoluta, quella di Andrea Baldassarri dal titolo Dalla Terra, creata per la scultura monumentale La timidité des cimes (La timidezza delle chiome), installata nel parco di conifere di Villa Imperiale, progettata dallo studio Atelier Poem Architects e costruita dall’azienda Wooden Houses. Essenza del lavoro è il rapporto tra l’essere umano e la natura, tema che accomuna la ricerca del coreografo e dell’installazione con la quale entra in sinergia. La performance è l’esperienza stessa, l’insieme degli elementi naturali, ciò che si tocca, le altre persone e ciò che ognuno sceglie di vedere e ascoltare. L’evento prevede scene di nudo integrale.

Ancora a Villa Imperiale il 22 settembre (ore 18.00) sarà la volta di Matermorfo di Masako Matsushita e Bruixes_Lab, lavoro realizzato in collaborazione con Umanesimo Artificiale che approfondisce la relazione tra corpo e tecnologia. Prendono parte all’evento anche i giovani artisti: Elia Mazzini, regista cinematografico emergente; Giulia Tomasello, interaction designer che combina biohacking e tecnologia indossabile, vincitrice di numerosi premi internazionali; Cristina Dezi, artista e designer queer che sperimenta sulla biomaterialità e sui dispositivi indossabili intersecando innovazione tessile, design di costumi, biohacking e sextech.

Il 26 e 28 settembre alla Maddalena (ore 21.00) nel contesto della rete nazionale Giacimenti per l’emersione di giovani talenti il Festival presenta Fallen Angels di Michael Incarbone, e Manitou di Ginevra Ghirimoldi e Chiara Romanato.

Il 29 settembre si torna a Villa Imperiale (ore 10.00, 15.30 e 18.00), questa volta con OZ, il nuovo lavoro di Marta Bevilacqua e della Compagnia Arearea. Un viaggio coreografico ispirato al racconto de Il Mago di Oz che performers e pubblico percorrono insieme in un continuo gioco di specchi e relazioni. Ogni personaggio rappresenta una parte del nostro essere, spinto da un tornado interiore alla ricerca di una nuova dimora.

Il 5 ottobre l’ultimo appuntamento a Villa Imperiale vedrà in scena il debutto di Pianissimo creata dalla coreografa Michela Paoloni ancora per la scultura La timidité des cimes, di Atelier Poem Architects. Un lavoro che indaga i “pianissimo” interiori in relazione ai “pianissimo” dello spazio che attraversa le molteplici soglie che la scultura crea con il ripetersi dei suoi moduli.

Il Festival si conclude il 9 ottobre alla Maddalena con il debutto di Graziosissimo, un lavoro di Laura Gazzani che pone al centro il rapporto tra la scena e il pubblico, laddove i confini vengono sfumati e lo spettatore diventa parte dell’esperienza performativa. Tra gli eventi collaterali, oltre ai laboratori aperti alla comunità di Danzando memorie sul mare, si segnalano gli Incontri con gli artisti al termine degli spettacoli che rientrano nel programma di sensibilizzazione del pubblico.

La prevendita dei biglietti sarà online sul sito di Liveticket e nei punti vendita convenzionati. Info biglietti sul sito del Festival: www.hangartfest.it



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