Francesco Maria I della Rovere, duca d’Urbino, morì nell’ottobre 1538 per sospetto avvelenamento tramite le orecchie (come Shakespeare immaginerà, sessant’anni dopo, per il padre di Amleto principe di Danimarca). Lunedì 2 dicembre a partire dalle 15.30, la Sala del Consiglio Comunale accoglie il seminario che propone una riflessione su quell’assassinio a partire dall’eco letteraria e politica affidata a un componimento d’occasione di Pietro Aretino, il Capitolo in morte del duca d’Urbino, edito a Venezia da Francesco Marcolini e a Roma da Antonio Blado. Una doppia stampa inconsueta, che lascia ipotizzare una doppia destinazione: veneziana e nazionale quella del Marcolini, romana e internazionale quella del Blado. La vicenda suscitò ovunque l’attenzione dell’opinione pubblica, non solo a Venezia – il duca era capitano generale dell’esercito della Repubblica – o a Roma, dove erano vive certe tensioni connesse agli appetiti di Paolo III Farnese su Camerino.
Il convegno propone una lettura inedita della doppia veste editoriale dovuta agli stampatori Francesco Marcolini (fine XV sec.-1559) e Antonio Blado (1490-1567), noti per la vocazione sperimentale dei loro cataloghi. In particolare si analizza l’edizione romana, il cui testo reca come marca editoriale il rovescio di una medaglia di Marco Aurelio: un espediente, non casuale e anzi caro alla diplomazia spagnola di quel tempo, che suggeriva una sovrapposizione ideale tra il regnante imperatore Carlo V e l’antico imperatore romano.
I personaggi
- Massimo Oro Nobili, Pietro Aretino e l’avvelenamento tramite le orecchie del duca Francesco Maria I della Rovere
- Paolo Procaccioli, Pietro Aretino e la corte di Urbino. Una lunga militanza
- Marcello Simonetta, I retroscena diplomatici: Giangiacomo Leonardi e Gianmaria della Porta
I testi
- Fausta Navarro, Monete sempre in corso. Varia fortuna dei rovesci monetali
- Guido Arbizzoni, Rovesci monetali, frontespizi, imprese, emblemi
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.