Nuovo appuntamento espositivo per Picca Arte Contemporanea (via Diaz, 18), spazio d’arte creato e gestito dagli artisti Giuseppe Tomasello ed Elisa Di Domenicantonio che partecipa al calendario di Pesaro 2024 - Capitale italiana della Cultura. Domenica 12 maggio alle 18.30 inaugura la mostra di Vittorio D’Augusta ‘CALA/FATATO’.
Due opere riempiono lo spazio della galleria, formalmente non si assomigliano, una è un quadro a parete, l’altra è un’installazione ambientale, ma, in modi diversi e originali, affrontano lo stesso tema della memoria. La memoria personale, autobiografica, conduce al Golfo del Quarnaro, ricordato non attraverso vedute o riferimenti visivi, “di paesaggio”, ma mediante una parola, o più esattamente il verbo “calafatare’ di origine greco/bizantina, che indica il gesto con cui i marinai chiudono le fessure tra il fasciame delle barche pressandovi fibre di canapa imbevute di pece. L’artista - nato a Fiume nel 1937 ma riminese d’adozione -, ricorda i luoghi dell’infanzia e “l’odore di catrame delle barche calafatate nelle spiagge sassose dell’Istria”, come scrive nel testo che accompagna la mostra. Il quadro esposto allude appunto a quella azione di antica sapienza artigianale, con l’aggiunta di un elemento fiabesco che lo stesso verbo evoca nella voce del suo participio passato, “CALA/FATATO”, che dà titolo alla mostra.
La seconda opera, di sapore concettuale, è fisicamente legata allo spazio della galleria: un’asta di alluminio sta in tensione, leggermente arcuata, tra due pareti contrapposte, pressandovi contro alcuni fogli disegnati. In questo caso, entra nell’operazione artistica un concetto di “memoria inanimata”, che pervade gli oggetti e i materiali nel loro modificarsi nel tempo. La sottile asta di alluminio, pressata contro le pareti, un po’ alla volta - nei giorni? nei mesi? negli anni? - tende a normalizzarsi, “si abitua”, perde energia, perde, appunto, la memoria del suo stato di tensione, e cade, insieme ai disegni.
Come altre volte ha dichiarato, per D’Augusta l’esperienza dell’arte rappresenta una zona di libertà, al di là delle apparenze formali: un‘area di ricerca di qualche “verità”, e di collaudo per sguardi introspettivi. “Nei miei lavori - ha scritto - c’è sempre qualcosa di imprevisto, un dirottamento dalla rotta prefissata, l’attesa, o la speranza, che qualcosa accada e mi sorprenda”.
La mostra, dunque, si situa in quel territorio aperto in cui interagiscono pittura, narrazione e suggestioni ambientali, e, da spunti autobiografici, cerca pretesti di più generale testimonianza.
CALA/FATATO - Vittorio D’Augusta
12 – 30 maggio 2024
PICCA ARTE CONTEMPORANEA, via Diaz 18, Pesaro
Inaugurazione 12 maggio ore 18,30
apertura su prenotazione t 339 7946453 piccartecontenporanea@gmail.com