L'emiciclo ha dibattuto sulla relazione presentata dalla Commissione Garanzia e Controllo sugli affidamenti e i contributi del Comune di Pesaro; bocciate le due mozioni e l’ordine del giorno sullo stesso tema. In aula si è prima parlato: dell’istituzione della Commissione paesaggio; dell'Adesione del Comune alla manifestazione ‘Una piazza per l’Europa’; dei rapporti tra il Comune di Pesaro e l’associazione Laudato Sì; della presenza di una crepa nel muro dell’asilo Milleluci di Candelara.
INTERROGAZIONI/INTERPELLANZE
Il Consiglio comunale si è aperto con l’interpellanza dei consiglieri Redaelli, Corsini, Boresta, Canciani e Malandrino sull’“Istituzione della Commissione paesaggio”. L’assessore all’Urbanistica Andrea Nobili ha detto: «L’Amministrazione potrebbe istituire la Commissione sulla base della vecchia normativa, (giusto disposto dell’art. 33, comma 11, della L.R. 19/2023). In tal caso, tale scelta dovrebbe essere funzionale a consentire le facoltà edificatorie contemplate nell’art. 33, comma 19 (Piano Casa con incremento del 20% anziché del 10%). L’eventuale istituzione richiederebbe l’obbligo di gestire anche tutte le pratiche relative ad interventi in zona vincolata (giusto disposto dell’art. 148 del D.Lgs. 42/2004). L’ulteriore passaggio burocratico comporterebbe comunque un rallentamento ai tempi tecnici di istruttoria. È il caso di sottolineare che attualmente le istanze relative ad interventi in zona vincolata vengono istruite da tecnici competenti e specializzati, che pongono riferimento in modo oggettivo alle norme del piano paesistico regionale ed acquisiscono il parere obbligatorio e vincolante della Soprintendenza prima del rilascio dell’autorizzazione. Personalmente si nutrono dubbi riguardo all’effettiva esigenza di reintrodurre un consesso, con oneri a carico del Comune, per la valutazione delle istanze, la cui convocazione richiederebbe tempi ulteriori. Siamo aperti a dialogo e valutazione». Ancora Nobili: «Questa Amministrazione sta avviando una politica di riqualificazione degli immobili vetusti, in primis attraverso la rigenerazione dei contenitori storici di proprietà pubblica per anni in abbandono. Con il bando di vendita dell’Ex Carcere minorile si favorirà la riqualificazione di un immobile assolutamente rilevante per importanza e posizione strategica. Con il nuovo Piano Urbanistico Generale, che andremo a redigere e per il quale sono in corso le procedure di affidamento, si condivideranno con tutti i soggetti politici, le associazioni di categoria e gli stakeholder le nuove idee di rilancio urbanistico della città. Il nuovo PUG sarà incentrato principalmente sul recupero degli edifici esistenti in chiave di sicurezza statica e sismica e di sostenibilità ambientale. Ordine e Collegio dei Geometri sono i primi interlocutori». Sulla modifica del Regolamento, Nobili: «è uno degli obiettivi del Servizio per il 2025, che sarà attuato con l'istituzione di un tavolo tecnico a cui saranno chiamati a partecipare i rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni di categoria. L’auspicio è che il confronto possa essere costruttivo, ai fini dell’adozione di un nuovo testo in linea con le recenti normative nazionali e regionali». Infine, sulle iniziative che l’Amministrazione sta portando avanti per garantire ai cittadini un servizio efficiente e tempistiche rapide in materia urbanistica, l’assessore risponde: «Gli uffici stanno mantenendo un servizio di ricevimento del pubblico basato in parte sul confronto con i tecnici, tramite appuntamento, ed in parte attraverso il libero ricevimento. Stiamo valutando l’implementazione del ricevimento libero compatibilmente con i carichi di lavoro dei singoli istruttori e della dotazione delle risorse assegnate».
Il consigliere Corsini: «Le commissioni sono presenti in molti Comuni e regolamentate dalla precedente legge regionale, ad esempio Fano e Urbino. Non condivido il fatto che burocratizza, ritengo sia fattibile e dia la possibilità a cittadini e imprenditori di fare interventi molto più importanti sulla riqualificazione degli immobili».
I consiglieri Andreolli, Lanzi, Marchionni, Malandrino, Boresta, Canciani, Redaelli, Corsini, Marinucci, Dallasta e Bartolomei hanno presentato un’interrogazione sull’“Adesione del Comune di Pesaro alla manifestazione ‘Una piazza per l’Europa’”. Il sindaco Andrea Biancani ha spiegato: «La manifestazione “Una piazza per l’Europa” del 15 marzo 2025, non nasce da una forza politica ma, come ricordato anche nell’interrogazione, dall’idea del giornalista Michele Serra, che l’ha lanciata dalle pagine del giornale “La Repubblica”. L'idea è stata raccolta, tra gli altri, anche da ALI - Autonomie Locali Italiane, di cui il nostro comune fa parte. ALI ha pubblicato il 3 marzo un appello firmato dai sindaci dei comuni capoluogo di regione, tra cui il collega Silvetti, primo cittadino di Ancona, sostenuto da una coalizione di centrodestra. Successivamente ALI si è attivata, attraverso un form online, per raccogliere l’adesione di altri sindaci. Ho ritenuto opportuno, condividendo la necessità di rimettere il futuro dell’Unione Europea al centro del dibattito politico, aderire a tale manifestazione, per la quale non erano necessari atti di questa Amministrazione, se non la compilazione del form on-line. La scelta è comunque stata discussa e condivisa in Giunta. Avrei voluto presenziare di persona all’iniziativa ma per altri impegni a Pesaro ho preferito delegare la consigliera Monica Manenti, che ringrazio e che si è recata a Roma a sue spese. L’adesione all’iniziativa non ha comportato alcun costo per l’ente».
Così il consigliere Andreolli: «Non c'è stato un atto collettivo dell’Amministrazione, quindi credo sarebbe più corretto non venissero usati termini al plurale per indicare l’adesione del sindaco a una manifestazione non istituzionale».
Il dibattito è seguito con l’interrogazione sui “Rapporti tra Comune di Pesaro e Associazione Laudato Sì”, tema presentato dalla consigliera Giulia Marchionni. L’assessore alle Politiche sociali Luca Pandolfi ha detto: «L’Amministrazione comunale e il sindaco credono nella vicinanza con il cittadino. Quello di amministratore è per noi un ruolo che non si esercita rinchiudendosi a “palazzo”, ma andando tra la gente, confrontandosi, ascoltando, facendo conoscenza delle realtà produttive, associazioni di volontariato, sportive, cooperative sociali, fondazioni di comunità, partecipando ad eventi ed iniziative. È un ruolo che si esercita anche promuovendo percorsi come quelli dell’Amministrazione condivisa in cui le scelte sulla città, vengono fatte assieme a tutte le realtà coinvolte». «Il compito di un amministratore è questo – aggiunge -. Né la giunta, né il sindaco hanno il ruolo o il mandato di verificare l’impianto elettrico della struttura che visita, o le uscite di sicurezza, o se gli estintori sono correttamente sistemati». L’assessore Pandolfi sulla “Laudato sì” precisa che, «Come amministratori della città abbiamo considerato la nascita di una nuova realtà, a priori, un’opportunità per il territorio. Siamo stati invitati dalla stessa e, come facciamo di consueto, abbiamo risposto accettando la visita». Sulle affermazioni attribuite all’assessore nell’articolo citato dall’interrogazione, lo stesso è intervenuto dicendo che «Non c’è nessun servizio o convenzione tra chi gestisce Villa Baratoff e i servizi sociali del Comune», «Non ci sono formali attività in essere fra il Comune e i gestori della struttura». Sul convenzionarsi con i servizi sociali, Pandolfi ha spiegato la procedura: «Le strutture che decidono di aderire alle manifestazioni d’interesse che eventualmente vengono pubblicate dal Comune devono avere i requisiti indicati nella stessa, devono essere in possesso dell’autorizzazione al funzionamento in base alla disciplina vigente nella Regione in cui sono ubicate; se hanno i requisiti e sono autorizzate entrano in un elenco “aperto”, suddiviso per tipologia». Dopodiché, «Per attivare il servizio si deve procede al Convenzionamento» ha concluso Pandolfi.
Così la consigliera Marchionni: «La vera domanda è come mai, dopo la visita nella struttura, nessuno si sia chiesto a che titolo quelle persone fossero lì dentro e quali attività venivano svolte. Ma ancora una volta non abbiamo avuto risposta. Ci fa piacere parlare di co-progettazione, ascolto, presenza, ma in questo caso parliamo di una struttura dove sono presenti dei minori. Non è stato chiarito per quale ragione si può entrare e stare nel territorio pesarese, addirittura in presenza di minori, senza che ci sia contatto con l’Amministrazione. Non è neanche chiaro capire se le attività che vengono svolte sono state autorizzate dall’Amministrazione, e per quale ragione possono essere coinvolti i membri dell’associazione nell’accogliere queste persone».
L’emiciclo ha poi parlato della “Presenza di una crepa nel muro dell’asilo Milleluci di Candelara” tramite l’interrogazione presentata dai consiglieri Bartolomei, Marinucci e Dallasta. L’assessora alle Manutenzioni, Mila Della Dora, ha detto: «Abbiamo contezza della crepa, che risale al terremoto del 2022, ed è oggetto di monitoraggio. Si sono verificate delle fessurazioni nei locali accessori, ma che non garantiscono pericolo per il personale e per i bambini. Il monitoraggio rimarrà comunque attivo e costante, se nelle prossime settimane la situazione peggiorerà sicuramente interverremo».
Il consigliere Marinucci ha aggiunto: «Si potrebbe collaborare meglio» e ancora, «È passato Carnevale, sta passando Pasqua e non so se per il 25 Aprile i lavori che era stato detto si sarebbero conclusi in tempi celeri, termineranno. Mi auguro che almeno qui, a differenza della Statale, l’attenzione sia maggiore».
DELIBERE
Approvata la delibera sull’“Approvazione dei verbali di deliberazioni e resoconti sedute consiliari del 23 dicembre 2024, 14 gennaio 2025, 28 gennaio 2025, 11 febbraio 2025, 25 febbraio 2025, 11 marzo 2025, 25 marzo 2025” illustrata dal presidente del Consiglio comunale Enzo Belloni.
A seguire, la discussione su “Questioni concernenti la funzione di controllo politico-amministrativo sugli affidamenti diretti e contributi del Comune di Pesaro nel periodo 2020-2024 alle associazioni Opera Maestra e Stella Polare”.
Marco Lanzi, presidente della Commissione Controllo e Garanzia ha illustrato la sintesi del documento elaborato dalla stessa: «Grazie ai componenti della commissione Controllo e Garanzia e agli uffici di presidenza. Insieme è stato svolto un lavoro importante che oggi presentiamo in sintesi». Lanzi ha sottolineato il «Clima collaborativo tra tutti i consiglieri componenti, tutti concordi fosse indispensabile portare a conoscenza della cittadinanza il lavoro svolto nell’arco di 9 mesi». «La Commissione si è riunita la prima volta il 1° agosto 2024 per approfondire le determinazioni di spesa relative agli affidamenti diretti e ai contributi assegnati alle due associazioni culturali Opera Maestra e Stella Polare accomunate dallo stesso presidente, fondatori, statuto, entrambe non iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) ed esenti dalla presentazione del Durc. Aspetti più volti affrontati e dibattuti dalla Commissione in ordine a loro legittimità o opportunità». Lanzi ha detto, «Ad oggi la Commissione si è riunita 21 volte, sempre a porte chiuse ad eccezione delle prime 2 convocazioni. Sono state esaminate 11 determine di spesa per affidamenti diretti e 4 per contributi a favore dell’associazione Opera Maestra comprese tra il 17 agosto 2020 e 1° febbraio 2024; per un totale liquidato di 274.564,30 euro. Sono state esaminate due determine di spesa per affidamenti diretti all’associazione Stella Polare, nel periodo tra il 20 luglio 2023 e il 27 maggio 2024 per un totale di 118.188mila euro già corrisposti. Inoltre, a settembre 2024, la Commissione ha convocato il direttore generale della Fondazione Pescheria per l’affidamento di incarico per la realizzazione di totem. La Fondazione ha affidato l’incarico dietro corrispettivo di 39.833 euro». L’obiettivo della Commissione, riporta Lanzi, «è stato di fare chiarezza su criteri, modalità e tempistiche con cui sono stati effettuati affidamenti per 600mila euro a favore delle due associazioni». La Commissione, «ha definito un metodo di lavoro condiviso e nel corso dei 9 mesi ha raccolto e analizzato gli atti amministrativi rilevanti eventuali criticità nei procedimenti. La relazione riporta che 8, tra dirigenti e responsabili dell’ente, hanno firmato affidamenti alle due associazioni; al posto di 1 dei dirigenti era stato sentito il suo successore. Sulle determine in esame sono stati convocati in Commissione alcuni assessori con specifica competenza e coloro che, nel periodo in esame, hanno ricoperto il ruolo di capo di gabinetto del sindaco. Lo stesso ex sindaco di Pesaro è stato convocato. Non sono invece state convocate persone raggiunte da avviso di garanzia. Sono stati richiesti atti e documenti a integrazione delle determine, non tutti sono stati consegnati». «I dirigenti hanno fornito chiarimenti su singole fasi delle procedure, consegnato ulteriori documenti, sottolineato che era loro compito verificare che l’operatore economico avesse i requisiti morali e tecnici per eseguire la prestazione, verificare congruità prezzo e prestazione e che l’opera venisse realmente realizzato. Hanno precisato che l’ex collaboratore del sindaco precedente, gestiva direttamente i rapporti con le associazioni del territorio, presentava loro progetti e indicava loro i destinatari degli affidamenti e che le anomalie riscontrate sulle determine sono imputabili a refusi o dalla necessità di maggiore flessibilità nell’allocazione dei fondi. Le tempistiche ravvicinate, o concomitanti, tra preventivi, determine e inaugurazioni di alcune opere realizzate, erano giustificate dalla necessità di accelerare i tempi di esecuzione. Hanno dichiarato di non essere a conoscenza e di non aver concordato alcuna sponsorizzazione relative alle opere e lavori delle determine. Su un evento del Comune, il dirigente competente ha detto che il Comune non ha poteri ispettivi e che non è lo stesso ufficio a seguire ogni distante fase legate ai contributi». «In relazione a una determina su una manutenzione straordinaria, la Commissione nonostante la richiesta ufficiale non ha mai ottenuto il preventivo di spesa. La somma di 43.188euro è stata interamente liquidata senza verificare l’effettiva realizzazione dei lavori». «È emerso che gli affidamenti diretti e contributi non sono stati oggetto di valutazioni comparative su capacità ed esperienza affidatari o da indagini di mercato» ha detto Lanzi che ha aggiunto: «Coloro che hanno rivestito il ruolo di capo di gabinetto nel periodo in esame, hanno dichiarato di non aver mai sentito nominare le due associazioni prima dell’inchiesta condotta dal quotidiano locale e di non essere a conoscenza di eventuali sponsorizzazioni». Lanzi ha poi sottolineato la riunione del 5 gennaio 2025 sui contributi e sponsorizzazioni per un evento estivo del Comune. «Sono state prese in esame due dichiarazioni sostitutive del presidente delle associazioni. Nella rendicontazione del 18 agosto 2022, lo stesso ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna sponsorizzazione, ma un istituto bancario attesta un contributo di 10mila euro per lo stesso evento». Il consigliere ha parlato anche delle rendicontazioni dell’evento 2023 prima di parlare degli assessori convocati che «hanno dichiarato di non essere a conoscenza di eventuali sponsorizzazioni. In alcuni casi, hanno dichiarato di non aver seguito assegnazione lavori delle determine in quanto non di loro competenza. Hanno anche detto di essere a conoscenza che l’ex collaboratore del precedente sindaco era selezionato per svolgere attività di programmazione, coordinamento, realizzazione eventi e di cara ed era lui a proporre soggetti in grado di svolgere».
Dopo l’illustrazione del documento i consiglieri hanno avuto a disposizione complessivamente 60 minuti per i loro interventi, divisi equamente tra maggioranza e opposizione.
GLI INTERVENTI
Boresta: «A seguito dei lavori svolti dalla Commissione, dall’esame dei documenti, dall’audizione di dirigenti e responsabili dei servizi, sono emerse delle verità inequivocabili: l’esistenza di un meccanismo consolidato e collaudato all’interno dell’Amministrazione di gestione della cosa pubblica con caratteristiche di gran opacità e con anomalie. Vi è stata una sorta di ingerenza tra la funzione politico-amministrativa e la funzione di gestione in senso stretto, di competenza esclusiva dei dirigenti. Questo è avvenuto attraverso una figura, uomo di fiducia dell’ex sindaco, che indicava ai dirigenti i destinatari di affidamenti e contributi. Questo ha creato un pregiudizio serio all’attività e autonomia dei dirigenti stessi, che nella fase iniziale della procedura devono, invece, effettuare delle ricerche di mercato e indagini per individuare il soggetto più idoneo a eseguire l’operazione. Altra interferenza importante è stata quella che ha portato all’omissione della verifica dell’esistenza dei requisiti morali e tecnici in capo ai destinatari della prestazione. Questo ha portato ad assegnare alle due associazioni gemelle, prestazioni come lavori di straordinaria manutenzione, quando l’oggetto associativo era la realizzazione di eventi o murale. Interferenza che si è poi perpetrata nell’ambito delle sponsorizzazioni. Le procedure di prassi nell’Amministrazione ci sono state illustrate dall’allora capo di gabinetto e prevedono varie fasi. Ma nelle determinazioni di spesa non abbiamo traccia di queste sponsorizzazioni. Questo ha comportato un pregiudizio nella valutazione da parte dei dirigenti, della congruità e del valore della prestazione stessa (qui l’esempio di piazzale D’Annunzio). L’esistenza di questo meccanismo ben collaudato è documentato dalle dichiarazioni rilasciate dall’attuale sindaco a 20 giorni dall’esplosione del caso “sono intervenuto dov’è stato possibile. Ho bloccato un meccanismo finito al centro dell’inchiesta della procura”. Un “meccanismo” caratterizzato da sciatteria e refusi». Ancora Boresta: «L’erogazione di interi importi della prestazione ancor prima di verificare l’esecuzione dei lavori. È un meccanismo farraginoso dato dall’amministrare la cosa pubblica, da 70 anni, come fosse cosa propria e che è stato percepito dai dirigenti come normale. A questo riguardo non posso che sottolineare che chi allora guidava la città ha dichiarato di non conoscere le procedure di affidamento, di non conoscere le due associazioni in oggetto, e non si è presentato in Commissione a dare chiarimenti. Se è vero che l’Amministrazione ha una suddivisione tra la funzione di indirizzo politico e la funzione gestoria in senso stretto, il responsabile unico è sempre il sindaco. È chiara un’omessa vigilanza, ma qui c’è anche qualcosa di più: si è consentito a due stretti collaboratori di interferire nell’attività gestoria dei dirigenti, creando un meccanismo che non ha nulla a che fare con l’efficienza, trasparenza e buona amministrazione della cosa pubblica».
Salvatori: «Contrariamente a quanto viene affermato, la maggioranza non si è sottratta al confronto. Siamo certi e consapevoli che ogni atto sia stato fatto nel pieno rispetto della legge. Correttezza e trasparenza, troppo spesso chi vota questi principi è il primo a dimenticarsene. Vorrei ricordare a tutti i presenti che mentre noi abbiamo accolto la richiesta di convocazione di questo Consiglio, i colleghi dell’opposizione hanno ritenuto giusto convocare ieri una conferenza stampa, anticipando i temi. Un’azione che rappresenta una mancanza di rispetto verso questa assemblea. Inoltre la presentazione del documento della Commissione consiliare non è stata la stessa di quella che avevamo condiviso. Mi chiedo: da che pulpito viene la predica? E dov’è tutta questa volontà di fare chiarezza quando si parla, ad esempio, di Atim per la quale sono stati spesi oltre 8,6milioni di euro di denaro pubblico in soli due anni con una gestione opaca, sbilanciata. Chiedo dunque al centrodestra, che si dichiara attento alla trasparenza, di unirsi a noi per chiedere su questo grave capitolo della gestione della giunta regionale e smettere di usare il consiglio comunale come strumento di propaganda politica».
Andreolli: «Dopo un’analisi di tutti i documenti gli interrogativi aperti sono più numerosi di quando si è iniziato il lavoro. Sono stupito dal fatto che, in questi mesi, nessuno si sia speso per dare spiegazioni convincenti e razionali». Rivolgendosi al sindaco: «Apprezzo il modo in cui lei interagisce con l’opposizione, anche per questo vorrei porle delle domande su questioni politiche strettamente connesse al nostro ruolo, che include il capire le dinamiche a seguito di decisioni. Serve chiarezza non solo sul “perché”, ma anche sul “come”. È un tema che riguarda il presente e che coinvolge la credibilità dello stesso ente che lei rappresenta». Sulle sponsorizzazioni ha detto: «Dalle poche informazioni sembra emergere che quelle chieste dall’organo politico in modo legittimo, possano aver seguito un canale non istituzionale. La domanda è: chi ha indicato queste modalità operative senza tracciabilità?». Andreolli nel citare un affidamento 2023, indica: «Nessuno si chiede perché, in quell’anno, sono aumentati di 20mila euro i soldi assegnati alla manifestazione collegata». E ancora, «Perché il Comune non ha mai chiesto un upgrade alle due associazioni chiedendone la registrazione al Runts?». Il consigliere aggiunge: «Risulta poco credibile che il vertice politico si sia disinteressato della vicenda, lasciandola solo ai dirigenti e al personale di staff». Rivolto a Biancani ha concluso: «Se è vero che lei non è minimamente coinvolto nei fatti del passato, e non può esserle attribuita alcuna responsabilità, continuando a non dare le riposte ai semplici interrogativi posti, domani non potrà dire la stessa cosa».
Di Dario: «In qualità di commissario necessito fare una premessa: con parere dell’agosto scorso, l’allora segretario generale protempore aveva riferito che la Commissione Controllo e Garanzia doveva svolgere un monitoraggio della coerenza dell’attività di governo. Obiettivo principale di questa Commissione era garantire integrità ed efficienza dell’azione amministrativa, comprendere cosa fosse successo. Ho ascoltato gli interventi che mi hanno preceduto e mi chiedo: per quale motivo abbiamo fatto 21 commissioni se gli argomenti discussi non sono stati oggetto della valutazione degli interventi fatti? Parliamo di trasparenza, ma a me sembra che si stia parlando di convenienza politica, che danneggia l’Amministrazione. L’attuale si è comportata correttamente, ha dato disponibilità alle autorità preposte di controllare tutta la documentazione».
«Anche in questa storia c’è un protagonista, uno o più aiutanti e un antagonista. Sarò io quest’ultima figura» ha detto la consigliera Marchionni prima di proporre all’assise la sua lettura della relazione della Commissione, in forma di fiaba.
Cioppi: «Credo opportuno ricordare come nel 2023 un ministro della Repubblica Italiana, membro dell’attuale Governo di destra, celebrava l’entrata in vigore del D.lgs. n.36/2023, con il quale venivano modificate le regole per i contratti pubblici per ottenere maggiore qualità ed efficienza. Cito testuali parole del Ministro “Con il nuovo Codice degli appalti si punta tutto sugli affidamenti diretti, spostando volontariamente l’attenzione politica ai tecnici. Finalmente un sindaco non dovrà più fare una gara per sostituire una panchina... io lavoro per i sì”. Arriviamo ad oggi, all’analisi del lavoro della Commissione. Voglio evidenziare come risultino chiari tre aspetti per concludere qui la discussione, in linea con i principi di risultato e fiducia definiti dal legislatore ed esaltati dal ministro: l’attività di governo comunale durante il periodo sottoposto alla lente di ingrandimento della Commissione è stata coerente con la programmazione della stessa, i risultati e gli obiettivi sono stati raggiunti e realizzati in tempo utile, senza contestazioni. Non siamo chiamati a esprimere giudizi estetici o svilire il ruolo delle istituzioni, c’è in corso un’indagine, prendiamone atto. Ho già espresso il mio orgoglio per la mia realizzazione del murale dedicato alla Segre, grazie a questo le future generazioni pesaresi avranno in maniera naturale l’opportunità di imbattersi di un’opera che permetterà di ricordarla. Oggi non dobbiamo avventurarci in ragionamenti che possono celare opinioni sulla regolarità amministrativa e gestionale. Rispettando il nostro ruolo credo sarebbe bene smettere di lanciare attacchi spropositati verso le istituzioni comunali, che hanno fatto male alla città. Questa discussione può portare a frutti concreti se non viene sfruttata da quella parte politica che, per il proprio rendiconto propagandistico, ama apparire sui giornali sotto titoli ad effetto».
Bartolomei: «Le responsabilità politiche sono inequivocabili perché 600mila euro di affidamenti diretti, a nastro, ad associazioni gemelle, delibere e determine poco chiare, con refusi. L’art. 50 del TUEL dice che sindaco e presidente della Provincia rappresentano l’ente e dire “non sapevo niente” non è una bella figura da fare davanti ai cittadini che meritano risposte adeguate, mentre i consiglieri continuano a trattare questo consiglio come fosse una concessione. Risponde, invece, a una richiesta che è in nostro pieno diritto. Non mi aspettavo questo ostruzionismo da parte della maggioranza». Sulla conferenza stampa di ieri «Non mi esprimo, la libertà di parola è un diritto fondamentale».
Bernardi: «Questo consiglio non è una concessione; l’abbiamo voluto dopo esserci accordati sulle tempistiche e sul testo della relazione condivisa». «È un diritto parlarne – ha aggiunto -, come lo sarebbe farlo in Consiglio regionale per approfondire come sono stati spesi in maniera opinabile i 12milioni di euro dei contribuenti marchigiani». Sulla conferenza stampa di ieri, ha sottolineato che, «Considerato il ruolo istituzionale, sarebbe stato corretto da parte del presidente della Commissione controllo e garanzia, condividere la conferenza con gli altri commissari invece che con la propria parte politica». «Abbiamo cercato di tutelare la trasparenza partecipando e collaborando a più di 20 commissioni. Immaginate se in questo Consiglio si fosse deciso che al posto di far fare alla Commissione il proprio dovere, avessimo deciso di fare una Commissione d’inchiesta interna in cui noi da soli facevamo il controllo degli atti che avevamo prodotto. Sarebbe stato un putiferio, come quello successo in Regione» o «se la maggioranza avesse fatto vero ostruzionismo rigettando documenti. Invece è giusto così, perché questa è una compagine democratica. In Regione invece non succede questo; è da qui che deriva il paragone con il “caso Atim”. Qualcuno è stato opaco e poco trasparente quando ha evitato una discussione in consiglio per paura di elezioni regionali incombenti, che forse è il motivo per cui portiamo avanti questa discussione che è durata in 20 commissioni (di cui la metà avevano come ordine del giorno la “revisione del lavoro fatto nella commissione scorsa” indicando ci sia stato un utilizzo strumentale della Commissione)». Il consigliere ha concluso: «Anche noi chiediamo chiarezza (riferito sempre ad Atim, ndr), siamo qua a parlare di questi temi, vogliamo vedere se saprete fare altrettanto».
Alessandroni: «Vorrei sottolineare la disponibilità dell'Amministrazione, nel rendere disponibili le documentazioni richieste. Sono stati analizzati atti pubblici degli anni precedenti, pubblicati fin da subito nell’albo pretorio e consultabili da chiunque, anche da chi sedeva in questa assise nel mandato precedente. L’Amministrazione continua a lavorare per il bene della città, sono stati già attuati strumenti di supporto da parte del sindaco attuale che, dopo l’insediamento, ha ripristinato il comitato di direzione senza necessità di avere una prima pagina sul giornale, ma con l’intento di avviare ogni azione necessaria per migliorare l’Amministrazione e ottimizzare le attività per dare dinamismo al lavoro di squadra. Gli atti a cui si fa riferimento sono relativi ad opere realizzati, in coerenza con gli obiettivi politici, che hanno avuto una ricaduta economica e turistica sul territorio comunale. Non possiamo dire la stessa cosa degli investimenti ATIM».
MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Ad aprire la parte dedicata, è stata la mozione con carattere d’urgenza (respinta con 18 voti contrari; 11 i favorevoli) “su criticità sulle procedure di affidamenti diretti e contributi – anomalie sulle ‘sponsorizzazioni’ private legate agli affidamenti diretti a favore di Opera Maestra e Stella Polare” con la quale i consiglieri hanno chiesto il "Sollecito adozione interventi correttivi, controlli e provvedimenti". La consigliere Boresta: «Temo che i consiglieri di maggioranza siano carenti di argomentazioni, se per replicare usano altre tematiche». E spiega: «La mozione riguarda le criticità rilevate negli affidamenti diretti e contributi a favore delle due associazioni». Sponsorizzazioni, rendicontazioni contributi, «si sono riscontrate importanti anomalie, ad esempio per quanto riguarda un evento estivo. Altre questioni riguardano le valutazioni in ordine al possesso dei requisiti morali e tecnici in capo all’affidatario della prestazione. Altre criticità sono gli errori e refusi nelle determine. A fronte di queste anomalie si chiede di fornire evidenze documentali di azioni che sono stati fatti nell’immediatezza e si sollecita l’amministrazione a prendere provvedimenti tesi ad evitare il riprodursi di queste criticità. Si invita l’Amministrazione ad individuare, all’interno dell’organigramma del Comune dei soggetti che possano vigilare sulle procedure e avere contezza di tutti gli affidamenti».
La seconda mozione (respinta con 18 voti contrari; 10 i favorevoli) “Trasparenza nella gestione delle sponsorizzazioni promosse dall'Amministrazione Comunale” è stata presentata da Andreolli. La stessa chiede a sindaco e giunta l’impegno di “avviare un'azione di verifica interna all'amministrazione nelle modalità più opportune ritenute dal sindaco, con lo scopo di fare piena chiarezza su quanto avvenuto in passato in merito alla gestione delle sponsorizzazioni, al fine di produrre un report per le annualità 2021, 2022, 2023, 2024 e 2025”. Il consigliere la spiega: «L'obiettivo è che, in coerenza con quanto detto dalla maggioranza, dovrebbe essere accolta perché chiede alla struttura di fare chiarezza». «Nelle normative, generalmente, se si vuole ottenere sponsorizzazioni, l’ente pubblico dovrebbe pubblicare una manifestazione d’interesse», «secondo quanto emerso in Commissione sembra esserci stato, nella gestione delle stesse, un percorso che differisce di molto da quello previsto». E ancora, «Io non ho capito chi ha deciso qualcosa rispetto alle sponsorizzazioni perché tutti i soggetti con cui si è interfacciata la Commissione hanno riferito di non saperne nulla». Rivolto al sindaco: «Solo se si capisce come sono andate le cose, si comprende dove è possibile intervenire per migliorarle». Per questo Andreolli ricorda che la mozione «chiede di fare una verifica interna all’Amministrazione, nelle modalità che il sindaco ritiene più opportune, per fare chiarezza su quanto avvenuto in passato in merito alle sponsorizzazioni». Alla maggioranza, «Mi meraviglio non siate stati voi a presentare questa mozione in cui non c’è alcun atto di accusa».
Il terzo documento, l’ordine del giorno (respinto con 18 voti contrari; 10 i favorevoli) firmato dai consiglieri di opposizione, è stato presentato da Marchionni. Tramite il documento, hanno invitato il sindaco a “ritirare le deleghe ai componenti dell'attuale Giunta che hanno rivestito il ruolo di assessori tra il 2019 ed il 2024”. «Qui racchiudiamo l’analisi fatta, dando un’opinione rispetto a quello che è successo in questi mesi. L'ex sindaco ha individuato una persona con funzione di coordinatore degli eventi e dei social del Comune di Pesaro nel 2019. La sua nomina è avvenuta tramite l'articolo 90 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), che consente al sindaco di scegliere membri dello staff per il mandato amministrativo ("Collaboratori degli organi di direzione politica" - Gli enti locali possono assumere, con contratto a tempo determinato, personale di staff degli organi politici (es. sindaco) per lo svolgimento di funzioni di carattere fiduciario, di collaborazione diretta e di supporto agli organi stessi, ma non possono esercitare funzioni gestionali proprie della dirigenza o dei responsabili di servizio). Secondo il quadro giuridico dell'art. 90 del TUEL, gli incarichi fiduciari non possono sovrapporsi a funzioni gestionali e amministrative, che sono proprie degli organi istituzionali e della struttura burocratica dell’ente». E ancora: «La responsabilità politica per mancata vigilanza dell’ex sindaco, non può non coinvolgere anche l’intera Giunta Comunale, soprattutto in un contesto in cui: gli assessori hanno compartecipato alle decisioni (attraverso delibere di giunta, lettere di sponsorizzazioni e collaborazione alla realizzazione di eventi e/o manufatti); Nessun componente della Giunta ha mai sollevato obiezioni formali o richieste di chiarimento sui procedimenti di affidamento e sulle modalità di gestione dei fondi pubblici o di sponsorizzazioni, configurando una responsabilità politica collettiva, in quanto nessuno ha promosso un cambio di rotta, richiesto maggiore trasparenza o imposto il rispetto di procedure più trasparenti e corrette (come gare pubbliche o avvisi di interesse)».
GLI INTERVENTI DEL DIBATTITO CONGIUNTO SULLE DUE MOZIONI E SULL’ORDINE DEL GIORNO
Lugli: «La delicatezza del tema impone una riflessione matura e responsabile. Il M5S ritiene inaccettabile che si strumentalizzino fatti oggetto di accertamenti giudiziari per mere speculazioni elettorali. Se da un lato condivido pienamente l’esigenza di garantire trasparenza e legalità nell’azione amministrativa, dall’altro ritengo prematuro e inopportuno affrontare l’argomento in questa sede. I motivi sono tre: rispetto dei principi della separazione dei poteri, il Consiglio comunale, per questo, deve evitare qualsiasi interferenza diretta o indiretta; il rischio di compromettere l’attività dell’indagine; priorità all’azione già avviata dagli organi preposti. Per tutti questi motivi elencati, voterò contrariamente ad ogni mozione o ordine del giorno che intenda pronunciare questo tema prima del pronunciamento della magistratura».
Poi, il consigliere Dallasta ha invitato il collega Bernardi ad essere più cauto con le dichiarazioni pubbliche, lanciando anche un messaggio al sindaco Biancani: «Vorrei precisare che stimo il sindaco per la sua discontinuità rispetto al suo predecessore, che definirei un “monarca”. Vorrei, però, consigliare al sindaco di rivedere i ruoli e l’utilizzo stesso delle fondazioni: chiudiamo quelle che non servono e teniamo attive quelle che servono. Inoltre, prevediamo la presenza dell’opposizione anche all’interno delle fondazioni con ruoli di verifica, come già accadeva in passato. Come ultima precisazione vorrei dire al sindaco Biancani di porre attenzioni sugli investimenti. La legge impone che in caso di acconti, come anche nel caso in discussione, servono forte motivazioni o garanzie che, in nessun modo, sono state date».
Mariani: «Anche il presidente della Regione ha sottolineato quanto sia difficile, se non impossibile, il controllo di tutti gli atti sotto il profilo tecnico. Stessa cosa vale anche per il sindaco di Pesaro. Oggi abbiamo letto una relazione che assomiglia più ad una requisitoria che cerca responsabilità che non esistono. Questa non è politica e ci dobbiamo distinguere, ritornando ad un modello che ci ha fatto conoscere a livello nazionale ed internazionale. Oggi, dovremmo solo preoccuparci a candidare la città di Pesaro come prossima Capitale europea della Cultura 2033. Faccio un appello all’opposizione e alla maggioranza: torniamo a fare politica, lasciamo ad altri le chiacchere da condominio. Il mio voto sarà contrario».
Redaelli: «È emerso che si tratta di un vero e proprio meccanismo, collaudato e pervasivo. Il sindaco stesso ha usato questo termine in una dichiarazione di agosto». Il primo cittadino, per il consigliere, «non ha fatto nulla per chiarire cosa sappia del meccanismo, né per modificare il funzionamento dell’ente che, per mesi, è stato costretto ad andare avanti senza il segretario generale; non si ha chiarezza sull’organigramma dell’ufficio di gabinetto. E nessun atto ufficiale è stato promulgato dal sindaco o dall’amministrazione comunale su tutto ciò. È evidente l’assenza di iniziativa dell’attuale sindaco ed è evidente e assordante il silenzio degli assessori comunali, gli stessi del mandato precedente», «che non hanno fatto nulla per chiarire dal punto di vista amministrativo ma soprattutto politico questi atti, avvallando il meccanismo». «La responsabilità politica sta in capo all’ex sindaco che non ha mai ritenuto opportuno dare spiegazioni» ha proseguito il consigliere per poi riportare alcune «domande che rimangono aperte: non è noto, in questi anni, quante e quali sponsorizzazioni siano stati richieste dal comune di Pesaro e incassate da entità terze. L’altra questione è come sono stati utilizzati questi soldi».
Marinucci: «Serve riordinare le idee. Il compito dell’opposizione è controllare e proporre alternative e così facciamo. Trovo opinabile il fatto che la maggioranza abbia dirottato l’attenzione su Ancona, parliamo di Pesaro. Avremmo fatto volontieri a meno di questa situazione, perché evidenzia ancora una volta un male di tutta l’Italia e cioè che viene preferita l’appartenenza ad un titolo di studio».
Malandrino: «Gli interventi della maggioranza su Atim non hanno nulla a che vedere con quello successo a Pesaro, dove invece ci sono avvisi di garanzia e indagine della Magistratura. Su Atim il presidente della Regione ha chiesto una Commissione interna e ha mandato il risultato a chi deve esaminare. Ho delle domande che a mio avviso non sono state chiarite: ad esempio dove sono finiti i soldi degli sponsor? Far politica è ascoltare la gente e fare i loro interessi».
Lanzi: «Ho riportato quanto stato detto, anche se non lo condivido. Ho rispettato pienamente il mandato. Nel report ho detto che nessuno sapeva di queste sponsorizzazioni, che è la verità. È quello che c’è nelle registrazioni. Non abbiamo mai interferito con l’autorità giudiziaria». Infine, «Nel report certe criticità le abbiamo riportate come documento della Commissione, per invitare il Consiglio e chi ha responsabilità amministrative e politiche a porre rimedi a queste problematiche condivise dai 6 componenti».
Andreolli: «Offende l’aula sentire che i nostri interventi interferiscano con la Magistratura». Critico il consigliere sui termini usati dalla maggioranza: «Non penso che qui dentro si dicano chiacchiere, dire il contrario è un modo per svilire la politica». E ancora ai consiglieri di centrosinistra «che hanno parlato di utilizzo scorretto della Commissione. L’altra strada che si poteva percorrere era quella con l’opposizione che veniva qui (in aula, ndr) ogni settimana per chiedere agli assessori di rispondere a domande puntuali sul tema». «I primi a non essere convinti di quanto stato detto siete voi. Se lo foste stati e io fossi stato in maggioranza, avrei chiesto al sindaco di fare un intervento in cui si davano spiegazioni, si tracciava una direzione e poi un ordine del giorno condiviso dalla maggioranza in cui si approvava la relazione del sindaco». «Questo silenzio danneggia la città più delle vostre accuse».
Lugli: «Capita spesso che gente che non ne fa parte mi venga a spiegare che cos’è il Movimento 5 Stelle. Abbiamo lo sguardo fisso sulla legalità e sulla trasparenza, contro corruzione, violenza e guerre. Aspettiamo che cosa dirà la Magistratura, la differenza la fa il nostro atteggiamento: noi speriamo si risolva in meglio, voi in peggio».
Marchionni: «In questi mesi abbiamo fatto un grande lavoro, abbiamo analizzato e studiato decine e decine di documenti e che tutto questo, oggi, venga svilito a “chiacchere da bar” mi rattrista e lascia esterrefatta, con una giunta che ancora non ha proferito parola». La consigliera Marchionni ha poi chiesto al presidente Belloni di riprendere l’aula per alcuni commenti sentiti durante l’assise, per poi continuare con il suo intervento: «In oltre tre ore non siete riusciti a dare nessuna risposta ai cittadini – ha detto la consigliera, rivolgendosi alla giunta comunale -. Io mi sono fatta tante domande che oggi riproporrò a tutto il Consiglio: se il vicesindaco ha firmato la richiesta di sponsorizzazioni, ha successivamente verificato dove fossero destinati i fondi? Il sistema di erogazione era sufficientemente trasparente e tracciabile? Se il vicesindaco non era a conoscenza della distribuzione finale dei fondi, chi ha gestito il processo e con quale livello di controllo? Se il Gabinetto del Sindaco non controllava la destinazione delle sponsorizzazioni, chi garantiva che i fondi raccolti fossero effettivamente impiegati per gli scopi dichiarati? Se l'autorizzazione ad "Opera Maestra" non proveniva dal Gabinetto, chi ha permesso all’associazione di gestire direttamente i fondi degli sponsor? Oltretutto, ci si domanda: non essendoci traccia alcuna dei 100 punti oggetto della determinazione, in che modo poteva essere effettuata la verifica del concreto svolgimento dei lavori? Doppio finanziamento: Perché sono stati erogati due o più pagamenti all'associazione per lo stesso lavoro oggetto di affidamento diretto? Autorizzazioni interne: Chi, all'interno della pubblica amministrazione, ha autorizzato l'invio della fattura direttamente agli imprenditori che hanno accettato di sponsorizzare l'opera? Tracciamento delle sponsorizzazioni: è legittimo, oltre che lecito ed etico, che una sponsorizzazione richiesta ufficialmente dal comune finisca nei conti di un'associazione no profit senza un tracciamento formale da parte del comune richiedente? Informativa al Comune sulle sponsorizzazioni: è legittimo, oltre che lecito ed etico, che le sponsorizzazioni richieste ufficialmente dal Comune non venissero comunicate ai dirigenti Comunali che si occupavano della relativa determinazione e non venissero computate ai fini della valutazione circa la congruità della somma da erogare per la prestazione né contabilizzate in alcun modo?», ha domandato la consigliera.
DICHIARAZIONI DI VOTO SULLA MOZIONE “CRITICITA’ SULLE PROCEDURE”
Mariani: «Tutto è requisitoria, per cercare di trovare responsabilità alla politica. Quello è il fine ultimo, non interessa altro».
Fabbri: «Ho partecipato ad alcune sedute della commissione e mi aspettavo un lavoro diverso, per far capire al cittadino in modo più semplice e diretto il lavoro svolto. Non mi ergo a giudice, non mi sento di dare giudizi, il nostro voto è contrario».
Anniballi: «Le risorse impiegate in questi anni sono andate a finanziare opere concrete, realizzate secondo precisi indirizzi politici. La nostra città ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissata, se ci sono state irregolarità sarà la magistratura a fare chiarezza. Parlare oggi, come se si fosse di fronte ad uno scandalo nazionale è irresponsabile. Le risposte che continuate a chiedere sono state date dai dirigenti, con tutti i chiarimenti necessari che non avete voluto considerare».
Canciani: «Vorrei ricordare che lo scorso 2 agosto sono state poste delle domande all’attuale sindaco e dalle risposte si lascia intendere che ci sono delle anomalie e un modus operandi non consono alla prassi amministrativa. Non ritenere opportuno prendere provvedimenti è un chiaro intento politico di non voler fare chiarezza. Credo che la politica debba fare un percorso diverso».
Marinucci: «Tutti pensiamo di essere nel giusto e di avere la verità in tasca, ma non sempre è così. All’inizio il consigliere Lanzi venne attaccato perché non convocava mai le commissioni, oggi la maggioranza si lamenta perché ne ha convocate ben 21. Nella commissione di cui faccio parte, ne hanno convocate solo 2 da inizio mandato».
Pagnoni Di Dario: «I documenti della minoranza non sono accoglibili in nessuno modo». Sulla mozione sulla trasparenza, «il dirigente ha spiegato bene durante una Commissione, come funzionano le rendicontazioni e quali sono le responsabilità dell’ente e quelle del privato. Invito a riascoltare quella seduta». Sul documento con cui si chiedono le dimissioni della giunta ha detto, «non è accoglibile in alcun modo». Pagnoni Di Dario ha parlato del «fattore positivo di tutto questo: spero sia il momento finale della vicenda, che venga messo un punto e venga lasciato fare il proprio lavoro a chi deve realmente farlo».
DICHIARAZIONI DI VOTO SULLA MOZIONE “TRASPARENZA”
Marinucci: «Far ridere è un merito, mi sarei più offeso se mi avessero detto che faccio piangere».
Andreolli: «Salvate il sindaco dalla sua maggioranza», ha detto il consigliere che ha poi sottolineato l’impegno continui dei consiglieri di opposizione. «Abbiamo l’esigenza di fare chiarezza da un punto di vista politico, i dirigenti non hanno dato alcuna spiegazione. Lei, sindaco Biancani, oggi ne esce molto più debole da quest’aula».