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Giorgio Nardone inaugura il 77° Festival Nazionale d’Arte Drammatica

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Al Teatro Rossini tre incontri dedicati all'adolescenza con lo psicologo e psicoterapeta

Sarà lo psicologo, psicoterapeuta e coach Giorgio Nardone ad inaugurare il 77o Festival Nazionale d’Arte Drammatica, in programma dal 14 al 27 ottobre, con una giornata dedicata alle problematiche dell’adolescenza.
Lunedì 14 ottobre il Teatro Rossini ospiterà tre incontri a ingresso gratuito, nel corso dei quali il Prof. Nardone guiderà lo spettatore a scoprire come poter dirigere strategicamente l’agire verso la realizzazione dei propri desideri. Ecco il programma: ore 10.30-12.30 Chi sono gli adulti di domani; ore 18.00-19.30 Le psicopatologie emergenti: come strategicamente affrontarle e risolverle; ore 21.00-23.00 La paura di vincere: come aggirare il più subdolo dei nostri limiti.

Psicologo, psicoterapeuta e coach, Nardone è considerato la figura di maggior spicco della tradizione della scuola di Palo Alto. Internazionalmente riconosciuto, in ambito clinico ha messo a punto tecniche terapeutiche innovative e protocolli di trattamento specifici, alcune delle quali vere e proprie “best practices” della psicoterapia, come nel caso dei disturbi fobici ossessivi e compulsivi e dei disordini alimentari. Da decenni tiene conferenze e seminari specialistici in ambito clinico, manageriale, artistico e sportivo e ha presentato sino ad ora il suo lavoro in oltre 36 differenti paesi. Coordina l’evento Elisa Balbi, psicologa, psicoterapeuta, responsabile dello studio di terapia breve strategica di Pesaro e collaboratrice diretta del Professor Giorgio Nardone.

Queste la parole di Giorgio Nardone: “L’adolescenza, con i suoi contrasti, rappresenta il periodo di massima intensità percettiva nella vita della persona; quindi, è la fase che vede protagoniste le sensazioni e le emozioni più forti, che per loro natura possono esaltare, appassionare e far gioire, quanto possono deprimere, ferire e abbattere. Ai giovani, spetta la sfida di divenire costruttori di una realtà che gestiranno; agli educatori, ai genitori, alla società quella di rappresentare un valido punto di riferimento e un modello da seguire nel tortuoso percorso di crescita degli adulti di domani”.

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