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Eravamo il suono - La storia dell'orchestra femminile di Auschwitz

Per il Giorno della Memoria (27 gennaio), Orchestra Olimpia propone un concerto-spettacolo al Teatro Rossini e un momento con le scuole in sinagoga.

Martedì 28 gennaio alle ore 21 il Teatro Rossini accoglie il consueto evento dell’Orchestra Olimpia per il Giorno della Memoria.

Eravamo il suono - questo il titolo dello spettacolo-concerto - è tratto dall’omonimo romanzo di Matteo Corradini. Attraverso la musica dell’orchestra Olimpia e la recitazione dell’attrice Clio Gaudenzi, rivive sulla scena la storia dell’orchestra femminile del campo di concentramento di Auschwitz. Otto orchestrali, con vite fino a quel momento lontane e sconosciute, si ritrovano l’una davanti all’altra in una realtà dolorosa in cui spazio e tempo sembrano sospesi e la musica rappresenta una possibilità per non morire. E’ il 4 aprile del 1943: i gerarchi fascisti sono riuniti in festa nella sala del Comando, l’orchestra femminile è stata chiamata ad intrattenerli con un concerto. La festa, in contrapposizione con lo scenario violento del campo, è il motore per far scaturire, in una serie di flashback, le storie delle singole orchestrali, che si sviluppano in diversi luoghi di Auschwitz-Birkenau. In un alternarsi di brani musicali eseguiti dal vivo, da Traumerei di Schuman a J’attendrai di Dino Olivieri, di paesaggi sonori e monologhi, la narrazione restituisce ambienti, stati d’animo, episodi della vita delle detenute. Tra suoni e voci, emergono le sensibilità e i mondi interiori delle musiciste. Unico elemento rappresentativo sulla scena, l’orchestra diviene il simbolo della Resistenza vitale di fronte al tragico vissuto dei campi di concentramento. Gli strumenti musicali, i costumi, le luci, le partiture fisiche e i giochi di voce dell’attrice, sono i detonatori di questa storia, realmente accaduta, che non può e non deve essere dimenticata.

CLIO GAUDENZI, attrice
FRANCESCA PERROTTA, direttrice
VALERIA FORNONI, regia
ZENO PIOVESAN, drammaturgia
DANILO COMITINI, musica e orchestrazione
HELEN CERINA, costumi
VINCENZO PEDATA, regia luci
SERENA SINIGAGLIA, supervisione artistica
ROBERTA PANDOLFI, direttrice artistica di produzione

Biglietti disponibili su Vivaticket, rivendite autorizzate e botteghino del teatro Rossini (mercoledì-sabato 17 - 19:30, nei giorni di spettacolo anche 10 -13 e dalle 17 ad inizio spettacolo)

Al concerto del 28 si affianca, lunedì 27 gennaio - Giorno della Memoria - un momento riservato alle scuole promosso dal Comune di Pesaro, su iniziativa di Orchestra Olimpia che terrà, dalle 8.30 alle 11, in sinagoga, una lezione concerto con Roberta Pandolfi al pianoforte, Simona Cavuoto al violino, Vanessa Scarano al clarinetto e Ulyana Skoroplyas al violoncello. Il quartetto eseguirà Quatuor pour la fin du temps, brano che il compositore francese Olivier Messiaen scrisse nel campo di concentramento Stalag di Görlitz, in Polonia al confine con la Germania, dove era stato condotto dopo essere stato catturato dai tedeschi nel 1940. Fu un ufficiale responsabile del campo, amante della musica, che mise in contatto Messiaen con altri tre prigionieri musicisti. Da questo incontro nacque la scintilla per il quartetto, con lo stesso Messiaen al pianoforte, Henri Akoka al clarinetto, Jean le Boulaire al violino ed Étienne Pasquier al violoncello. Il brano venne eseguito per la prima volta nel gennaio del 1941 davanti a un pubblico di cinquemila prigionieri. Sopravvissuti alla guerra, non eseguirono più, tutti e quattro insieme, questo pezzo che indaga il tema del tempo e che, grazie al linguaggio universale della musica, è stato consegnato all’immortalità.

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