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Vedere l'archeologia 2019

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Ritorna l'appuntamento con Vedere l'archeologia, la rassegna di filmati archeologici giunta alla XXIII edizione. Promossa dalla Sede di Pesaro dell'Archeoclub d'Italia, in collaborazione con la rivista Archeologia Viva, con il patrocinio del Comune di Pesaro e dell''Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani di Pesaro.

Terzo appuntamento presso l'Auditorium di Palazzo Montani Antaldi (Piazzetta Antaldi 2) giovedì 28 novembre, alle h 17.00, [ingresso libero e gratuito].
Massimo Becattini, noto regista fiorentino, presenta il suo documentario dal titolo L'arte in guerra che racconta, tra testimonianze e ricordi, la storia di uomini e donne che, con coraggio e astuzia, si impegnarono nelle operazioni di salvaguardia del patrimonio artistico italiano nel corso della seconda guerra mondiale. E' la storia di Rodolfo Siviero, agente dei servizi segreti e doppiogiochista, di Emilio Lavagnino, funzionario del Ministero a Roma e infine di Pasquale Rotondi, Soprintendente alle Gallerie delle Marche. Tre uomini e altrettante storie che si intrecciano nella stessa battaglia e nella immane impresa di salvare tanta parte del nostro patrimonio d'arte. Toccherà infine al fascino dell'Egitto faraonico chiudere la rassegna con Tutankhamon: un re guerriero, una produzione inglese per la regia di Stephen Mizelas. Le bellissime riprese del favoloso tesoro, alcune addirittura mai viste, con il commento di illustri specialisti, sono in grado di far luce su un aspetto del mistero che circonda la tomba e l'immagine del giovane sovrano di un'antica e nobile civiltà.

I sei filmati in programmazione fanno parte di una selezione di capolavori, che non sono in circolazione, presentati nel Grande Festival Internazionale del Cinema di Archeologia Arte Ambiente, organizzato nell'anno in corso a Firenze dalla rivista Archeologia Viva della Giunti Editore e da TourismA. L'iniziativa pesarese fa parte così di un festival diffuso che coinvolge varie rassegne nazionali, da Aquileia a Verona, da Roselle a Vieste e, a  sorpresa, anche la città di Chengdu (Sichuan-Cina). La rinnovata proposta è in linea con lo spirito e le intenzioni originali: far conoscere e interagire tra loro culture e civiltà diverse, di luoghi ed epoche differenti, con l'ausilio di opere scientifiche attuali e godibili, nella convinzione di portare un sia pur piccolo contributo alla conoscenza e quindi alla tolleranza.
 

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