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Vedere l'archeologia 2019

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Ritorna l'appuntamento con Vedere l'archeologia, la rassegna di filmati archeologici giunta alla XXIII edizione. Promossa dalla Sede di Pesaro dell'Archeoclub d'Italia, in collaborazione con la rivista Archeologia Viva, con il patrocinio del Comune di Pesaro e dell''Ente Olivieri-Biblioteca e Musei Oliveriani di Pesaro.

Secondo appuntamento presso l'Auditorium di Palazzo Montani Antaldi (Piazzetta Antaldi 2) giovedì 21 novembre, alle h 17.00, [ingresso libero e gratuito].
Presentazione in anteprima nazionale dell'opera di Alberto Castellani Mesopotamia: in memoria, che ha come sottotitolo La stagione dei grandi imperi. Il regista ritorna sulle terre martoriate del Vicino Oriente e affronta il dramma in termini sociali e culturali che stanno vivendo Siria e Iraq. Il paese definito “la culla della civiltà“ rischia di diventare un gigantesco “buco nero“ di smarrimento e di angoscia. In seconda battuta verrà proiettato un film di successo di Massimo Vidali La casa dei dirigibili: l'hangar di Augusta tra passato e presente Il regista siciliano, un archeologo di frontiera che ha svolto negli ultimi quarant'anni ricerche anche etnoarcheologiche, affronta un tema singolarissimo come un hangar militare diventato un monumento di archeologia industriale, lasciato in uno stato di totale abbandono, nonostante l'alto valore della memoria.

I sei filmati in programmazione fanno parte di una selezione di capolavori, che non sono in circolazione, presentati nel Grande Festival Internazionale del Cinema di Archeologia Arte Ambiente, organizzato nell'anno in corso a Firenze dalla rivista Archeologia Viva della Giunti Editore e da TourismA. L'iniziativa pesarese fa parte così di un festival diffuso che coinvolge varie rassegne nazionali, da Aquileia a Verona, da Roselle a Vieste e, a  sorpresa, anche la città di Chengdu (Sichuan-Cina). La rinnovata proposta è in linea con lo spirito e le intenzioni originali: far conoscere e interagire tra loro culture e civiltà diverse, di luoghi ed epoche differenti, con l'ausilio di opere scientifiche attuali e godibili, nella convinzione di portare un sia pur piccolo contributo alla conoscenza e quindi alla tolleranza.
 

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