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Ricci: «Scuola di Bicipolitana grande promozione per la città»

Prodotto interno bici: Pesaro al quarto posto in Italia

PESARO –  «La scuola di Bicipolitana è una grande opportunità di promozione per la città. Il nome replicato in altri centri? E’ giusto che gli amministratori condividano le buone pratiche.  Ma il tema è dare qualità alla programmazione delle ciclabili: non basta tracciare una riga a terra, bisogna progettarle come infrastrutture del benessere e della mobilità». Lo ha detto Matteo Ricci chiudendo la tre giorni di formazione nazionale targata Legambiente e Anci per amministratori, architetti, ingegneri e professionisti basata sulla rete pesarese di piste. «All’inizio anche per noi è stata durissima – ha ricordato Ricci -. Gli stabilimenti balneari in zona Sottomonte  facevano le barricate contro le ciclabili lungo la spiaggia. Temevano che uccidessero le attività: alla fine è stato l’esatto contrario. Ora sono diventati stabilimenti di tendenza». Secondo il sindaco, «la ricetta ha incluso caparbietà e visione strategica. A Pesaro la bici è il mezzo meno costoso, più veloce e più semplice. Tre chiavi che hanno segnato il successo della vicenda. Ora la Bicipolitana da problema è divenuto un diritto per i cittadini: tutti la vogliono, anche nei quartieri più periferici. L’altro ingrediente – ha proseguito Ricci - è la continuità messa in campo dagli amministratori (il sindaco ha citato Michele Gambini, Andrea Biancani, Luca Ceriscioli e Franca Foronchi, ndr) e dai tecnici. Ma incide anche la capacità di intercettare fondi a qualsiasi livello». Poi il rilancio: «Siamo a 89 chilometri di piste, vogliamo arrivare a quota 100: siamo fiduciosi. La pedalata assistita ora allarga il pubblico e allunga i tragitti, rendendo sempre più accessibile l’approccio alla bici».

LA RICERCA – «A Pesaro – si legge nel rapporto 2018 ‘L’A Bi Ci’ sull’economia della bici in Italia curato da Legambici, spin off di Legambiente, presentato nell’ambito dell’iniziativa – ogni singolo chilometro di strada ciclabile produce un Pib (Prodotto interno bici) di circa 626mila euro all’anno». E’ la somma dei vantaggi «derivanti dal risparmio di carburante, benefici sanitari, contenimento dei costi ambientali e sociali dei gas serra, riduzione di smog e rumore, abbattimenti dei costi delle infrastrutture». Insomma: «Esternalità positive di gran lunga superiori rispetto alla spesa necessaria alla realizzazione dell’infrastruttura». Si tratta del quarto posto totale a livello nazionale dietro Bolzano (un milione e 156mila euro circa), Ferrara (752mila euro circa), Treviso (656mila euro circa) e davanti a Reggio Emilia (387mila euro circa).  Nella ricerca si fa notare che «a Bolzano, Ferrara, Treviso, Pesaro e Reggio Emilia, la bici è il veicolo privilegiato di una quota di spostamenti urbani che oscilla tra il 23 per cento e il 28 per cento». Ancora: «Bolzano, Pesaro e Ferrara si muovono già a livelli europei. Sono i tre centri urbani dove si pedala di più». Infine: «In quattro città italiane – Bolzano, Pesaro, Ferrara e Treviso – più di un quarto della popolazione pedala quotidianamente per motivi di studio, lavoro e svago». Il Prodotto interno bici italiano, fatturato generato dall’insieme degli spostamenti a pedali in Italia, è di 6,2 miliardi (fonte: rapporto Legambiente ‘L’A Bi Ci’ 2017). Tra gli altri, sono intervenuti il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, il consigliere regionale Andrea Biancani, gli assessori pesaresi Franca Foronchi ed Enzo Belloni, l’assessore alla Mobilità di Bologna Irene Priolo, l’assessore all’Ambiente di Parma Tiziana Benassi, l’assessore alla Riqualificazione urbana di Cosenza Francesco Caruso, l’assessore alla Mobilità di Rimini Roberta Frisoni, l’assessore alla Mobilità di Carpi Cesare Galantini, l’assessore alle Politiche del territorio di Desio Giovanni Borgonovo, il direttore della Fondazione Serono Gianfranco Conti, il responsabile Aree urbane e mobilità Legambiente Alberto Fiorillo.

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