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Ricci: «Rinnovare i valori della Liberazione, da Pesaro impegno per non disperdere la Memoria»

Le celebrazioni per il 75esimo anniversario con Liliana Segre. La senatrice a vita: è il tempo dell’odio, voltarsi dall’altra parte è grave

Standing ovation per l’ingresso di Liliana Segre allo Sperimentale, nelle celebrazioni del 75esimo anniversario della Liberazione della città. «C’è bisogno di attualizzare i valori di libertà, democrazia e uguaglianza. Purtroppo alcuni germi dell’intolleranza non sono scomparsi dalla società», dice Matteo Ricci. Il sindaco cita i «regimi totalitari, basati sull’idea della prevalenza di una razza sull’altra. L’esperienza di Liliana Segre, profondamente legata a Pesaro, è la testimonianza vivente di come l’odio delle parole abbia prodotto violenza e sopruso. Importantissimo, quindi, il suo disegno di legge per combattere l’intolleranza. Le parole violente prima o poi generano violenza. E oggi sono stati nuovamente sdoganati termini e idee che hanno fatto riemergere un razzismo pericoloso». Prosegue il sindaco:  «Segre non si è detta ottimista sulla Memoria (riferendosi al fatto che ‘le vittime dell’Olocausto diventeranno prima una riga sui libri di storia, poi neanche più quella’, ndr). Noi rinnoviamo l’impegno istituzionale e il lavoro con le scuole per non disperderla. Perché il dramma della Shoah non capiti più». Il due settembre, osserva il sindaco, «è la nostra festa del ringraziamento. Diciamo grazie a chi si è battuto per la libertà, alle forze alleate, ai partigiani e alla Brigata Maiella. Che rappresenta un pezzo di storia eroica del nostro Paese: giovani che scelsero di stare dalla parte della libertà». Quindi i passaggi sul «fenomeno degli sfollati pesaresi. Aiutati da chi era povero, ma non fece mancare l’accoglienza nelle aree interne». Poi sulla «forza della ricostruzione e della rinascita». Prima dell'inciso: «Esponenti istituzionali chiamano a sé tutti i poteri? Attenzione: è il primo passo per qualcosa di diverso dalla democrazia e dalla libertà». 

SEGRE -  «La parola ‘libertà’ oggi è data per acquisita – sottolinea la senatrice -,  al punto che possiamo dire quello che vogliamo e anche di più. Perfino quelle espressioni dell’odio che sembravano appartenere a un’altra epoca. Ma spesso da questi termini, che preparano un futuro orribile, si passa ai fatti». Rimarca Segre: «Scegliere è molto difficile, vuol dire andare controcorrente. Ma dico di ascoltare la coscienza: mai far parte del gregge che segue quello che grida più forte. Anche per questo ho presentato un disegno di legge contro le parole dell’odio: mi auguro che il progetto vada avanti. Non bisogna restare indifferenti, ma una grande quantità di persone purtroppo si volta dall’altra parte. E’ grave: si è più forti se si sceglie l’amicizia invece dell’odio». La senatrice si rivolge alla città, «la mia amatissima Pesaro», citando il compagno di vita: «Un ex ufficiale italiano che era stato arrestato in Grecia ed aveva subito la deportazione in Germania. Perché non aderì alla Repubblica di Salò». Intervenuti il presidente della Fondazione Brigata Maiella Nicola Mattoscio, il rappresentante delle associazioni combattentistiche e d’arma Lido Scalpelli, la presidente dell’Anpi Pesaro Matilde Della Fornace, il presidente del consiglio comunale Marco Perugini, il sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo. Scoperta una targa in onore della Brigata Maiella a Palazzo Mazzolari Mosca.

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