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Ricci: «Il porto sta rinascendo»

Cena a casa Zucca, il sindaco insiste sulla città della bicicletta: ora fare di più su cicloturismo, arrivo del Giro è grande opportunità

 

 

PESARO – A casa Zucca «il sindaco in famiglia» bussa con la torta della Gelateria del Porto. E allarga l’orizzonte del quartiere: «Tutti pensano che il porto sia turistico, in realtà è commerciale. E’ per questo che abbiamo intercettato più di 30 milioni di fondi statali, negli ultimi anni, per dragaggio, rifacimento banchine, illuminazione, allungamento, videosorveglianza. Ci siamo mossi su questo crinale, lanciando contestualmente l’idea del Portobello». Ovvero commerciale, «ma attrattivo anche sul lato turistico». Oltre ai lavori su darsena commerciale e dintorni, dice Matteo Ricci, «aiuta l’investimento del Cantiere Rossini, compatibile con il disegno. Perché il refitting degli yacht porta turismo buono. E stanno andando come i treni: all’inizio del 2019 finiranno tutti i lavori». Si aggiungono i collegamenti con la Croazia e l’arrivo delle minicrociere: «Anche l’attività di Gorini contribuisce a rivitalizzare il contesto». Ora, rimarca il sindaco, «serve il nuovo piano regolatore del porto, ad opera dell’Autorità di sistema. Ma noi dobbiamo continuare ad investire, perché il rischio più grande è il nuovo insabbiamento». Tradotto: «Servono interventi per difendere la darsena commerciale. Oltre ad altri dragaggi, per aumentare la profondità. E vogliamo destinare almeno una parte della darsena commerciale alle imbarcazioni da diporto». Lo schema contempla «il rifacimento delle banchine dei pescatori, grazie ai fondi europei intercettati». Insomma: «Sono fiducioso, perché si è aperto un lavoro nuovo. C’è una strategia, i passi sono nella direzione giusta».

FUTURO - Capitolo ex Consorzio Agrario: «Abbiamo fatto realpolitik: per le condizioni date, dopo il ricorso al Tar, è stata trovata una buona mediazione. Si potrà costruire esattamente per la volumetria esistente, senza l’ampliamento previsto in origine del 40 per cento. E in altezza non si potrà andare più del palazzo retrostante. Non solo: il privato si carica delle opere viarie». Ma Ricci avverte: «Si erano impegnati a demolirlo entro ottobre, in realtà abbiamo capito che non hanno i soldi per farlo. Dovrebbero pagare gli oneri di urbanizzazione e ritirare il permesso di costruire. Ma era nell’accordo: a questo punto scatterà l’ordinanza antidegrado, come fatto nelle altre zone del mare». Poi il sindaco punta al percorso ciclopedonale lungo Calata Caio Duilio, fino a viale Trieste: «In questi anni abbiamo lavorato con la Capitaneria per fare la ‘dividente’, che stabilisce le rispettive aree di competenza». E insiste sul sogno del ponte ciclopedonale, da viale Trieste verso Baia Flaminia: «Lo metteremo nel programma: abbiamo finanziato il progetto. Costa almeno due milioni e dobbiamo trovare i soldi. Ma sarebbe una cartolina straordinaria della città. E il parcheggio tra i due porti, a quel punto, potrebbe essere utilizzato anche per la Baia». Resta l’ex Amga: «Siamo arrivati alla parte finale. La sentenza ha riconosciuto, per gran parte, la responsabilità dei privati. Per oltre l’80 per cento. Ciò nonostante, abbiamo fatto i lavori di bonifica con i fondi del Comune e loro non hanno collaborato. Il terreno inquinato è stato rimosso, ora andremo avanti con la bonifica della falda. Ma adesso, come speravamo, non si costruirà più dopo il parere dell’Iss. La previsione urbanistica sarà stralciata: abbiamo dato mandato ai tecnici. E faremo l’area verde. Sarà bosco o parco, a seconda delle indicazioni che arriveranno dal tavolo tecnico con Provincia e Arpam, per concludere il tutto con l’ultimo progetto. Di certo restituiremo un polmone per il quartiere, che ha sofferto per il disagio. Poi ci rifaremo sui privati».

PANORAMICA - Sterzata sulla città della bicicletta: «La bicipolitana può promuovere il turismo familiare e ambientale.  La Regione ha stanziato risorse sui bike hotel: speriamo che adesso si possa fare qualcosa di più». Intanto, rimarca il sindaco, «il Giro d’Italia arriverà a Pesaro sabato 18 maggio. Sarà un weekend importante per gli alberghi. Con passaggio sulla Panoramica». Su cui il sindaco, più in generale, non scarta l’ipotesi del transito a pagamento per auto e moto. Mutuando l’idea applicata da alcune aree nelle Dolomiti: «Il San Bartolo è un posto speciale, ma spesso non c’è la sensazione di entrare dentro un parco. Pagare una cifra simbolica aumenterebbe la consapevolezza. E’ difficile chiudere totalmente la Panoramica al traffico, ma in questo modo sarebbe sicuramente più regolato. E i fondi potrebbero essere destinati alla manutenzione e alla valorizzazione del San Bartolo: l’Ente parco è regionale ma ha poche risorse. Ovviamente è una cosa da studiare: i residenti non pagherebbero e la tariffa non dovrebbe arrecare danni alle attività e ai ristoratori. Ci ragioneremo».

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