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Ricci e Ceccarelli: «Sostegno al Marconi sul liceo coreutico e al Benelli sui corsi per tecnici ambientali e sanitari»

Da sindaco e assessore supporto all’attivazione con lettera alla Regione: si valutino positivamente le richieste dei due istituti

PESARO – Sostegno al Marconi per la «sezione coreutica, da attivarsi nell’anno scolastico 2019-2020». E appoggio all’Ipsia Benelli sulla «richiesta di introduzione dei due corsi di biotecnologie ambientali e sanitarie». E’ quanto evidenziano Matteo Ricci e Giuliana Ceccarelli, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Luca Ceriscioli e all’assessore regionale Loretta Bravi. In merito alle proposte avanzate alla Regione dalla Provincia riguardo a «dimensionamento» e «programmazione offerta formativa», esaminate in sede provinciale e nella commissione istruzione regionale, sindaco e assessore evidenziano che «con la mancata apertura dell’indirizzo coreutico a Pesaro si perderebbe un’occasione unica. Il liceo scientifico e musicale  Marconi ha proposto l’attivazione della sezione coreutica a completamento dell’offerta formativa. Si tratterebbe dell’unico liceo coreutico nella provincia di Pesaro e Urbino e del secondo nelle Marche (dopo Tolentino, ndr). Con la sezione coreutica, accanto alla già presente sezione musicale, si potrebbe rispondere all’esigenza di formazione nel settore della danza. Che è molto viva nella provincia, così come nelle limitrofe zone della Romagna». E questo anche in virtù delle «richieste pressanti, espresse da tempo dalle famiglie», osservano Ricci e Ceccarelli. «Nella provincia sono presenti scuole private di danza che accolgono circa tremila allievi. Studenti che, di frequente, trovano difficoltà a conciliare la propria passione con un percorso di istruzione superiore non specifico». Dati confermati, oltretutto, da un sondaggio online sul sito del Marconi, «da cui risultano, pur in assenza di certezze sull’attivazione del corso, numerose richieste di iscrizione (oltre 20) e ampie manifestazioni di interesse». Ancora: «La richiesta del Marconi è motivata dalla possibilità di garantire il corso già nell’anno scolastico 2019-2020». Anche perché «è già presente una delle due sezioni proprie del liceo musicale e coreutico. E quindi la scuola è in possesso di una consolidata esperienza didattica e gestionale nel settore artistico-musicale, oltre che degli spazi e delle attrezzature per l’attivazione immediata della sezione». Peraltro, «le condizioni di fattibilità per l’attivazione della sezione coreutica, già dal prossimo anno scolastico, sono state positivamente valutate in un incontro tenutosi lo scorso dicembre a Roma, all’Accademia nazionale della danza (l’And, ente preposto secondo la normativa del Miur ad accertare l’idoneità delle istituzioni scolastiche all’attivazione del corso coreutico, ndr), tra il dirigente scolastico del Marconi Riccardo Rossini, la direttrice dell’And Maria Enrica Palmieri e la responsabile per i licei coreutici dell’And Annapaola Pace». 

MARCONI - Sindaco e assessore precisano che «il liceo Marconi chiede l’attivazione del percorso coreutico in una fase temporanea, in funzione di una progettualità formativa più ampia: nella prospettiva di creare cioè a Pesaro, città della musica Unesco, un polo polifunzionale per la formazione artistica costituito da liceo artistico, liceo musicale e liceo coreutico. Legato da convenzioni con le strutture accademiche di settore (Accademia di Belle Arti di Urbino, Conservatorio Rossini di Pesaro, Accademia nazionale della danza di Roma). Così, «in questo progetto il Marconi intende assumere il ruolo di facilitatore e riferimento transitorio, in funzione della pregressa esperienza e della immediata disponibilità di spazi e strutture per la fase iniziale, in vista di una collocazione definitiva dei tre percorsi  (artistico, musicale e coreutico) nel liceo artistico Mengaroni». Si sottolinea poi che «lo staff dell’Istituto si duole del parere negativo dell’amministrazione provinciale, che rileva la mancata presentazione di un “progetto”, quando il piano di studi è totalmente definito dal ministero, che ha associato fin dalla nascita la sezione coreutica a quella musicale. E gli aspetti logistici e strutturali sono, sempre per indicazione ministeriale, definiti da rigorose linee guida delineate dall’Associazione Nazionale della Danza di Roma, senza che dunque si configurino possibilità di autonome progettualità. Né, peraltro, il rilievo può essere interpretato come un riferimento ad un progetto architettonico per i lavori di adeguamento, peraltro di minima entità, essendo quello di competenza degli uffici provinciali. E’ evidente che procrastinare l’avvio del coreutico nella nostra provincia porterebbe al rischio di un diniego da parte di Usr (Ufficio scolastico regionale) e Miur. Soprattutto qualora il percorso già autorizzato a Senigallia dovesse avviarsi, forse con studenti provenienti dalla nostra provincia». Sugli spazi e le attrezzature: «Al Marconi, oltre alle due palestre dedicate alla normale didattica delle scienze motorie, c’è una palestra fitness  dotata di parete a specchio e impianto audio. Che è peraltro attualmente utilizzata in orario pomeridiano e serale per lezioni di scuole di danza private. Le planimetrie di questi spazi sono già state presentate all’And durante l’incontro dello scorso dicembre. A proposito degli interventi concordati in quella sede, l’ufficio tecnico della Provincia, ente proprietario dell’edificio scolastico, sta valutando l’ipotesi di realizzare una sala danza a norma, direttamente all’interno dell’Istituto Mengaroni. Per tale motivo, al fine di procedere con l’iter di attivazione, a garanzia della possibilità di avviare il corso coreutico fin dal prossimo anno scolastico con sale danza con le caratteristiche richieste dall’And (oltre alla sala fitness già presente nel Liceo Marconi), il Marconi ha definito un accordo preventivo con la scuola di danza Vstyle Dance School, posta nelle immediate vicinanze dello stesso liceo (a circa 700 metri), che renderà disponibili le proprie sale danza per le lezioni del corso». 

BENELLI - Quanto al rinnovo della richiesta dei corsi di biotecnologie ambientali e sanitarie, da attivarsi al Benelli: «Senza togliere all’Itis di Urbino e al Don Orione di Fano il valore formativo dei propri corsi, ma semplicemente leggendo il piano delle rispettive offerte formative, è evidente che i corsi richiesti dall’Ipsia Benelli sono tutt’altro: i due corsi di biotecnologie ambientali e sanitarie non sono presenti nell’offerta formativa degli altri due istituti. Fra l’altro la loro attivazione permetterebbe di preparare adeguatamente figure tecnico-professionali specializzate nei settori biomedico, alimentare e ambientale. In particolare nel campo delle analisi chimico-biologiche per la prevenzione e la gestione del rischio ambientale-sanitario. Collegandosi così con l’università di Urbino e, in particolare, con il corso di laurea in Biotecnologie». Sindaco e assessore supportano la richiesta anche perché «gli studenti del territorio di Pesaro e Urbino, se interessati a percorsi formativi nel settore sanitario e ambientale, devono indirizzarsi a istituti tecnici-professionali di altre province marchigiane o fuori regione. L’Ipsia Benelli – proseguono - risponde con questa proposta a richieste che vengono dal territorio e dalle attività produttive: preparazione adeguata per la salvaguardia della sicurezza igienico-sanitaria e ambientale nei luoghi di lavoro, nell’alimentazione, nella qualità dell’aria e dell’acqua e nella gestione dei rifiuti». Inoltre «l’istituto è fornito di strutture (laboratori di chimica, biologia e microbiologia) e di risorse strumentali adeguate, dal punto di vista normativo e tecnologico». L’organico docenti include «competenze necessarie e appartenente a classi di concorso relative alle articolazioni richieste». L’intento resta «assicurare le medesime opportunità formative, presenti in altre realtà nazionali, agli studenti pesaresi». Infine: «I diversi pareri espressi in itinere dagli organismi competenti, seppure alcuni in contrasto tra loro, non esonerano il Comune dal sostenere con forza la causa di percorsi culturali, di conoscenza e con forte implicazioni lavorative e sociali per il territorio, presentate dalle due scuole. Siamo certi che nulla si andrà a togliere al valore formativo-educativo di altri istituti della provincia o delle province più vicine, essendo richieste diverse e complementari a itinerari didattici propri del territorio. Chiediamo pertanto – concludono Ricci e Ceccarelli - di prestare attenzione a queste richieste, valutandole positivamente».

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