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Ricci e Briglia: «Nascono 20 ettari di boschi in città: polmoni verdi per Pesaro»

Approvata in giunta la variante che appone vincolo paesaggistico. Operazione collegata alla mitigazione di Autostrade: «Non abbiamo monetizzato, scelta politica che guarda al futuro»

PESARO – «Respirare Pesaro»: Matteo Ricci va avanti. E insieme all’assessore Rito Briglia appone un tassello di un certo peso alla linea. «Nascono 20 ettari di boschi in città», dicono sindaco e assessore, usciti dalla giunta comunale che approva la variante urbanistica ad hoc. Tradotto: «Si mette il vincolo paesaggistico nelle aree individuate come boschive»,  nell’operazione collegata ai rimboschimenti che dovrà realizzare Autostrade per la mitigazione delle opere compensative alla terza corsia. «Una scelta politica precisa, che guarda al futuro», commentano. «Potevamo capitalizzare come fanno molti Comuni, chiedendo ad Autostrade la monetizzazione. Non l’abbiamo fatto, anteponendo i boschi, per due motivi», rileva Briglia. Il primo è «mettere in campo risposte concrete al problema del cambiamento climatico. E questa è una delle azioni più virtuose che un Comune può fare». Il secondo tema è «creare polmoni verdi che resteranno in eredità. Il vincolo paesaggistico, infatti, significa che non si tornerà indietro. E che in quelle aree non si potrà fare altro». Il percorso, dunque, «si sposa pienamente con il piano strategico Pesaro 2030». La variante andrà in consiglio nella seduta del 10 aprile. L’ultima del mandato.

 

ITER - «Prima della delibera – continua Briglia - c’è stato il percorso di partecipazione fatto con i quartieri per individuare le zone. Adesso, durante l’iter della variante,  incontreremo i quartieri, le associazioni di categoria e tutti quelli che insieme al Comune vorranno aiutarci con le piantumazioni e con la cura delle aree boschive che nasceranno. Ognuna avrà il suo gruppo di persone». Insomma: «Avremo tutto il tempo per organizzarci al meglio, prima delle piantumazioni. Ognuno potrà adottare il proprio bosco, ovviamente con il coordinamento e la supervisione del Comune». Altro tema di condivisione, aggiunge Briglia, «sarà la scelta delle essenze. Potrebbero essere anche differenti, una per ogni tipo di bosco. Ma lo vedremo, appunto, nel processo partecipativo durante l’iter della variante».  

 

BOSCHI – Più nel dettaglio, le 16 aree insistono su Borgo Santa Maria, Villa Ceccolini, Galoppatoio (strada dei Pioppi), strada delle Regioni, Torraccia (via Furiassi, tra Vitrifrigo Arena e autostrada), zona verde di via Gagarin (retro Iper Conad), zona verde tra via Solferino e via San Martino, Candelara (via Bellavista), via Bonini (zona adiacente rotonda interquartieri), Santa Veneranda (zona sul retro della chiesa), via del Novecento (due zone), Muraglia (strada dei Condotti), Montegranaro (via Pirandello), Trebbiantico (due zone in via delle Querce e via dei Girasoli). Si aggiungono all’elenco altre aree sul San Bartolo e in via Palmanova, escluse dalla variante perché già conformi sul piano urbanistico. Evidenzia Matteo Ricci: «Un intervento rilevante, che dà un orizzonte strategico. Consentendo alla città di respirare meglio. Si aggiunge alla riconversione di 115 ettari edificabili a destinazione verde o agricola. Per ridurre il consumo di suolo e spingere sulle trasformazioni nel costruito».

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