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Riapre il Museo Archeologico Oliveriano

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Martedì 13 dicembre porte aperte al pubblico del museo nato dal lascito di Annibale degli Abbati Olivieri che documenta 1.000 anni di storia del territorio con un allestimento interamente rinnovato. Per l’occasione visite gratuite dalle 17.30 alle 21 su prenotazione.

Martedì 13 dicembre alle 17 il Museo Archeologico Oliveriano apre le sue porte al pubblico nel nuovo allestimento rinnovato: un momento importante che restituisce a Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 uno dei suoi luoghi della cultura più significativi. Per l’occasione, sono previste visite gratuite su prenotazione dalle 17.30 alle 21 (0721 33344, info@oliveriana.pu.it).

Questo l’orario con cui il museo sarà aperto fino al 31 dicembre (chiusura il 25 dicembre): giovedì-domenica e festivi 15.30-18.30; ingresso con card Pesaro Cult (costo 3 euro, validità annuale), gratuito fino a 18 anni. In occasione dell’inaugurazione, mercoledì 14 dicembre apertura straordinaria dalle 15.30 alle 18.30. Dal mese di gennaio, partiranno le visite per le scuole, il mattino dal lunedì al venerdì.

Gestito dalla Fondazione Ente Olivieri, il museo ha sede al piano terreno di Palazzo Almerici, edificio del XVII secolo nel cuore del centro e nasce dal lascito testamentario di Annibale degli Abbati Oliveri (1708-1789) geniale erudito settecentesco che dona il suo ingente patrimonio bibliotecario e archeologico a Pesaro e ai suoi concittadini. Nel lascito di Olivieri confluì anche una notevole quantità di reperti donati dall’amico Giovan Battista Passeri (1684-1780), intellettuale eclettico che ha segnato il settecento pesarese.

Il nuovo percorso documenta mille anni di storia del territorio - dal periodo piceno alla tarda età imperiale - e si articola in quattro sezioni espositive, vere e proprie chiavi di narrazione dell’intero corpus delle collezioni: la necropoli picena di Novilara, il lucus pisaurensis (importante luogo di culto connesso alla romanizzazione del territorio, scoperto da Olivieri sulla collina di Santa Veneranda), il municipio di Pisaurum e il collezionismo settecentesco. All’interno di queste macro-aree l’esposizione è organizzata in ordine cronologico per singoli argomenti. Dal punto di vista museografico si è scelto di lavorare in modo radicale affinché un patrimonio ricco e prezioso possa essere fruito da un pubblico universale che sia coinvolto anche emotivamente; per questo si è mutuato il linguaggio dell’arte e l’allestimento è un omaggio a Jannis Kounellis, grande maestro dell’arte italiana, e al suo uso artistico del frammento.

La data scelta per l’inaugurazione non è casuale visto che coincide con la presenza a Pesaro delle 9 città finaliste a Capitale Italiana della Cultura 2024 qui riunite per partecipare alla Masterclass finale di ‘Cantiere Città' progetto promosso dal Ministero della cultura e realizzato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.

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