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Pesaro-Monteciccardo, Ricci: «Noi al lavoro con responsabilità, chiediamo alla Regione di fare presto»

«Chi si è speso per il no esce politicamente sconfitto, esito apre discussione naturale sull’evoluzione dell’Unione: più funzioni conferite o ulteriore fusione»

PESARO – «Grazie ai cittadini di Monteciccardo: con un’affluenza record hanno scelto in modo inequivocabile e netto. E’ un voto che ci carica di responsabilità. Sapevamo che la partita si sarebbe giocata lì: il sì ha vinto a valanga. Non abbiamo festeggiato e ci siamo da subito messi al lavoro. Per noi, da oggi, i 1641 abitanti di Monteciccardo sono cittadini di Pesaro. I promotori del referendum hanno avuto il coraggio di dire la verità ai cittadini per dare un futuro a un territorio splendido». Lo ha detto Matteo Ricci in consiglio comunale dopo l’esito del referendum consultivo sulla fusione Pesaro-Monteciccardo. Il sindaco è intervenuto nel dibattito sulla delibera relativa alla trasmissione degli atti alla Regione per l’inizio dell’iter legislativo (approvata all’unanimità): «Ora ci concentriamo sulla fase di transizione. Chiediamo alla Regione di fare prima possibile, considerato il dato chiaro e non interpretabile». Ha proseguito Ricci: «La Regione, oltre a fare la legge, nominerà il commissario. Il Comune unico nasce con la legge, ma dal punto di vista del bilancio inizia dal primo gennaio 2021. Il bilancio di previsione 2020 sarà votato dal Comune di Monteciccardo. Ci risulta che ci siano alte possibilità che vadano in pre-dissesto, a dimostrazione delle difficoltà reali che qualcuno ha provato a nascondere. Ma i numeri sono più duri della propaganda politica». Ha ribadito il sindaco: «Lavoreremo insieme per gestire al meglio la fase di transizione». Ancora: «Ho chiesto agli uffici di verificare l’anticipo dell’accensione del ‘mutuo Monteciccardo’ al 2020. Così potremmo già nel 2021 appaltare le prime opere prioritarie. Oltre a coprire il deficit con il contributo statale (due milioni all’anno per dieci anni), che contribuirà anche a rafforzare il bilancio del Comune di Pesaro sulla parte corrente».

LE TAPPE - Nei prossimi mesi, inoltre, «saremo chiamati a modificare lo statuto del Comune di Pesaro per costituire il Municipio di Monteciccardo. Che garantirà l’autonomia decisionale: pancia a terra sul lavoro che ci attende». Il sindaco ha citato «Heidi Morotti, che si è spesa molto sull’operazione, con capacità amministrativa». Aggiungendo: «La scelta è dentro una  visione: nel 2014 abbiamo posto nel programma il tema della prima città delle Marche. Siamo riusciti a fare l’Unione dei Comuni. Questa fusione apre un ragionamento di maturazione: l’Unione può rafforzarsi con più funzioni. Oppure l’evoluzione potrebbe essere l’ulteriore fusione (riferimento a Pesaro-Vallefoglia, ndr). Lo decideremo senza fretta, ma è una discussione naturale che si pone, se crediamo che il territorio sia omogeneo. Chi pensa, invece, che ogni Comune deve stare per conto suo, ha un’altra visione alternativa alla mia. Che però è stata sconfitta».  

LA REPLICA - Ricci ha poi replicato così al centrodestra: «Vi avevamo chiesto collaborazione dopo avere valutato i pro e contro, senza buttarla in politica. La vicenda poteva essere sposata in modo trasversale, come è stato fatto a Monteciccardo. Lì si è raggiunto l’80 per cento perché due ex sindaci di centrodestra hanno fatto la campagna con due ex sindaci di centrosinistra. A Pesaro non si è fatto: devo fare finta che non si è capito? La ritengo un’opportunità persa. All’inizio del mandato l’opposizione si era posta in termini costruttivi: dopo sei mesi l’unica opposizione costruttiva è stata quella del M5s. Gli altri no: ancora una volta non si è entrati nel merito della questione. Si è pensato solo che un risultato positivo avrebbe avvantaggiato il sindaco». Altro inciso: «Il segretario provinciale della Lega è andato a dire che avrei fatto la discarica, che avrei portato gli immigrati, che era solo un protesto per fare il terzo mandato. La Lega si è espressa nettamente per il no a Monteciccardo: non me lo sono inventato io. La politica è così: si vince e si perde. Se il centrodestra collaborava, politicamente avremmo vinto tutti. Non è stato così». Ora, ha concluso il sindaco, «spero che questo sì riapra nella provincia e nelle Marche il ragionamento sulle aggregazioni. Ritengo che le riforme dal basso siano le più funzionali. Nei prossimi giorni faremo un primo incontro al Conventino, che deve diventare nella strategia di sviluppo turistico-culturale una ricchezza da valorizzare».    

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