Contenuto principale

“Mai da sole” – Consiglio comunale monotematico, nella Giornata contro la violenza sulle donne

Nella “Giornata contro la violenza sulle donne”, si è riunito il Consiglio comunale per un’assise monotematica intitolata “Mai da sole”. Nella mattinata, anche l’intervento del sindaco Matteo Ricci, «Ogni tre giorni una donna viene uccisa in quanto donna. Tutti i giorni, le donne vengono stuprate, picchiate, perché l’uomo che hanno incontrato a una festa, il loro collega di lavoro, o il loro compagno/marito le vuole controllare, padroneggiare, sottomettere con la forza. Il sistema di sostegno e accoglienza delle donne che subiscono abusi si regge sul lavoro dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, strutture la cui esistenza è prevista dalla legge ma che lo stato non è mai riuscito a finanziare e organizzare in modo adeguato. Occorre rimediare, e farlo presto: la lotta contro la violenza e la disparità di genere deve diventare un assillo per la politica e le istituzioni, non solo a parole, non solo il 25 novembre».

L’assise del pomeriggio si è aperta con la proiezione del video-campagna di comunicazione social realizzato dalla Marconi School Musical con testi di Ilaria Dardanelli e Tomas Nobili: «Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al video – ha ricordato il presidente della commissione Pari Opportunità - uno spot comunicativo nel quale emerge il messaggio che il rispetto non è una cortesia, ma uno dovere da tramandare. Un messaggio che non ha età».

Consiglio comunale monotematico, nel quale si sono alternati illustri ospiti coordinati dal presidente Marco Perugini: «Nella nostra provincia, lo scorso anno il Centro antiviolenza “Parla con noi”, da 11 anni a fianco delle donne, ha accolto 142 vittime di aggressioni fisiche e/o verbali: una risposta attenta, preziosa e discreta a un fenomeno sommerso. Un fenomeno celato per la gran parte delle volte dalle mura domestiche; un fenomeno subdolo che assume oggi nuovi connotati con i social, come nel caso del revenge porn. Dobbiamo riscattare la società nel segno dell’educazione, del rispetto, della gentilezza. L’educazione di uomini consapevoli e responsabili delle proprie azioni. Rispetto per la persona, i diritti e per le parole da usare. Gentilezza verso il prossimo, valore da cui è possibile generare il riscatto di una nuova umanità. C’è ancora molto da fare».

Ad aprire la serie di interventi, l’assessore alla Crescita e alla Gentilezza, Giuliana Ceccarelli: «I media ci dicono siano 93 le donne uccise da inizio anno da loro uomini e tanti sono i figli che assistono a questa atrocità. Spesso muoiono anche figli, uccisi “per amore” dal loro padre. Sono numeri che indicano il bisogno di crescita civile della nostra Comunità. Come Amministrazione comunale per giungere a questo obiettivo, abbiamo lavorato su quattro tipologie di azioni: legislativa; della formazione; relazione e ascolto; organizzativa e di condivisione. E il Consiglio comunale è sempre intervenuto quando si è presentato un attacco fisico e piscologico alle donne, sottolineando le connessioni tra il linguaggio usato nella violenza di genere e la percezione dei cittadini. Ed evidenziando, spesso la conseguente categorizzazione della figura femminile. Proprio per questo nel precedente mandato abbiamo votato un ordine del giorno contro le parole sessiste usate nelle pubblicità. È stato un passo che ha aiutato a creare le condizioni per scardinare il meccanismo della “non denuncia”». «In questi anni - ha aggiunto Ceccarelli – abbiamo lavorato soprattutto su un aspetto culturale: quello della formazione, relazione e ascolto, incontro. Un’azione che deve servire per dare forza al centro antiviolenza Parla con Noi e agli altri centri e realtà coinvolti e per dire loro che non saranno “Mai da sole”». Ceccarelli ha concluso «augurando ogni donna di riuscire a navigare con la propria nave» e ringraziando il Soroptimist per le mascherine distribuite in mattinata alla città. Mascherine realizzate dai ragazzi del liceo Mengaroni (rappresentati da Ramon Campanella, 4C, intervenuto durante l’assiste, ndr) guidati dalla professoressa Isabella Galeazzi e dalla dirigente Serena Perugini «sempre vicini e pronti a raccogliere le proposte del Comune e del mondo associazionistico della città».

A seguire Sara Mengucci, assessore alla Solidarietà: «Quella di dedicare un Consiglio monotematico alla Giornata contro la violenza sulle donne è un’abitudine consolidata ormai da tempo. Nonostante il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, il Centro Antiviolenza ha sempre garantito il suo servizio. A marzo e ad aprile lo hanno fatto a distanza, grazie alle operatrici telefoniche pronte a rispondere ad ogni esigenza delle donne. I dati provinciali parlano di 142 casi nel 2019. È un numero elevato, rispetto a quello delle altre province, questo perché la rete antiviolenza è diventato un punto di riferimento per tutte le vittime di violenza che chiedono aiuto. Un dato che sta a significare che il “sommerso” sta venendo a galla, grazie anche al lavoro condiviso dei vari soggetti che in questi anni si stanno adoperando affinché le donne vittime di violenza non siano più sole».

Tra gli interventi:
Dott.ssa Marini, dirigente della Direzione Anticrimine e del vice ispettore Fossa, responsabile ufficio minori e vittime vulnerabili: «La violenza di genere è espressione di forte disagio della comunità, lo dimostrano i dati statistici che vedono le donne vittime di aggressioni. È importante fare rete tra tutte le sinergie coinvolte per la tutela dell’individuo, al fine di prevenire in maniera tempestiva». L’importanza dei medici di famiglia come “sentinella” è il focus dell’intervento del Dott. Del Gasio: «Il tema della violenza è particolarmente sentito anche in campo sanitario – afferma -. Ogni giorno assistiamo ad aggressioni a giovani collega impegnate in guardie mediche notturne. È un dovere, per il medico, tutelare la vittima da qualsiasi abuso o violenza in particolare quando ritiene che l’ambiente in cui vive non sia idoneo alla salute e dignità della donna. Bisogna riconoscere, prevenire e combattere per dare dignità alla salute delle persone».

A seguire è stato l’intervento di Stella Grassetti, Bernardo Gili e Valentina Corinti di Labirinto sul progetto “L’ARMADIO” (capofila Labirinto cooperativa sociale. Tra i partner il Comune di Pesaro e ATS 1) che prevede azioni per contrastare la violenza assistita. I servizi si rivolgono a: i bambini e i ragazzi che subiscono, tra le mura domestiche, violenza assistita e diretta; le mamme; gli uomini maltrattanti, realizzando un sistema che supporti i loro percorsi personali di rieducazione. Grassetti ha riportato i dati Istat del 2015 «che stimano che tra il 2009-2014 siano stati 427.000 i minori che sono stati esposti alla violenza esercitata sulle loro madri, in famiglia. Con conseguenti effetti a breve e lungo termine sui piccoli. L’obiettivo è riuscire a far sì che il bambino possa chiedere aiuto e interrompere l’intergenerazionalità della violenza. Per questo saranno attuati interventi di formazione rivolti a operatori del servizio “L’Armadio” a quelli delle case emergenza, rifugio e accoglienza, agli insegnanti delle scuole perché sappiamo cogliere segnali. Sono previsti inoltre incontri di sensibilizzazione per tutte le realtà che hanno a che fare con minori». Il progetto prevede la sperimentazione con gruppi di lavoro che coinvolgeranno gli uomini maltrattanti; il fine è la loro rieducazione. «Sono uomini diversi – ha spiegato Corinti - da quelli che vorrebbe lo stereotipo. Secondo i dati il 40% degli uomini autori di violenza ha un’età compresa tra i 41 e i 55 anni, il 70% dei maltrattanti sono uomini che lavorano regolarmente, il 76% è italiano. Queste percentuali ribaltano il falso mito che vede come aggressori stranieri che vivono in condizioni socio-economiche medio-basse».

All’ordine del giorno, la mozione presentata dalle consigliere della XII ^ commissione Donne Elette.
Io…ricomincio da me” è il progetto a sostegno e tutela dei percorsi di autonomia delle donne in uscita da situazioni di violenza, votato all’unanimità dal Consiglio, presentato nella mozione firmata dalle consigliere della 12° commissione Donne Elette presieduta da Anna Maria Mattioli. «Nello specifico – spiega la consigliera Pd insieme alla vice presidente di commissione Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro )– è rivolto a tutte le donne residente nel Comune di Pesaro. Il sostegno dell’inserimento lavorativo e all’autonomia professionale è fondamentale perché spesso i percorsi di uscita dalla violenza si scontrano con la difficoltà delle donne di trovare un lavoro e condizioni di vita dignitose per sé e per i propri figli». Il progetto è finalizzato a tutelare le donne e gli eventuali figli minori che “non escono” da strutture di accoglienza e che “non hanno” la tutela delle azioni ed interventi descritti, attraverso alcuni principali interventi:

- Creazione di uno specifico fondo per la copertura delle spese per attività educative, artistiche, sportive e sanitari dei figli minorenni;

- Servizi per custodia di figli minorenni durante l’orario lavorativo delle donne;

- Istituzione di un fondo di garanzia per la copertura delle spese di affitto e per le utenze, a sostegno di queste necessità;

- Possibilità, qualora ci fossero situazioni di grave emergenza abitativa e particolari criticità, di far riferimento all’art 12 del regolamento Erap.

Torna all'inizio