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Giorno della Memoria, iI ricordo e l’impegno di scuole e istituzioni

Celebrata la giornata istituita per non dimenticare l'orrore della Shoah

È stato un viaggio collettivo tra passato, presente e futuro, fatto per onorare la memoria delle vittime della Shoah e per fare in modo che quelle atrocità non si ripetano, quello compiuto stamattina dalla città in occasione del Giorno della Memoria. Gli appuntamenti hanno avuto inizio alle 9, quando piazza del Popolo ha accolto le performance degli studenti degli istituti secondari del territorio. Ragazze e ragazzi si sono poi spostati, alle 10, nel Salone Metaurense di Palazzo Ducale per la cerimonia organizzata dalla Presidenza del Consiglio comunale e dall’assessorato alla Crescita e Gentilezza in collaborazione con la Prefettura e l’Ufficio Scolastico Territoriale.

Emanuela Saveria Greco, Prefetto di Pesaro e Urbino, in apertura, ha ripercorso sentimenti, immagini e riflessioni legati al suo viaggio ad Auschwitz: «La memoria della Shoah non deve attenuarsi nelle coscienze, perché è stata una tra le più immani tragedie della storia». La Prefetta ha poi ricordato il dovere di «Ricordare anche ciò che fecero i “Giusti tra le Nazioni”», oltre 26mila persone tra cui 600 italiani, «Un esercito del bene, che comprende nomi spesso dimenticati e altri più noti». Tra questi, Grego ha ricordato Carlo Angela (padre di Piero e nonno di Alberto), il campione di ciclismo Gino Bartali e la suora Margherita Bernes, per poi aggiungere: «L’orrore dell’Olocausto è sicuramente la pagina più buia della nostra umanità ma voglio ricordare che sono 59 i conflitti in atto in questo momento, alcuni molto vicini a noi, in cui donne, uomini, bambini subiscono torture, sevizie, stupri. Vengono uccisi». “Cosa fare?”, «Una cosa che sembra piccola in sé - ha suggerito - ma che è la base della convivenza: avere rispetto della dignità altrui, che significa rispettare i nostri genitori, compagni, professori; chiunque incontriamo nella vita. L’essenza dell’essere uomini è nel rispetto dei propri simili rispettare. Ha concluso prima di rivolgere agli studenti presenti in sala la frase di Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, “Non permettete mai che il vostro sorriso vi venga sottratto; vigilate contro chi umilia e aggredisce”».

«Il Giorno della Memoria - ha detto il sindaco Matteo Ricci - è un grande momento per ricordare milioni di vittime morte esclusivamente per la colpa di essere nati. La battaglia contro il razzismo, l’intolleranza, la xenofobia, l’odio, deve essere portata avanti quotidianamente con grande determinazione dalle Istituzioni. Purtroppo nella società in cui viviamo ci sono ancora germi di razzismo, antisemitismo, odio. Gli stessi germi che tanti anni fa hanno portato all’Olocausto. Mai dimenticare quello che è successo. Il futuro è dei giovani: più respingeranno certi “disvalori”, migliore sarà il tempo che abbiamo di fronte a noi. Viva il Giorno della Memoria.  Oggi, come sempre, il pensiero va alle vittime dell’Olocausto e alla nostra cittadina onoraria Liliana Segre, che combatte quotidianamente la sua battaglia di civiltà».

 

Il presidente dell’assemblea cittadina Marco Perugini, ha portato ai presenti il saluto del Consiglio comunale di Pesaro, «convocato ufficialmente in questa sala per ascoltarvi. Oggi è un giorno in cui ricordiamo fino a che punto l'uomo si può spingere nel fare del male. Quando studiamo quegli anni, ascoltiamo le testimonianze; non dobbiamo illuderci che sia sufficiente fare una distinzione tra bianco e nero, buono e cattivo, giusto o ingiusto». «Come ci insegna Primo Levi, è la zona grigia quella che deve fare più paura - ha detto -. Siamo nella zona grigia quando discriminiamo in base a un fattore culturale o di origine, quando insultiamo per l'orientamento sessuale, quando ridiamo di qualcuno vessato invece di difenderlo. Siamo nella zona grigia quando diciamo che qualcuno non merita di vivere, a prescindere da chi sia e cosa abbia fatto. Nel giro di qualche anno, le parole di chi ha vissuto quella tragedia saranno solo sui libri e se noi, che abbiamo avuto il privilegio di ascoltarle, non le capiamo fino in fondo, anche quando è scomodo, allora le stiamo tradendo, ci stiamo voltando dall'altra parte e permettiamo che piccoli semi grigi si facciano neri, e crescano. Oggi non è solo un giorno per ricordare: è un giorno per scegliere chi si vuole essere».

A chiudere gli interventi delle istituzioni è stata Alessandra Belloni, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale: «Auschwitz racchiude il paradosso dell’uomo contro l’umanità - ha detto Belloni -. La storia impone il dovere di ricordare a tutti il sacrificio di milioni di vittime innocenti. Un dovere tanto più indispensabile quanto più si fa flebile la voce dei testimoni, dei sopravvissuti della Shoah. Un compito che spetta, in primo luogo, alla Scuola, deputata alla trasmissione e alla crescita della cultura del rispetto». Poi Belloni ha esortato ragazze e ragazzi a «Vigilare e presidiare su questo valore. Fatevi sentinelle della tutela della nostra Costituzione, fatevi “Giusti” a difesa della dignità di ogni essere umano».

È stato poi il momento degli studenti che, accompagnati dalle voci e dalle musiche di ragazze e ragazzi del Conservatorio Rossini, si sono alternati con i loro interventi dedicati al Giorno della Memoria: “Preghiera e poesia per il viaggio” (istituto Santa Marta); “Se questo è un uomo, capitolo 1” (Liceo Mengaroni); “Le tappe della deportazione” (Liceo Marconi); “Il ritorno dal viaggio” (Istituto Benelli); “Viaggio a Berlino, il Memoriale” (Istituto Bramante-Genga); “Primo Levi a Pesaro. Paolo Teobaldi racconta” (cortometraggio del Liceo Mamiani), “Il viaggio da Pennabilli, una storia locale” (Istituto Cecchi), “Viaggio come salvezza” (La Nuova Scuola). 

A concludere la cerimonia, la consegna, da parte della Prefetta Emanuela Saveria Greco delle medaglie d’onore alla memoria di Alfredo Guidi (Petriano), Mario Isotti (Fano), Ugo Tamburini (Pesaro) e Antonio Truffelli (Cagli). 

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