L’agricoltura urbana, promossa da enti locali e associazioni collettive, oggi è un tema di attualità e sembra legata alla sensibilità ecologica degli ultimi anni.
Coltivare la città mostra, invece, come la storia delle agricolture urbane sia ben più ampia e
più antica: dagli orti operai e familiari di fine Ottocento, coltivati in aree che per prime
sperimentavano l’industrializzazione e i suoi effetti, fino agli orti di guerra promossi come dovere
patriottico in tutte le nazioni coinvolte nei conflitti mondiali; dai community gardens alternativi e
ambientalisti, espressi dalla controcultura negli anni Sessanta, fino alle più recenti coltivazioni
pensili e alle serre verticali.
Insomma, in momenti diversi gli orti urbani sono stati la risposta alle crisi economiche, il
rimedio a problemi sociali e igienici, un sostegno alimentare durante i conflitti o luoghi dove
ritrovare un rapporto con la natura.
Franco Panzini, paesaggista e storico del paesaggio, insegna presso il Master in Architettura del paesaggio e del giardino dell’Università IUAV di Venezia. Ha pubblicato numerosi saggi, ricerche e libri sulla storia del giardino e degli spazi verdi urbani, fra i quali: Per i piaceri del popolo (Zanichelli 1993), Progettare la natura (Zanichelli 2005), Prati urbani (Fondazione Benetton Studi Ricerche, 2018). È presidente della Associazione Pietro Porcinai Aps e vicepresidente del Garden club di Pesaro.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Green pass, mascherine e distanziamento come da vigenti normative sanitarie.
info tel. 0721 26773