Franco Serantini conobbe molte celle: dell’orfanotrofio, del collegio, del riformatorio – senza colpe se non d’essere orfano e povero – sino alla cella numero 7 del carcere Don Bosco di Pisa. Qui morì il 7 maggio 1972. Due giorni prima era stato arrestato ai bordi di una manifestazione antifascista e massacrato da agenti dell’ordine pubblico. Restò ad agonizzare nell’inerzia del magistrato, dei medici, di infermieri, agenti e funzionari della prigione. Poco dopo, alla «vita e morte dell’anarchico Serantini», Corrado Stajano dedicò uno splendido libro. Raccontò la sua storia, si interrogò sul conflitto tra i poteri dello Stato e una persona sola e inerme. Mezzo secolo dopo, questo testo rintraccia le carte dei tribunali e degli archivi degli avvocati di parte civile e di singole persone di buona e integra volontà, la cui azione fu determinante per impedire che i documenti di un omicidio venissero cancellati.
L'incontro, introdotto da Lia Didero (Alternativa Libertaria) è promosso da Biblioteca Bobbato, ISCOP, Fondazione XXV Aprile, Centro Franco Salomone, Alternativa Libertaria, ANPI.
infoe prenotazioni: 0721.416229 | facebook.com/bibliotecabobbato;
ingresso libero, mascherina consigliata;
possibilità di accesso per disabili.