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Vivere in affitto

 

La scelta di staccarsi dalla famiglia d’origine e andare a vivere per conto proprio costituisce il vero e proprio passaggio alla maturità.
Se stai pensando di  andare a vivere da solo per lavoro, studio o semplicemente per realizzare il tuo desiderio di autonomia  è utile  sapere da dove partire, conoscere quali sono i canali informativi e, perché no, scoprire i diritti e i riferimenti legislativi che si applicano in questo campo.

La ricerca di un appartamento in affitto può rivelarsi all’inizio piuttosto complicata,  ecco alcuni suggerimenti su come procedere:

  • consultate con attenzione quotidiani e riviste di settore, che pubblicano inserzioni sia di privati sia di agenzie, date un’occhiata alle bacheche per gli annunci immobiliari della città, (InformaGiovani, Università, centri commerciali …), visitate i siti specializzati, fate un giro di perlustrazione nella zona prescelta alla ricerca di eventuali annunci collocati sui portoni degli stabili;
  • visitate la casa più volte, magari in compagnia di amici, parenti e tecnici di fiducia in grado di vedere quello che i vostri occhi, magari distratti da altri pensieri, non vedono;
  • esaminate con attenzione lo stato degli impianti idraulici, elettrici e di riscladamento, degli infissi, dei pavimenti, dei sanitari e della situazione dello stabile in generale. Ricordate: sono a carico del "padrone" di casa le riparazioni di straordinaria manutenzione, quelle ordinarie sono a carico dell'inquilino, il quale deve chiedere al proprietario il libretto di manutenzione, di installazione e di conformità della caldaia alle norme di legge. L’inquilino ha la responsabilità oggettiva della manutenzione dell’impianto termico, della pulizia ordinaria annuale e dell’analisi dei fumi che è biennale;
  • contattate  un’agenzia  immobiliare (o annunci che trovi su portali o riviste immobiliari) potrebbe comportare l'obbligo del pagamento della provvigione anche senza aver firmato nulla;
  •  informatevi, nel caso in cui l'immobile sia in un condominio, se c’è un regolamento per conoscere eventuali restrizioni e per avere un quadro delle spese condominiali da sostenere;
  • leggete  con attenzione ciò che firmate. Non firmate ciò di cui non siete sicuri di aver capito bene il significato (per chiarimenti rivolgersi alle associazioni che tutelano il diritto degli inquilini);
  • se è prevista  una “caparra” (deposito cauzionale),  va versata al proprietario prima di ricevere le chiavi della casa e verrà restituita al termine del contratto d’affitto. La caparra è una garanzia a che l’inquilino faccia buon uso dell’immobile e lo riconsegni nelle stesse condizioni di quando è entrato. Non potrà essere richiesta una cauzione superiore a tre mensilità e ricordati di tenere una ricevuta quietanzata;
  • prima di firmare il contratto è consigliabile redigere un verbale di consegna, che è un inventario dei mobili, degli infissi ... e delle condizioni o usura dello stabile. Questo verbale va allegato al contratto e ha valore di prova per la restituzione del deposito cauzionale o “caparra” alla fine del periodo di locazione
  • il contratto di locazione deve essere sempre registrato per legge, presso l'Ufficio del Registro (Agenzia delle Entrate) del Comune di competenza. I bolli per la registrazione sono a carico dell’inquilino, mentre la tassa viene divisa equamente tra il proprietario e l’inquilino. E’ buona norma farsi sempre consegnare una copia del contratto di locazione registrato.  Il canone di locazione deve corrispondere a quello indicato nel contratto;
  • dopo il primo anno viene integrato con gli aggiornamenti Istat;
  • fate molta attenzione alle clausole riportate nel contratto, soprattutto in quelli di locazione a libero mercato (4 anni+4 anni):
  1. è opportuno che ci sia un “congruo preavviso” da parte del proprietario  sull'accesso all’immobile per eventuali controlli;
  2. è importante specificare nel contratto le condizioni, tempi e modi, per la rescissione e/o disdetta del contratto;
  3. le pertinenze dell’immobile (cantine, garage, giardini, soffitte, ecc…) conteggiate ai fini del calcolo del canone, devono essere utilizzabili.
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