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Pesaro 2030 Strategie e progetti per la Città del futuro - Documento di partenza

Questo documento di partenza segna l’avvio di un percorso di confronto per lo sviluppo della Città e della provincia.

Perchè Pesaro 2030

La crisi del 2008, la più pesante dal Dopoguerra, sta segnando uno spartiacque netto tra due mondi.
È ormai comune convinzione tra economisti e politici che, in termini economici, il mondo che abbiamo conosciuto prima della crisi, quel modello, non ci sarà più. Certo, continuerà ad esserci l’impresa manifatturiera, che rimane e rimarrà il cardine anche della nostra economia locale, ma non ci saranno quei livelli occupazionali. Si continuerà a costruire, ma non si costruirà quanto e come prima.
Questo, ovviamente, vale anche per Pesaro, che negli anni precedenti lo scoppio delle grandi bolle finanziarie era protagonista e parte integrante del cosiddetto modello NEC (Nord Est Centro), dei distretti industriali che riuscivano a competere a livello mondiale e che dal mondo erano presi come esempio di virtuosità all’interno di un modello di sviluppo.
La crisi non ha spazzato via tutto. Ad oggi sono ancora tante le aziende pesaresi e marchigiane che riescono a competere nello scenario globale, produrre ricchezza e addirittura espandersi.
La crisi, a Pesaro così come nelle Marche e altrove, ha tuttavia colpito tanti. Imprese, indotti, lavoratori, piccoli artigiani, cittadini, enti locali. Oggi siamo indubbiamente più poveri rispetto al 2008, nonostante la ripresa in atto certificata da tutti gli indicatori economici e dagli istituti più autorevoli, ISTAT in testa.
La crisi, soprattutto, rende faticoso volgere lo sguardo in avanti e guardare lontano.
Con Pesaro 2030 iniziamo questo percorso rimettendo al centro della discussione pubblica il tema del futuro. È un dovere guardare lontano, continuando nel contempo a lavorare sugli elementi di sofferenza quotidiana. Cercando, però, di ragionare e di costruire il nuovo modello di sviluppo. Costruendo un faro e un sistema condiviso di vision strategica senza i quali non riusciremo mai ad orientare le politiche di sviluppo per la città.

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