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Ricci: «Rilanciare i valori dell’Europa»

Il sindaco al Marconi: con Ue pace dopo secoli di guerre, rafforzarla per rafforzare anche l’Italia

PESARO –  Ieri ha distribuito 500 bandiere europee in città. Oggi Matteo Ricci rilancia con i ragazzi del Marconi, dopo l’Inno alla Gioia: «Possiamo ripartire solo dai valori. Come avete fatto voi con la sfida ecologica e con l’ambiente», dice agli studenti. Spiegando:  «Si può discutere a lungo sul perché l’Europa non piaccia così com’è. Anche io la vorrei più politica e meno finanziaria. Più in grado di spingere sugli investimenti e meno collegata alle direttive». Ma il sindaco avverte: «Stiamo dando per scontati gli ideali dell’Europa, quando così non è. Non dimentichiamoci che l’Europa nasce dopo l’ennesima guerra tra popoli europei. Che si sono combattuti, nella storia, per secoli». L’inciso: «L’Europa prima di tutto è pace. Con il Manifesto di Ventotene, Spinelli e gli altri padri fondatori immaginavano un’Europa unita durante la seconda guerra mondiale. Mentre i popoli europei si massacravano». Non solo: «Pur con le sue contraddizioni, l’Europa negli anni ha consentito anche un aumento dello sviluppo e dei diritti». Dunque: «Quale sarebbe l’alternativa? Ritornare ognuno al proprio Stato, presi dalla foga del sovranismo? Guardiamo cosa sta accadendo in Inghilterra, con la Brexit: oggi non sanno neanche come uscire davvero». La sintesi del sindaco è che «l’Italia non conterà nulla, nello scenario mondiale, se l’Europa non si rafforzerà.  Pensiamo di rinchiuderci nei nostri confini? Se vogliamo dare più forza agli italiani, l’unica strada è avere un’Europa più forte». Nella giornata in cui il Marconi ricorda, con il dirigente scolastico Riccardo Rossini, le vittime della mafia, Ricci aggiunge che «anche su questo terreno la sfida è valoriale. La criminalità organizzata sarà sconfitta se i giovani rifiuteranno i valori dell’illegalità. E’ questo l’anticorpo più forte che possiamo avere. Oggi c’è una generazione fortemente consapevole. E con la consapevolezza dei ragazzi le cose cambiano».

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