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Ricci: «Don Gaudiano ha segnato la storia della città, ripartire dal suo pensiero»

Il sindaco alla Giornata della Solidarietà nel segno del prete degli ultimi: non si è voltato dall’altra parte, difendere suo lascito

«Don Gaudiano ha segnato la storia della città, senza di lui Pesaro sarebbe stata diversa. E’ riuscito a tracciare una rotta per tutti». Lo ha detto Matteo Ricci allo Sperimentale, aprendo la «Giornata della Solidarietà» con Padre Fabrizio Valletti, nel ricordo del prete degli ultimi a 26 anni dalla scomparsa. In platea 350 studenti pesaresi. Il sindaco ha citato il «coraggio» di don Gaudiano e l’«enorme lavoro» su tossicodipendenze, Aids, minori, handicap: «Ha fatto capire ai pesaresi che non potevano girarsi dall’altra parte. Con lui sono nati servizi che prima non c’erano: la sua forza è stata gettare il cuore oltre l’ostacolo, andando fuori dagli schemi. Prima bisognava dare una risposta al bisogno e poi veniva il resto. Quando la politica e il Comune hanno riconosciuto questo valore, quei servizi sono stati accompagnati nel tempo anche dal pubblico. Così Pesaro è diventata una delle città che, più di altre, ha orientato la sua crescita intorno al pilastro della solidarietà». Don Gaudiano figura fondamentale per Pesaro «e attuale – ha proseguito Ricci –, perché  i problemi di allora sono quelli di oggi anche se cambiano i bisogni e le persone in difficoltà. Serve una società che continua a investire sulla solidarietà e che non si gira dall’altra parte. La sua idea di città, vista con gli occhi degli ultimi, è più che mai valida». Di qui, ogni anno, la Giornata della Solidarietà: «Grazie al Ceis e alla Fondazione don Gaudiano lo ricorderemo ogni anno per rinnovare il suo pensiero solidale. Che è l’unico che ci può fare vivere meglio», ha concluso il sindaco.



(f.n.)

 


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