Contenuto principale

Pesaro Città Creativa Unesco dà il benvenuto alle nuove destinazioni entrate nel network mondiale

La rete internazionale Unesco si arricchisce di 49 città fra cui 2 italiane: Como e Modena. L’assessore Vimini si congratula e assicura piena disponibilità a collaborare con le nuove designate per avviare scambi e progetti nel segno della cultura.

Pesaro Città Creativa Unesco della Musica si complimenta con le due nuove italiane entrate nella rete mondiale di cui facciamo parte dal 2017: Como - che si aggiudica il riconoscimento per il cluster dell’artigianato - e Modena per le media arts che va a riempire così l’ultimo dei 7 ambiti Unesco su cui l’Italia era ancora scoperta.

E ancora, benvenute alle 49 città fresche di designazione fra cui le 12 Città Creative della Musica: Abu Dhabi (UAE), Batumi (Georgia), Belfast (UK), Huancayo (Peru), Ibagué (Colombia), Kharkiv (Ucraina), London (Canada), Port Louis (Mauritius), Recife (Brasile), Santiago de Cuba (Cuba), Tallinn (Estonia), Xalapa (Messico). ‘A queste’ - sottolinea Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro - ‘offriamo fin da ora massima disponibilità a collaborare e cooperare, in modo particolare in questa prima fase di ingresso nella rete.’

Il network delle Città Creative Unesco conta 295 componenti, per un totale di 90 paesi che hanno deciso di investire sulla cultura e la creatività. ‘Nonostante la pandemia, negli ultimi anni’ - continua Vimini - abbiamo lavorato fianco a fianco con le nostre omologhe nel mondo (su tutte Daegu in Corea del Sud con cui abbiamo avviato progetti di scambio tra i nostri teatri), e in maniera interdisciplinare con gli altri cluster. A fine mese a Veszprém (Ungheria), si svolgerà in modalità digitale il meeting annuale delle Città della Musica ma speriamo di poter recuperare la prossima primavera la parte di visita sul campo e di confronto sulle buone pratiche; sarà una grande occasione per farci conoscere dalle nuove città della rete e programmare i prossimi passi per uscire più uniti dall’emergenza sanitaria ma soprattutto passi utili alla crescita culturale delle nostre comunità'

Torna all'inizio